Conosciamoci un po’ …la premessa di Maria Sion Crucitti

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Conosciamoci un po’… Avevo appena 14 anni quando, sulle punte, danzavo, cantavo, recitavo davanti allo specchio della mia cameretta, nella casa dei miei genitori a Milano. Mi sentivo cosi’ felice! Sognavo e risognavo, di notte e di giorno, quello che avrei fatto da grande: L’Attrice e l’insegnante di Teatro!

Avrei creato una mia compagnia teatrale e avrei scritto e prodotto un musical! Che meraviglia! La mia magia pero’ cadeva in mille pezzi quando, dal soggiorno, mia madre tuonava: “Maria, finiscila con quelle sciocchezze! Pensa a studiare e a farti una posizione, un titolo, un pezzo di carta insomma(diploma), che ti permetta di inserirti bene in questa societa’ ! Se non la pianti di sognare ad occhi aperti, passerai la tua vita randagia e senza alcuna sicurezza per il tuo futuro! Dai tesoro! sono la tua mamma e solo io so cosa e’ bene per te… e poi cosi’ realizzerai quello che io non sono stata in grado di fare quando ero giovane.

” Ogni sua parola mi arrivava lapidaria, mi condannava alla gogna! Avevo paura di deluderla e di perdere cosi’ la sua attenzione, mi vergognavo, sentendomi in colpa, di quella felicita’ che sentivo quando entravo nella magia del mio sogno, mentre lei, poverina, viveva tristemente e con rabbia, di rimpianti….Cosi’ lasciai che scegliesse per me: avrei fatto l’interprete parlamentare.

Cosa ne avrei fatto, pensavo sgomenta, di quello slancio festoso interiore che mi portava la magia del mio progetto futuro e che tanto desideravo vivere e mettere al servizio di tutte le creature? Rassegnata, adagiai con molta cura il mio sogno in uno scrigno dorato e lo deposi li’, in quell’angolino intimo e silenzioso del Cuore. Mi avviai cosi’ verso il mio percorso di studi linguistici.

Mi diplomai e mi lanciai nel mondo del lavoro milanese, incontrando situazioni imbarazzanti e complesse rispetto alla mia visione della realta’. Mi caricai addosso tutti i colori delle emozioni scaturite da richieste di compromessi indecenti e, di conseguenza, di porte sbattute in faccia; il tutto condito da situazioni familiari e non solo, impegnative (per usare un’eufemismo).

Fino a quando, una sera d’estate a Rimini, ormai trentenne, durante una festa all’aperto per piccoli, stanca di sentirmi dentro i panni di qualcun’altra che non ero io, ma un intruglio di dogmi generazionali atavici, frullati in un brodo di retaggi educazionali e culturali obsoleti, mi guardai negli occhi attraverso una bambina in tutu’, che danzava, cantava e recitava felice, svolazzando sopra una pedana piena di palloncini colorati in mezzo alla piazza.

In quel momento quella che sembrava una Voce, dal SUONO potente e soave al contempo, vibro’ in tutta me stessa con queste parole:“ Come puoi chiedere ad un’altro essere vivente quello che tu stessa non fai?” Rimasi fulminata da quella rivelazione! Al momento non mi chiesi quale fosse la fonte di quella particolare espressione di SUONO e perche’, mi fu pero’ totalmente reale, che era arrivato per me, il momento della SCELTA.

Presi coscienza del fatto che ero io la sola responsabile al cento per cento della mia vita , delle mie scelte, della manifestazione nella realta’ dei miei sogni e talenti! Dovevo osare, crederci fino in fondo, esperirli sulla mia pelle e poi trasmetterli agli altri…..Quel mio prezioso scrigno nel cuore, si apri’ pieno di Luce e come un torrente gioioso e puro, il mio sogno prese a danzare di nuovo in ogni mio respiro ! Esultai di gioia dentro di me! Avevo trovato IL TESORO e volevo condividerlo con tutti.

Con grande entusiasmo e tutta me stessa, mi avviai trotterellando verso l’albergo dove alloggiavo, tutto in me salmodiava: GRAZIE!

Sono passati 35 anni dal quel giorno benedetto e da allora sono accadute molte cose nella mia vita, tanti eventi straordinari (dei quali vi faro’ partecipi in seguito), tanto impegno, volonta’, pazienza ed umilta’, alla quale ho dato una mia personale definizione: ”L’umilta’ e’ il riconoscimento della propria Divinita’, messa al Servizio di noi stessi e degli altri”.

Nel maggio di quest’anno, una forte chiamata interiore e particolari coincidenze sincroniche, mi portano a Tenerife. Con lo stesso criterio del “caso”, incontro Antonina Giacobbe, persona integra e diretta, con un grande Dono a mio avviso: L’Intuizione! Provo per questa Creatura una grande stima e affetto; grazie Antonina!

Adesso, sento forte il desiderio di dare il mio contributo artistico in questa splendida Isola oramai divenuta la mia “casa” e posso farlo solo esprimendo e manifestando quello che sono e facendo quello che amo. Riproponendo quindi, qui a Tenerife, la mia Scuola di Teatro “Linguaggio Nudo”, scuola che non si avvale di caratteristiche di recitazione tradizionali, bensì terapeutiche e didattiche, le quali accompagnano l’allievo stesso, attraverso un percorso di risveglio personale, verso la consapevolezza dei propri talenti non espressi, offrendogli l’opportunita’, non solo di trarne un grande beneficio personale psicofisico, ma anche la bellezza di poter trasmettere questa esperienza agli altri.

“Luzha il Suono della Luce” e’ lo spettacolo da me ideato , prodotto e proposto nei teatri di Milano e di cui vi faccio una breve descrizione. LUZHA IL SUONO DELLA LUCE è la rappresentazione del viaggio dell’anima incarnata che anela la propria vera natura d’ ESSERE, attraverso l’esperienza del gioco illusorio della dualità. Durante lo svolgimento dello spettacolo vengono raffigurate alcune diapositive viventi, da me cosi’ definite e interpretate dai miei attori, tramite una particolare forma di comunicazione verbale, da me coniata “linguaggio nudo” che, in associazione con particolari e specifiche armoniche vocali e musicali, danno espressione a variegate emozioni, estremizzandole, fino ad arrivare al RISVEGLIO, alla RICONNESSIONE con il ricordo perduto della reale essenza di chi siamo nel VERO.

Tutto questo accade una volta entrati nel SILENZIO DEL SUONO DEL CUORE, che verrà attivato durante l’ACCORDATURA, ovvero di un particolare SUONO emesso dalla mia VOCE all’interno di un canto corale (inteso da me come “accordatura”) eseguito, nella seconda parte dello spettacolo, in interazione tra gli artisti ed il pubblico presente in teatro.

La chiusura e’ una concreta celebrazione della gioia, nella profonda leggerezza di essere semplicemente ciò che si è: ovvero LIBERTA’. Specifico che attori e cantanti della mia scuola erano tutti, non professionisti.

La motivazione di questa mia scelta sta nella ricerca di una spontaneità e autenticità che solo i veri partecipanti a questo percorso teatrale terapeutico innovativo, possono conferire al mio progetto teatrale.

Maria Sion Crucitti

ladymaghdaleth@yahoo.it

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