Ultimamente si è parlato molto del sovraffollamento turistico in alcune zone delle Isole Canarie. Sia i parchi nazionali che quelli rurali stanno risentendo della pressione esercitata dall'enorme numero di turisti, in particolare quelli che si presentano da soli nelle loro auto a noleggio solo per starci poco tempo, scattare qualche foto e ripartire alla ricerca di un altro luogo degno di nota. È un peccato perché il turismo “mordi e fuggi” sta rovinando la bellezza della natura stessa, dimenticando che si tratta di aree protette.
Facciamo una chiarezza perché questi zone ben definite dalla Legge sui Spazi Naturali Protetti devono rimanere tali e quali sono le differenze tra i parchi nazionali e i parchi rurali delle Canarie, entrambe tipologie dei spazi naturali da mantenere nello miglior stato possibile.
I parchi nazionali delle Isole Canarie sono le aree naturali di grande valore naturale e scientifico, protette al massimo livello dallo Stato spagnolo, designate per la loro eccezionale importanza ecologica, geologica e paesaggistica. L’obiettivo principale è la conservazione della biodiversità, dei paesaggi e dei processi naturali. Sono pensati per preservare ambienti unici e intatti, spesso con specie e paesaggi che non esistono in nessun’altra parte del mondo. Nei parchi nazionali le attività umane sono molto limitate o regolamentate, per evitare impatti sull’ambiente e rimangono accessibili ai visitatori per fini educativi, ricreativi e turistici, ma sempre nel rispetto della natura.
Esistono 4 Parchi Nazionali Canari scelti per le loro peculiarità: a Tenerife quello del Teide, iscritto alla lista del UNESCO, è il parco più visitato d’Europa con la vetta più alta della Spagna (3.718 m), caratterizzato dai paesaggi vulcanici spettacolari, flora endemica e panorami lunari. Sulla isola de La Palma abbiamo il Parco de la Caldera de Taburiente dove esiste un’enorme caldera vulcanica con foreste, cascate, fiumi e cieli limpidi, un luogo perfetto per l’astro-turismo e le camminate degli escursionisti (da non confondere con turisti!). A La Gomera hanno costituito il Parco de Garajonay - patrimonio UNESCO, unico per la foresta di laurisilva, un ecosistema subtropicale preistorico che ricopre gran parte dell’isola. Infine il quarto è il Parco de Timanfaya a Lanzarote con i paesaggi vulcanici spettacolari, formati da eruzioni del XVIII secolo quasi privi di vegetazione lo fanno sembrare un altro pianeta.
In sostanza i parchi nazionali tutelano ambienti naturali unici e intatti, con limitazioni severe alle attività umane a differenza dei parchi rurali i quali combinano la protezione ambientale con la presenza e le attività delle comunità locali. In questi luoghi, la natura e l’uomo convivono, mantenendo vive le tradizioni in armonia con l’ambiente. Infatti l’istituzione dei parchi rurali delle Isole Canarie ha una funzione ben precisa - sono aree naturali protette che hanno un duplice obiettivo, ovvero la conservazione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile delle attività tradizionali che vi si svolgono, come l'agricoltura, la pastorizia o l'artigianato, poiché spesso includono villaggi, coltivazioni terrazzate, sentieri escursionistici, e infrastrutture rurali. Nelle caratteristiche principali dei parchi rurali si include loro valore naturale e paesaggistico elevato, ma non intatto come nei parchi nazionali; presenza di popolazioni residenti, che continuano a svolgere le loro attività economiche in armonia con l’ambiente; obiettivo di proteggere la biodiversità, i paesaggi culturali e le pratiche tradizionali. Nuovi utilizzi non correlati a questo scopo non sono compatibili. Nella nomenclatura internazionale corrispondono agli spazi di categoria V e VI della IUCN, ovvero dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, un'organizzazione non governativa internazionale con sede in Svizzera e presente nei oltre 160 paesi del mondo.
Le Isole Canarie ospitano 7 Parchi Rurali distribuiti nell’arcipelago, ognuno con una propria identità. Questi territori protetti uniscono la conservazione ambientale alla valorizzazione delle attività tradizionali, offrendo paesaggi di grande valore ecoculturale. A Tenerife, il Parco Rurale di Anaga offre una spettacolare combinazione di foreste di laurisilva, gole profonde e villaggi isolati dove il tempo sembra essersi fermato. Il parco ospita villaggi storici come Chamorga e Los Batanes con l’architettura rurale e le pratiche agricole tradizionali ancora vive. Sempre a Tenerife, il Parco di Teno si distingue per le sue scogliere imponenti e le coltivazioni terrazzate, simbolo dell’ingegnosità contadina. A Gran Canaria troviamo due parchi: il Parco Rurale del Nublo, dominato dall’omonimo monolite e da paesaggi montani punteggiati da pinete, burroni e altipiani e il Parco di Doramas, ricco di vegetazione e testimonianze storiche legate alla resistenza degli antichi abitanti dell’isola. Infatti il parco prende il nome da un antico leader aborigeno e rappresenta un legame tra storia, cultura e natura. Spostandoci a Fuerteventura, il Parco Rurale di Betancuria racconta una storia diversa: colline aride e barranchi silenziosi circondano il villaggio che fu la prima capitale dell’isola, in un contesto semidesertico dove la vita si è adattata con resilienza. Sulle isole più verdi e tranquille, La Gomera ospita il Parco Rurale di Valle Gran Rey, un luogo in cui l’agricoltura terrazzata disegna il paesaggio, mentre sull’isola di El Hierro il Parco di Frontera conserva ecosistemi diversificati e tradizioni rurali che resistono al tempo.
In breve, i parchi nazionali si pongono come santuari della natura incontaminata, mentre i parchi rurali tutelano un equilibrio tra ambiente e vita umana costituendo dei laboratori viventi di sostenibilità, dove l’uomo e l’ambiente coesistono e si arricchiscono reciprocamente. Entrambe le tipologie sono fondamentali per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale delle Isole Canarie, e offrono al visitatore esperienze diverse ma complementari: una più contemplativa e silenziosa, l’altra più umana e radicata nella tradizione. Prendiamoci la cura di questi spazi unici!
Barbara Stolecka