Comunità e 'tranquilidad canaria': romerías, ranchos e solidarietà

Scritto il 03/11/2025
da Redazione

Tra l'Atlantico e i paesaggi vulcanici delle Canarie si respira una cultura dal forte senso comunitario: la tranquilidad canaria, una calma che nasce dal rispetto reciproco e dall'appartenenza collettiva. Non si tratta soltanto di un ritmo di vita rilassato, ma di un'autentica filosofia sociale che permea ogni aspetto della quotidianità isolana, dalle relazioni interpersonali alle grandi celebrazioni comunitarie.

Le romerías: pellegrinaggi di fede e identità

Centrali in questa identità sono le romerías, pellegrinaggi che rappresentano una delle manifestazioni più autentiche e sentite delle Isole Canarie. La parola stessa ha origini latine e deriva da "romero", a sua volta da "romaeus", termine usato per indicare i pellegrini che si recavano a Roma. Con il tempo, il significato si è esteso a indicare qualsiasi processione religiosa in onore di un santo patrono.

A Tenerife, Gran Canaria e La Palma, queste feste popolari trasformano ogni località in un tripudio di colori, suoni e profumi. I carri decorati con fiori freschi, frutta di stagione e prodotti tipici della terra sfilano trainati da buoi, mentre migliaia di persone indossano i costumi tradizionali: le donne con camicie ricamate, gonne plissettate in tessuti a righe, scialli e grembiuli decorati; gli uomini con pantaloni di tela resistente, camicie bianche, scaldapolpacci lavorati a mano, stivaletti in pelle scamosciata e l'immancabile cappello di feltro nero.

Le romerías onorano la tradizione agricola di ogni zona attraverso musica e danze tipiche accompagnate da strumenti tradizionali come il timple (piccolo liuto a quattro o cinque corde), le chácaras (simili a grandi nacchere di legno), chitarre, flauti e tamburi. I balli dei "magos" (termine che nel dialetto locale significa contadino) riportano in vita la tradizione rurale con isas, folías, malagueñas e seguidillas, coinvolgendo il pubblico in danze improvvisate che durano fino a notte fonda.

Nel 2025, il calendario di Tenerife include eventi di rilievo come la Romería di San Alejo (1° maggio, El Tanque) e quella di Tejina (10 maggio, La Laguna), ma praticamente ogni comune organizza la propria celebrazione nel corso dell'anno. Queste manifestazioni culminano con l'offerta al santo patrono: frutta, prodotti agricoli, dolci tipici come le truchas de batata (frittelle ripiene di patate dolci e mandorle) e vino locale vengono portati in processione fino alla chiesa o all'eremo dedicato.

Curiosamente, secondo alcune fonti storiche, furono le classi più abbienti delle Canarie a dare origine ai pellegrinaggi, riunendosi vestiti da contadini per celebrare la vita in campagna, servire vino locale e festeggiare con capre e manzo. In quei tempi si credeva che un buon raccolto fosse il risultato della buona volontà del santo. Col tempo, le feste divennero popolari anche tra i veri contadini, trasformandosi in una celebrazione religiosa per tutti.

I ranchos de ánimas: voci tra passato e presente

Accanto alle romerías, un'altra tradizione musicale profondamente radicata nell'identità canaria sono i ranchos de ánimas, corali itineranti la cui origine risale al XVI-XVII secolo. Questa tradizione nacque quando diversi gruppi percorrevano le strade a suon di musica durante il mese di novembre per raccogliere elemosine, introdotta alle Canarie dai frati francescani.

Il nome deriva dal fatto che si trattava principalmente di canti dedicati alle anime dei defunti (ánimas). I musicisti si esibivano accompagnati da tamburelli, nacchere e spade, creando un'atmosfera di devozione semplice ma intensa. Con il passare del tempo, questi canti si sono evoluti assumendo un tono più gioioso durante il periodo natalizio, dando vita ai cosiddetti ranchos de pascua, che mantengono viva la tradizione ancora oggi.

A Lanzarote, uno dei ranchos de pascua più conosciuti è quello di Villa de Teguise, uno dei più antichi delle Isole Canarie, che risale al XVI secolo. Le esibizioni si svolgono nelle chiese e nelle piazze di Arrecife, Teguise, Tinajo, San Bartolomé, Tías e Yaiza, creando momenti di grande coinvolgimento comunitario. A Fuerteventura, questa tradizione viene mantenuta durante le feste di paese, testimoniando la capacità dell'arcipelago di preservare il proprio patrimonio immateriale attraverso i secoli.

Riconosciute come patrimonio immateriale dal Gobierno de Canarias, queste espressioni musicali rappresentano un ponte tra spiritualità, arte popolare e memoria collettiva, un filo invisibile che lega le generazioni passate a quelle future.

La dimensione sociale delle romerías

Oggi le romerías assumono anche una funzione sociale concreta e attuale. Non sono solo celebrazioni folkloristiche da cartolina, ma diventano autentici momenti di solidarietà con raccolte alimentari, sostegno alle famiglie in difficoltà e rafforzamento dei legami comunitari. In un'epoca di crescente individualismo, queste feste ricordano l'importanza dell'appartenenza e della condivisione.

In questo senso, la tranquilidad canaria rivela il suo significato più profondo: non è solo calma o lentezza, ma una filosofia di vita basata su empatia, rispetto reciproco, solidarietà intergenerazionale e condivisione dei frutti della terra. È l'arte di vivere in comunità, dove il successo individuale non ha senso senza il benessere collettivo.