Conosciamoli meglio: Laura Guelpa Picco e “La stanza della Musica”

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Conosciamoli meglio: Laura Guelpa Picco e “La stanza della Musica”

Tutti, almeno una volta, avranno sperimentato quanto la musica sia in grado di rievocare immagini ed emozioni. Una canzone, un brano musicale possono riaprire ferite assopite, rammentare ricordi lontani o riempirci il cuore di gioia, allegria, leggerezza. La musica è  una componente importante, essenziale direi, delle culture di ogni tempo e a qualsiasi latitudine.  Fin dall’antichità l’essere umano è  stato circondato da suoni che  poi, col passare del tempo e con l’evoluzione, è stato in grado di comprendere, codificare, scrivere.  Platone le conferiva addirittura una funzione educativa, mentre Hegel  la valutava come una delle forme di arte tra le più alte. Leonardo era un ottimo musicista nonché compositore e  se tanti grandi pensatori, scienziati e medici si sono dedicati a comprenderne l’influenza su psiche e corpo, qualche buona ragione ci sarà. Oliver W.Sacks, famoso medico neurologo inglese, autore del libro” risvegli”(successivamente anche film)ha molto approfondito le tematiche di interconnessione tra cervello e musica.  Infatti, nel suo libro “musicofilia “affronta  il rapporto tra cervello ed emozioni, tra memoria ed organizzazione del ritmo. 

È ormai assodato, seppur ancor poco noto, quanto lo studio di uno strumento, specialmente in tenera età, aiuti a sviluppare capacità di ragionamento spazio-temporale, aumenti le competenze logiche, accresca la memoria e sia propedeutico alla comprensione della matematica. L’avvicinarsi alla musica può essere di supporto ai bambini ad affrontare ed elaborare emozioni negative, a migliorare la loro autostima, a renderli  meno timidi, soprattutto  insegna loro l’importanza dell’ascolto. Sì, perché proprio il saper mettersi all’ascolto dell’altro è una delle chiavi per una convivenza civile,serena e rispettosa di un pensiero diverso dal nostro. Sarebbero sufficienti già queste considerazioni per comprendere quanto la musica, e l’arte in generale, siano di grande importanza nello sviluppo di un essere umano. 

Per me è stato così. 

Mi sono avvicinata allo studio del pianoforte da bimba grazie all’amore che la mamma e la nonna materna nutrivano verso la musica, e non solo quella classica. Ogni forma musicale è degna di rispetto, se ben eseguita. Ero una bambina timida che amava natura ed animali e posso affermare che l’iter musicale mi è stato di grande supporto per conoscermi, per sviluppare autostima e creatività, per superare i miei limiti e, cosa molto importante, per imparare a mettermi alla prova.  Fin dalla giovane età, infatti, sono stata stimolata a partecipare a saggi pubblici, concorsi e, col tempo, a concerti solistici ed in varie formazioni cameristiche. Ho iniziato lo studio del pianoforte nella mia città natale con un’insegnante seria e preparata; a quindici anni, dietro consiglio di un cugino concertista di organo, mi sono iscritta al conservatorio di Milano nella classe del maestro Carlo Vidusso (maestro di Pollini). Trasferitami a Trieste per seguire le lezioni del maestro Luciano Gante, ho conseguito la laurea col massimo dei voti e la lode presso il conservatorio Tartini dell’omonima città. Ho frequentato corsi di perfezionamento con Jean Micault in Svizzera e a Roma con Rodolfo Caporali. 

Abituata a partecipare a manifestazioni fin dall’adolescenza, ho vinto diversi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali (Osimo, Senigallia, Monza, Casale Monferrato). Ho tenuto concerti sia come solista che in varie formazioni cameristiche in Italia e Sud America. Nel 2005, insieme ad un’attrice e ad un soprano, ho messo in scena vita e carteggio di Robert e Clara Schumann, coppia musicale famosa anche per il contrastato amore, di cui tratterò magari in un prossimo articolo. Dal 1986 sono stata docente di pianoforte principale  presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Siena (conservatorio) nel quale ho anche ricoperto l’incarico di vice direttrice  per alcuni anni. Ho insegnato con passione e dedizione e diversi miei allievi hanno vinto concorsi e borse di studio.

Da un anno mi sono trasferita sull’isola di Tenerife dove continuo ad occuparmi anche di musica perché resta la mia grande passione: musicisti lo si è nell’anima per  tutta la vita.

Laura Guelpa Picco

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