Letteratura e scrittori emergenti delle Canarie: 5 autori da conoscere

Scritto il 20/11/2025
da Caterina Chiarelli

Negli ultimi anni è emersa con forza una nuova generazione di scrittrici e scrittori canari che sta ridefinendo l’immaginario letterario dell’arcipelago. Tradizionalmente, le Isole Canarie sono note ai più per il turismo e i paesaggi esotici, ma questa giovane scena letteraria sfida la visione stereotipata “da cartolina” per proporre narrazioni più critiche e radicate nelle realtà sociali locali. Molti di questi autori affrontano temi come l’infanzia difficile, la violenza strutturale, l’identità queer, il senso di perifericità e l’isolamento emotivo, spesso intrecciandoli con elementi della cultura locale e del dialetto canario.

Di seguito presentiamo cinque nomi di spicco della nuova letteratura canaria, con le relative opere e peculiarità:

  1. Andrea Abreu – è la voce simbolo della nuova ondata. Dopo una raccolta di poesie e fanzine giovanili, ha esordito nella narrativa con Panza de Burro (Ed. Barrett, 2020), romanzo che ha avuto “un enorme impatto, segnando un punto di inflessione nel panorama letterario delle isole”. L’opera colpisce per la lingua schietta, intrisa di dialetto locale, con cui descrive l’estate di due bambine in un povero villaggio tenerifiano sotto la caratteristica coltre di nubi (“panza de burro”). Il romanzo mescola tenerezza e brutalità nel ritrarre la fine dell’innocenza, demolendo il ritratto turistico ed edulcorato dell’arcipelago: “attraverso la rappresentazione delle violenze dell’infanzia e l’uso del parlato popolare, l’opera smaschera la visione idilliaca delle isole”. Grazie al suo romanzo, Abreu è stata inserita dalla rivista Granta tra i migliori giovani narratori in lingua spagnola, affermandosi come una delle voci più originali e autentiche della letteratura contemporanea.
  2. Meryem El Mehdati – scrittrice di origini canario-marocchine, rappresenta la vena satirica e cosmopolita della nuova narrativa isolana. Il suo romanzo d’esordio “Supersaurio” (Blackie Books, 2022) ha riscosso notevole attenzione: con tono ironico e tagliente, El Mehdati racconta la storia di una giovane precaria impiegata in un fittizio parco a tema per bambini (“Supersaurio”) a Gran Canaria, cogliendo l’occasione per criticare il modello di turismo di massa e precarietà nell’arcipelago. L’opera si distingue per “una critica al turismo dal punto di vista femminista e decoloniale”, intrecciando umorismo e denuncia sociale. Meryem El Mehdati, classe 1994, formatasi in traduzione e interpretariato, ha uno stile fresco influenzato tanto dalla cultura pop quanto dall’esperienza personale di figlia dell’immigrazione. I suoi scritti – comparsi su testate come El Salto e La Provincia – mettono in luce contraddizioni e micro-razzismi nel contesto canario, contribuendo ad arricchire la pluralità di sguardi nella letteratura isolana.
  3. Lana Corujo  – illustratrice e autrice, ha pubblicato nel 2025 il suo primo romanzo “Han cantado bingo” (Reservoir Books), immediatamente acclamato dalla critica. Nel libro, due sorelline a Lanzarote vivono una breve avventura nell’attesa che la nonna torni dal bingo: quella che inizia come un gioco infantile si trasforma in un evento traumatico destinato a segnarle profondamente. La cifra stilistica di Lana Corujo sta nell’equilibrio tra poesia e crudezza: la sua narrazione fonde realismo e immaginazione, attingendo al ricco patrimonio di storie orali familiari e leggendarie dell’isola. “È molto comune in Canaria questa mescolanza di fantasia e racconto” – afferma Corujo – “le storie che mi raccontava mia nonna hanno nutrito quella parte selvaggia dell’immaginazione che cerco sempre di esprimere nella mia arte”. Il risultato è un romanzo denso di simbolismi in cui il paesaggio vulcanico di Lanzarote diventa metafora dell’isolamento fisico ed emotivo dei personaggi. Corujo nelle interviste insiste sulla necessità di “rompere con le cartoline prefabbricate delle Canarie, tanto quelle turistiche quanto quelle letterarie”, rifiutando ogni approccio stereotipato al racconto della sua terra. La sua prospettiva disincantata sull’infanzia e sul territorio arricchisce la narrativa canaria di una dimensione fiabesca ma profondamente critica verso il passato e il presente dell’arcipelago.
  4. Aida González Rossi – voce tra le più interessanti della “Generazione Z” canaria, ha esordito con “Leche Condensada” (Caballo de Troya, 2023), un romanzo di formazione originale e intenso. La storia è narrata in prima persona da Aida, una ragazzina di 12 anni trasferitasi nel paese di El Médano (Tenerife) dopo il divorzio dei genitori. Attraverso gli occhi ingenui ma acuti della protagonista, l’autrice esplora temi complessi come la scoperta della propria identità queer in un contesto provinciale, il trauma familiare e le fragilità della salute mentale in età precoce. Nonostante i contenuti oscuri (la fine dell’infanzia come “perdita del paradiso”, il romanzo mantiene uno sguardo luminoso e delicato, grazie all’amicizia e alla resilienza della giovane protagonista che mitigano l’ombra degli eventi. Peculiare è l’uso del linguaggio: González Rossi scrive, per scelta, “dal dialetto e da una prospettiva ultralocalista”, ovvero in canario colloquiale, rivendicando il diritto di appropriarsi del proprio modo di parlare come atto identitario. “Crescere alle Canarie spesso significava guardare fuori, verso un centro altrove, e impostare la nostra voce per farci capire da tutti” – spiega – “Scrivere invece nel nostro dialetto è stato per me un modo di riappropriarmi della voce”. Questo approccio linguistico coraggioso fa di Leche Condensada un’opera vivida e autentica, che ha meritato l’attenzione della critica. Aida González Rossi, impegnata anche nel giornalismo culturale e nel femminismo, sottolinea l’importanza di non incasellare la “voce canaria” in stereotipi: “ci sono tante cose da raccontare sulle Canarie che escono dai discorsi puristi o facili”, afferma, invitando a leggere anche la ricca produzione poetica canaria, spesso poco visibile fuori dalle isole.
  5. Yeray Barroso – in un panorama dominato dai narratori,  rappresenta la nuova poesia canaria emergente. Formatosi in letteratura all’Università di La Laguna, ha pubblicato giovanissimo il poemetto “Huida al centro del agua” (2015) e i suoi versi sono inclusi in diverse antologie di poesia spagnola e canaria contemporanea. Nel 2018 ha vinto, insieme alla collega Natalia Toledo, il concorso letterario “Nuevas Escrituras Canarias” dedicato agli autori under-35, presentando la raccolta poetica “Ceremonia”. Barroso dirige inoltre Fogal, una rivista culturale, contribuendo alla diffusione della poesia isolana. I suoi testi esplorano spesso il rapporto con l’acqua e l’oceano, metafore della ricerca interiore, e riflettono l’identità insulare con sensibilità contemporanea. Pur essendo la poesia un ambito “di nicchia”, autori come Yeray Barroso sono fondamentali nel mantenere viva la tradizione letteraria canaria (terra di poeti sin dal passato) rinnovandola con voci nuove. Come ricordato da González Rossi, “le Canarie sono sempre state terra di poeti, e oggi c’è tanta gente che fa cose incredibili”, citando giovani poetesse come María Gómez, Sofía Hidalgo, Andrea S. Villamandos. La speranza è che anche queste voci in versi possano avere maggiore visibilità oltre i confini regionali, completando il quadro di una scena letteraria canaria oggi più vibrante che mai.

In sintesi, la nuova letteratura canaria offre un mosaico di prospettive originali: autrici come Lana Corujo, Elena Correa, Aida G. Rossi o Meryem El Mehdati tracciano “una mappa narrativa diversa e profondamente politica”, lontana dagli stereotipi turistici, mentre autori come Andrea Abreu hanno aperto la strada facendo scoprire al grande pubblico la complessità culturale dell’arcipelago. Sono voci giovani che, con stili diversi (dal realismo magico al registro colloquiale), affrontano tanto temi locali (dialetto, vita nei barrios, rapporto con la natura insulare) quanto questioni universali (identità, infanzia, disuguaglianze), contribuendo a portare le Canarie letterarie fuori dall’ombra del continente e nel dialogo letterario globale. Un movimento che sta ottenendo riconoscimenti dentro e fuori la Spagna, e che testimonia la vitalità culturale di queste isole oltre il sole e le spiagge.