Perché il mio cane non mi capisce? Svela i misteri della comunicazione canina!
APPRENDERE LA LINGUA DEL NOSTRO CANE
La maggior parte dei problemi con i nostri amici animali deriva dal non comprendere la loro lingua, una forma di comunicazione non verbale composta da vari elementi.
IL MIO CANE NON MI CAPISCE!
Il mio cane non mi capisce! Il mio cane non capisce nulla!
Espressioni comuni che racchiudono la frustrazione di non riuscire a stabilire una comunicazione armonica ed efficace uomo-animale. In effetti il cane fa uno sforzo per apprendere molti dei comandi nella lingua del proprietario, ma non sempre è vero il contrario.
I cani, come molti altri animali, non comunicano con parole ma con una complessa e articolata gamma di posture, movimenti del corpo, della coda, espressioni facciali, vocalizzazioni, segnali chimici con urina e feci, e altro, che per loro sono molto chiari, mentre per gli esseri umani non è così.
Sarebbe come cercare di comunicare una serie di informazioni importanti in russo a una persona che parla solo lo spagnolo: con qualche gesto ci si può intendere per informazioni di base ma non si andrebbe molto oltre.
SOCIALI NON SIGNIFICA SOCIEVOLI
Inoltre, esiste un codice di comportamento canino, un mondo fatto di regole precise negli approcci: come per noi sarebbero inadatti gesti di affetto nei confronti di persone appena conosciute, così è per i cani.
E a questo si aggiunge il fatto che a certi individui, e ad alcune razze specifiche, non piace che venga invaso ciò che reputano il proprio spazio intimo (prossemica): nonostante si tratti di animali sociali non tutti sono socievoli.
Se non si comprendono i segnali che il cane invia si possono creare situazioni spiacevoli: cani che hanno morso hanno sicuramente manifestato prima segnali per evitarlo, ma l’essere umano non ne ha compreso il significato, insistendo in un comportamento che ha messo a disagio l’animale fino a una reazione istintiva.
In definitiva il problema si riassume in questo: i cani mandano informazioni in modo diverso dagli uomini e noi dobbiamo imparare a interpretarli correttamente.
CAPIRE I SEGNALI CHE COSTITUISCONO LA LINGUA DEL NOSTRO CANE
Per fare un esempio classico, a tutti viene naturale, quando si incontra un cane, mostrargli affetto con una carezza sulla testa: nella sua lingua ciò potrebbe essere interpretato come gesto di minaccia. Se uno sconosciuto molto alto si avvicinasse a noi e allungasse la mano sopra la nostra testa, verso il nostro viso, quale sarebbe la nostra reazione? Ci ritrarremmo all’indietro infastiditi.
Il cane in natura fa proprio questo e si sente esattamente così: ecco perché non è mai una buona idea accarezzare un cane sconosciuto (ma anche altri che non conosciamo bene) sulla testa.
Il bon ton canino richiede che prima di toccare un cane abbia luogo una adeguata presentazione, lasciando che il cane si avvicini a noi e ci annusi, raccogliendo i dati necessari, e poi, sulla base della reazione, si può decidere di andare oltre o meno, sempre facendo in modo che si senta a suo agio.
Altro esempio: il cane che non ci conosce bene potrebbe percepire come minaccia anche uno sguardo persistente verso i suoi occhi mentre ci avviciniamo a lui di fronte: sapendo questo è sempre meglio non fissarlo e avvicinarsi di lato. Infatti, due cani che non si conoscono, (e che non desiderano lo scontro) al primo approccio si avvicineranno sempre di lato annusando il posteriore per cominciare l’interazione pacifica.
Inoltre, il cane contestualizza in modo naturale una azione, per esempio, si lecca il naso per calmarsi ma anche come segnale di pacificazione in una situazione di disagio, e lo fa anche quando capisce che stiamo per dargli il suo snack preferito. Come capire il significato corretto del gesto? Basta considerare il contesto, ciò che circonda noi e il nostro amico, raccogliendo i dati necessari per interpretare al meglio l’informazione che ci invia.
RENDERE EFFICACE LA NOSTRA COMUNICAZIONE
In ultima analisi, quello del cane è anche un linguaggio emozionale: ciò implica che ci sintonizziamo sulla stessa frequenza, come se stessimo usando due walkie-talkie per comunicare: dobbiamo scegliere un canale e usare entrambi quello. Il canale giusto è il manifestare una emozione calma e sicura: quando ci avviciniamo al nostro cane manteniamoci in questo stato mentale, evitando nervosismi, ira, o al contrario eccessivo entusiasmo, ecc.
La posizione mentale che il cane ascolta, infatti, è quella di una persona tranquilla e autorevole, sicura di sé e di ciò che dice e che è in grado di mantenere la calma anche quando non riesce a comunicare con il suo amico nel modo dovuto e che rimane a sua volta in ascolto dei segnali che il cane gli invia.
Anche la nostra postura invia segnali specifici: il nostro amico ci ascolterà più facilmente se manterremo una posizione rilassata con il corpo eretto, e in posizione solida, mentre se siamo rigidi, indice di uno stato mentale analogo, il cane avrà più difficoltà a interagire con noi.
CAPIRE ED INVIARE I SEGNALI GIUSTI
Esistono poi molti altri segnali che il cane invia, come il mostrare i denti, oppure i vocalizzi: abbai, uggiolii, latrati, ringhi, ecc. che a seconda del contesto hanno significati completamente diversi. Un cane che scodinzola, per esempio, lo fa per manifestare felicità ma anche prima di uno scontro con un altro cane.
Comprendere la lingua del cane significa comprendere questi segnali.
Al riguardo può essere utile rivolgersi a un esperto che ci darà tutte le informazioni e le risposte che cerchiamo.
Articolo realizzato con la collaborazione del Tenerife Dog Boarding and Training
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(www.tenerifedogboardingandtraining.com)