Nel panorama economico europeo del 2025, la trasformazione digitale e l'accesso ai fondi europei rappresentano due fattori decisivi per la crescita delle piccole e medie imprese (PMI) e delle microimprese. Dalla vendita online all'uso dei social media, dall'analisi dei dati ai programmi di finanziamento per l'innovazione, le tecnologie digitali e le politiche europee stanno ridisegnando i modelli di business e le strategie di sviluppo.
Una recente revisione sistematica condotta su diversi contesti europei e internazionali, integrata da studi sull'accesso ai fondi europei per le microimprese, conferma l'importanza della digitalizzazione come motore di crescita, ma evidenzia anche gravi barriere strutturali: complessità burocratica, disparità territoriali e mancanza di competenze. Mentre le PMI delle regioni più sviluppate d'Europa mostrano risultati promettenti, le microimprese delle aree periferiche e meridionali del continente restano ai margini delle opportunità.
La digitalizzazione come motore di crescita
Le imprese che hanno investito nella trasformazione digitale hanno ottenuto risultati notevoli. In Italia, le PMI del settore Made in Italy — moda, arredamento e agroalimentare — hanno visto un incremento delle vendite estere, in alcuni casi fino a corrispondere all’80-90% del fatturato totale, grazie all'uso combinato di piattaforme e-commerce, CRM e social media.
L'adozione di marketplace internazionali come Amazon e Alibaba si è rivelata spesso più efficace rispetto ai siti proprietari per l'espansione nei mercati esteri. Le imprese che hanno scelto queste piattaforme hanno potuto accedere rapidamente a nuovi clienti, abbattendo le barriere logistiche e culturali e migliorando la propria visibilità globale.
In parallelo, esperienze internazionali, come quelle delle PMI colombiane, mostrano come l’automazione e le transazioni digitali abbiano ridotto tempi e costi gestionali. Circa il 60% delle aziende analizzate in questi studi utilizza soluzioni di cloud computing per la gestione dei dati, il che segnala una crescente maturità tecnologica anche in contesti emergenti.
Fondi europei: nuove opportunità per il 2025
L'Unione europea, nel ciclo di programmazione 2021-2027, ha attivato una serie di strumenti finanziari mirati a sostenere la competitività delle PMI e delle microimprese. Tra i principali:
- Il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) è progettato per promuovere la digitalizzazione e l'innovazione territoriale. Offre contributi a fondo perduto o forme di sostegno miste, gestiti direttamente dalle regioni e dalle autorità locali. I beneficiari ideali sono le microimprese e le PMI che sviluppano progetti di innovazione con un forte legame territoriale, contribuendo allo sviluppo delle economie regionali.
- L'EIC Accelerator, parte del programma Horizon Europe, si rivolge invece a imprese con progetti di innovazione dirompente pronti a scalare sul mercato internazionale. Offre un sostegno finanziario particolarmente generoso: grant fino a 2,5 milioni di euro combinabili con investimenti in equity fino a 15 milioni di euro, per un totale potenziale di 17,5 milioni di euro. È lo strumento ideale per startup e PMI innovative con ambizioni di crescita internazionale e tecnologie ad alto potenziale.
- Il Digital Europe Programme (DIGITAL) adotta un approccio diverso, concentrandosi sul rafforzamento delle capacità digitali europee in settori strategici quali l'intelligenza artificiale, la cybersecurity e le competenze digitali. Con un budget complessivo di circa 8,1 miliardi di euro, opera attraverso call tematiche che richiedono la formazione di consorzi europei. È particolarmente adatto a imprese e centri di ricerca che desiderano collaborare a progetti transnazionali di innovazione digitale.
- A livello nazionale, strumenti complementari come il Fondo Nazionale di Garanzia e il Patent Box (in Italia) facilitano l'accesso al credito e incentivano la valorizzazione della proprietà intellettuale. Attraverso garanzie pubbliche e incentivi fiscali, supportano le PMI che vogliono investire in ricerca e sviluppo e proteggere le proprie innovazioni attraverso brevetti e marchi registrati.
Tuttavia, nonostante la disponibilità di questi strumenti, le analisi mostrano che solo una parte delle imprese riesce effettivamente ad accedervi, e quasi sempre si tratta di realtà di medie dimensioni o collocate nelle regioni più sviluppate, dove le competenze amministrative e le reti di supporto sono più consolidate.
Disparità territoriali: il divario Nord-Sud Italia
La ricerca mette in luce una marcata frattura geografica. Il Nord Italia concentra oltre il 55% delle PMI e ottiene la quota più elevata dei finanziamenti europei. Regioni come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto registrano i tassi più elevati di successo grazie a un'infrastruttura tecnologica solida, alla presenza di distretti industriali consolidati e a un ecosistema di innovazione più maturo.
Nel Mezzogiorno, invece, la situazione resta critica: solo il 22% delle imprese riesce a partecipare ai bandi, con tassi di successo molto inferiori. Le cause principali sono procedure complesse, informazione scarsa, carenze tecniche e mancanza di competenze amministrative e digitali. Le microimprese, spesso a conduzione familiare, non dispongono di risorse interne per gestire le pratiche di candidatura o di rendicontazione.
Strategie di implementazione della digitalizzazione
Le esperienze italiane ed internazionali dimostrano che la digitalizzazione è un processo graduale e strategico. Le imprese più resilienti hanno iniziato digitalizzando alcuni processi chiave: gestione clienti, comunicazione o vendite online, per poi estendere l'innovazione ad altri ambiti.
Le strategie più efficaci includono:
- Presenza online strutturata: siti web aggiornati, profili social curati, marketplace mirati.
- Gestione dati e clienti (CRM): analisi dei dati per rafforzare la fidelizzazione e il marketing personalizzato .
- Analisi dei Big Data: individuazione dei trend di mercato e pianificazione proattiva.
- Integrazione omnicanale: unione tra punti vendita fisici e piattaforme digitali.
La leadership imprenditoriale svolge un ruolo cruciale: le PMI di successo sono guidate da imprenditori capaci di coniugare innovazione e identità locale.
Le barriere alla crescita
Gli studi concordano su tre ostacoli principali che frenano il pieno sviluppo delle PMI:
1. Burocrazia eccessiva
Le procedure dei bandi europei sono complesse e spesso redatte in inglese, con richieste di cofinanziamento difficili da sostenere.
Come superarla: semplificazione documentale, sportelli informativi, assistenza tecnica e linguistica.
2. Vincoli finanziari
Molte imprese non dispongono di risorse per investire nella digitalizzazione o coprire i costi di candidatura.
Come superarla: uso delle garanzie pubbliche, microfinanza, coprogettazione con enti territoriali.
3. Carenza di competenze digitali
Solo una minoranza delle imprese offre formazione ICT ai propri dipendenti.
Come superarla: programmi formativi brevi, mentoring e partnership con le ITS e le università.
A queste si aggiungono le limitazioni infrastrutturali (connessioni lente, costi elevati dei sistemi ERP) e la mancanza di coordinamento istituzionale tra livelli nazionali, regionali ed europei.
Le Isole Canarie: un caso emblematico
Le Isole Canarie rappresentano un laboratorio ideale per le politiche di digitalizzazione e di coesione economica.
Le microimprese locali, spesso legate al turismo, all'artigianato e ai servizi, potrebbero beneficiare ampiamente dei programmi europei come il Digital Europe Programme o le nuove linee del FESR 2025-2027. Progetti per l'e-commerce territoriale, la digitalizzazione delle filiere turistiche e la sostenibilità energetica potrebbero ridurre la dipendenza stagionale e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati. A supporto, il regime fiscale canario (REF) offre condizioni favorevoli: IGIC (IVA locale) al 7% e ZEC (Zona Especial Canaria) con aliquota IRES del 4% per le imprese iscritte.
I fattori di successo
Gli elementi che determinano il successo di una strategia di digitalizzazione e innovazione sono:
- Leadership e visione strategica dell'imprenditore o del top management
- Investimento nella formazione e nello sviluppo del capitale umano
- Partnership strategiche con università, enti locali e marketplace
- Infrastrutture tecnologiche efficienti e reti territoriali collaborative
Le PMI che riescono a combinare questi elementi mostrano una maggiore resilienza, una crescita più stabile e una maggiore capacità di internazionalizzazione.
Checklist operativa: “Come prepararsi a un bando in 30 giorni”
- Definisci il fabbisogno reale e i risultati attesi.
- Scegli il programma più coerente (FESR regionale, EIC, DIGITAL).
- Verifica i requisiti di ammissibilità e di cofinanziamento.
- Costruisci il piano di lavoro con obiettivi, tempi e budget realistici.
- Cura la parte tecnica e narrativa: l’impatto conta quanto l’innovazione.
- Prepara la documentazione in anticipo (CV, lettere di partner, dichiarazioni).
- Inserisci indicatori di impatto misurabili (fatturato digitale, nuovi mercati, emissioni ridotte).
- Simula la rendicontazione per evitare errori su spese non eleggibili.
- Forma o coinvolgi il personale dedicato alla gestione del progetto.
- Fai revisionare il dossier da un esperto esterno prima dell’invio.
Nel 2025, la sfida per le PMI e le microimprese non è solo accedere ai fondi o digitalizzarsi, ma farlo in modo equo e sostenibile. La digitalizzazione rappresenta la via maestra per la crescita, ma senza un reale sostegno finanziario e istituzionale rischia di accentuare i divari esistenti.
Perché i fondi europei diventino davvero un motore di sviluppo, servono procedure più semplici, formazione capillare e politiche di coesione che mettano al centro le microimprese e i territori meno favoriti. Solo così sarà possibile costruire un'Europa in cui la tecnologia e l'innovazione non siano privilegio di pochi, ma strumenti di crescita diffusa.
Font
- Dallocchio, M., Lambri, M., Sironi, E., & Teti, E. (2024). The Role of Digitalisation in Cross-Border E-Commerce Performance of Italian SMEs. Sustainability, 16(2), 1456.
- Matarazzo, M., Penco, L., & Profumo, G. (2021). How is Digital Transformation Changing Business Models and Internationalisation in Made in Italy SMEs? Sinergie Italian Journal of Management, 39(3), 33-48.
- Flórez Villota, M. L., & Enríquez Flórez, L. V. (2024). La Transformación Digital como Oportunidad para la Competitividad Empresarial y su Crecimiento Sostenible. Conocimiento Global, 8(2), 45-63.
- Macaluso, D. V. (2025). I Fondi Strutturali per la Transizione delle MPMI Toscane: Il Bando Regionale Impresa Digitale. Economia e Società Regionale.
- Isaraj, L. (2023). Accessing EU Funds by Italian SMEs: Evidence and Regional Disparities. Academicus International Scientific Journal.
- Zarbà, C., Bracco, S., Pecorino, B., Pappalardo, G., & Chinnici, G. (2022). Supporting Agri-Food SMEs in Italy in the Post-COVID-19 Context: From Horizon 2020 to Horizon Europe. Sustainability.
- Commissione Europea. (2025). Digital Europe Programme 2021-2027: Funding Opportunities for SMEs. Bruxelles.
- OECD. (2024). SME and Entrepreneurship Outlook 2024. Parigi: OECD Publishing.
- Gobierno de Canarias. (2025). Estrategia Canaria de Apoyo a las Microempresas y de Digitalización Territorial 2025-2027. Las Palmas de Gran Canaria.