Secondo il World Energy Investment Report 2025 dell’International Energy Agency (IEA), si prevede che l’investimento globale nel solare (photovoltaico su scala utility + rooftop) raggiungerà 450 miliardi di dollari nel 2025, diventando la tecnologia singola con la quota più alta tra gli investimenti energetici puliti.
Nello stesso report, lo stoccaggio tramite batterie (“battery storage” per il settore elettrico) è stimato a circa 66 miliardi di dollari per il 2025. Questa cifra riflette la crescente importanza che gli investitori attribuiscono alla capacità di accumulare energia, per compensare l’intermittenza delle fonti rinnovabili come solare ed eolico.
Complessivamente, l’investimento globale in energie pulite, nucleare, reti elettriche, stoccaggio, combustibili a basse emissioni, efficienza ed elettrificazione è stimato in 2,2 trilioni di dollari nel 2025, mentre l’investimento totale nel settore energetico (inclusi combustibili fossili) dovrebbe arrivare a 3,3 trilioni di dollari. Fonte IEA
Lo stoccaggio è diventato indispensabile
L’intermittenza: solare e vento non producono costantemente, dipendono da sole, vento, condizioni meteo. Per garantire stabilità alla rete (cioè che l’energia sia disponibile quando serve), serve accumulo, buffering. Lo stoccaggio con batterie consente di accumulare energia nei momenti di surplus per rilasciarla nei momenti di picco di domanda o quando le rinnovabili calano; stabilizzare la rete elettrica, evitando blackout o sovraccarico; supportare l’elettromobilità (ricarica notturna, stazioni che possono assorbire/caricare in modo flessibile); facilitare l’integrazione di impianti solari remoti o distribuiti.
Infrastrutture digitali e sociali: nuovi fronti di investimento sostenibile
Oltre all’energia pulita, dati recenti e rapporti internazionali segnalano:
Smart grid e reti elettriche intelligenti: per gestire flussi bidirezionali di energia (anche prodotta da piccoli impianti domestici), per ottimizzare consumi e perdite, per integrare fonti rinnovabili e stoccaggio con efficienza. Queste infrastrutture digitali richiedono investimenti non solo in hardware (trasformatori, sistemi di controllo, sensori, software) ma anche in cybersecurity, interoperabilità e gestione dati.
Data center ed edge computing: con la diffusione della digitalizzazione, dell’IoT e del 5G, la domanda di infrastrutture digitali cresce. Se alimentati da fonti rinnovabili e se progettati con criteri di efficienza energetica, tali centri diventano parte dell’investimento “sostenibile”.
Infrastrutture sociali rigenerate con criteri green: ospedali, scuole, alloggi a prezzi accessibili, trasporti pubblici urbani. Progetti internazionali, multilaterali (Banca Mondiale, Banca Europea per gli Investimenti, ecc.) stanno finanziando opere che combinano impatti sociali (accesso, salute, inclusione) e standard ambientali (uso efficiente dell’energia, materiali a basso impatto, resilienza climatica).
Il solare (specialmente in aree con buona irradiazione), e lo storage stanno diventando più competitivi grazie alla scalabilità, calo dei costi dei pannelli solari e delle batterie, e miglioramenti tecnologici: molti Stati e regioni hanno introdotto politiche favorevoli, incentivi fiscali, sussidi, tariffe feed-in, contratti per differenza. Questo spinge il settore privato ad entrare in progetti con ritorno sicuro. Fondi, assicurazioni, investitori istituzionali richiedono trasparenza, sostenibilità, resilienza climatica: l’infrastruttura pulita è sempre più vista come asset strategico.
Temi da approfondire
Capacità della rete: le reti elettriche devono essere potenziate e modernizzate (grid upgrades), altrimenti si rischia di non poter assorbire tutto il nuovo sviluppo di fonti intermittenti. L’IEA segnala un gap negli investimenti nelle reti rispetto a quelli nella generazione rinnovabile.
Costi iniziali elevati / problemi di approvvigionamento: batteria, componenti solari, semiconduttori, materie prime critiche (litio, cobalto, nichel) continuano ad essere soggetti a volatilità, supply chain fragile, tensioni geopolitiche.
Politica e regolamentazione incerta: variazioni normative, tempi burocratici, permessi, processi autorizzativi possono ritardare i progetti; dove non c’è chiarezza su incentivi o regole di mercato, il rischio per l’investimento sale.
Finanziamento nelle aree emergenti: in molti Paesi in via di sviluppo, il capitale per infrastrutture sostenibili non è sempre disponibile, oppure costa molto; serve un mix di investimenti pubblici, multilaterali e privati, garanzie, strumenti di de-risking.
Studi accademici
“The Sustainable Future is now: a dynamic model to advance investments in PV and Energy Storage” (Becchetti, Solferino, Tessitore, 2025) propone modelli dinamici che mostrano come l’investimento simultaneo in fotovoltaico e storage sia più efficace, non solo per la produzione energetica ma anche per minimizzare impatti ambientali, a fronte della discesa dei costi delle batterie. Evidenzia inoltre che, in molti casi, politiche che sostengono lo storage possono avere un impatto più rapido nel ridurre emissioni rispetto a misure fiscali quali le carbon tax, perché affrontano il problema dell’intermittenza direttamente.
“Global Renewables Watch: A Temporal Dataset of Solar and Wind Energy Derived from Satellite Imagery” fornisce dati aggiornati e indipendenti sulla costruzione reale di centrali solari PV e turbine eoliche, tramite immagini satellitari: utile per verificare la velocità di installazione, il tipo di suolo usato, la sostituzione dei sistemi più vecchi, ecc. Serve come strumento per audit indipendente e trasparenza.
Alcune cifre utili per dare concretezza. Nel primo semestre del 2025, gli investimenti globali in energie rinnovabili sono cresciuti del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo circa 386 miliardi di dollari. La Cina continua a essere il maggiore investitore in clean energy: per esempio nel 2024 ha speso circa 625 miliardi di dollari in energia pulita, pari al 31% del totale globale. Anche il dato relativo all’installazione: IRENA segnala che nel 2024 la capacità rinnovabile mondiale aggiunta è stata 582 GW, con il solare che rappresenta circa il 77,8% di quella nuova capacità.