I veicoli elettrici rappresentano un elemento fondamentale nella transizione globale verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, sebbene eliminino le emissioni di scarico, le loro batterie, che contengono materie prime critiche come litio, nichel e cobalto, pongono una nuova sfida per la sostenibilità ambientale.
Il riciclaggio delle batterie offre una soluzione multifunzionale che riduce i rifiuti e l’inquinamento ambientale, garantisce l’accesso a minerali fondamentali e promuove l’efficienza in termini di costi e risorse attraverso il riutilizzo dei materiali nel processo di produzione.
Nonostante il suo enorme potenziale, il riciclaggio deve superare alcuni ostacoli. Innanzitutto, la produzione delle batterie per veicoli elettrici richiede un impiego intensivo di risorse ed è difficile smaltirle in modo sostenibile. In secondo luogo, l’industria del riciclaggio è ancora agli albori e la sua redditività dipende dalla volatilità dei prezzi delle materie prime e dal sostegno normativo. Inoltre, permangono dubbi sul fatto che il riciclaggio possa diventare una parte affidabile, scalabile e redditizia della catena del valore delle batterie.
Per le aziende, il riciclaggio delle batterie potrebbe diventare una leva fondamentale per ridurre le emissioni, diminuire i rischi della catena di approvvigionamento e sbloccare nuovi modelli di business e flussi di entrate. Per gli investitori, rappresenta un’opportunità per anticipare un cambiamento strutturale, determinato dalla regolamentazione, dall’innovazione e dalla crescente diffusione dei veicoli elettrici.
Inoltre, il riutilizzo delle batterie rappresenta un’opzione potenziale in alcuni mercati. La Norvegia costituisce un eccellente caso studio. Gli elevati tassi di adozione dei veicoli elettrici garantiscono un approvvigionamento costante di batterie a fine vita (EOL), la maggior parte delle quali viene riutilizzata per applicazioni “second life”.
Sono inoltre in fase di sviluppo forme complesse di riciclaggio, tra cui l’idrometallurgia e la pirometallurgia, che utilizzano soluzioni a base acquosa o calore intenso per estrarre e recuperare i metalli dalle batterie e dai rifiuti elettronici.
Il riciclaggio diretto, che consente il recupero, la rigenerazione e il riutilizzo dei componenti delle batterie direttamente senza alterarne la struttura chimica, è promettente ma non è ancora stato dimostrato su larga scala.
La Cina è leader…
Dal punto di vista del mercato, la Cina è in netto vantaggio, rappresentando oltre l’80% della capacità di riciclaggio globale. La maggior parte dei principali attori è integrata verticalmente, il che significa che sono produttori di batterie o di catodi che hanno aggiunto il riciclaggio nella fase finale della produzione.
Altrove, il quadro è più frammentato. L’Europa e gli Stati Uniti stanno ancora sviluppando le proprie capacità.
Le nostre analisi indicano che il modello di business più sostenibile per gli operatori non integrati verticalmente sembra essere quello della produzione conto terzi, che prevede l’addebito di una tariffa fissa per tonnellata di materiale trattato. Questo modello protegge i riciclatori dalla volatilità dei prezzi delle materie prime ed è in linea con i quadri normativi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) che stanno emergendo nell’Unione Europea e in alcuni stati degli Stati Uniti.
L’UE legifera…
Nel frattempo, cresce l’urgenza di trovare soluzioni, soprattutto in Europa. Il nuovo regolamento dell’UE sulle batterie, introdotto nel 2024, impone livelli progressivamente più elevati di contenuto riciclato nelle batterie dei veicoli elettrici, insieme a rigorosi obiettivi di efficienza nel recupero e nel riciclaggio. Entro il 2031, le nuove batterie vendute nell’UE dovranno contenere almeno il 16% di cobalto riciclato, il 6% di litio riciclato e il 6% di nichel riciclato, con soglie ancora più elevate entro il 2036.
Questi requisiti sono giuridicamente vincolanti e avranno un impatto diretto sulla capacità dei produttori di vendere sul mercato europeo. Questa spinta normativa sta accelerando la domanda di materiali riciclati di alta qualità e crea un chiaro incentivo per gli OEM e i produttori di batterie a garantire partnership affidabili nel campo del riciclaggio.
Allo stesso tempo, le tensioni geopolitiche e il nazionalismo delle risorse stanno rendendo la resilienza della catena di approvvigionamento una priorità assoluta. Il riciclaggio offre un modo per ridurre la dipendenza dai materiali estratti e per localizzare le parti critiche della catena del valore delle batterie, in particolare per regioni come l’Europa che non dispongono di capacità estrattive interne. In questo contesto, il riciclaggio delle batterie non è solo un’iniziativa di sostenibilità, ma un imperativo strategico.
Le prospettive sono promettenti ma sfumate. Il nostro modello suggerisce che entro il 2035 i materiali riciclati potrebbero soddisfare oltre il 12% della domanda globale di nichel e cobalto e quasi il 4% di quella di litio. Si tratta di una percentuale significativa, ma ciò significa comunque che il riciclaggio da solo non risolverà i problemi di approvvigionamento. Riteniamo che emergeranno opportunità di investimento laddove la regolamentazione, la tecnologia e i modelli di business saranno allineati.