Genova apre il Museo dell’Emigrazione, racconta i viaggi della speranza degli italiani

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Genova apre il Museo dell’Emigrazione, racconta i viaggi della speranza degli italiani

Un progetto che da Genova “non guarda solo all’Italia, ma al mondo intero”. È stato inaugurato mercoledì 11 maggio il museo nazionale dell’emigrazione (Mei), frutto di mesi di lavoro dedicati a un progetto partecipato che ha coinvolto tantissime realtà sia italiane che del resto del mondo. La scelta della Liguria e in particolare di Genova, tra le varie città e regioni che si sono candidate a ospitare questo importante museo, è stata dettata proprio dal ruolo che questa città e il suo porto hanno avuto nella storia dell’emigrazione italiana. Anche la scelta della location, l’iconica commenda di San Giovanni di Prè, edificio del XII secolo, è pregna di significato: è stata per secoli luogo di accoglienza e punto di passaggio di un’umanità in transito, dai pellegrini alle crociate, fino agli emigranti dell’ottocento.

La struttura è stata rinnovata al suo interno grazie ai lavori di adeguamento funzionale e tecnologico realizzati in piena sintonia con la soprintendenza della Liguria, resi possibili grazie a un investimento del Mic e al contributo di fondazione Compagnia di San Paolo. Il percorso espositivo si sviluppa su 3 piani suddivisi in 16 aree, costruite intorno alle storie di vita dei protagonisti dell’emigrazione: le esperienze dei singoli sono proposte al visitatore attraverso fonti primarie come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie, i giornali, i canti e le musiche che accompagnavano gli emigranti.

I dati sulle partenze, i ritorni, le destinazioni, il lavoro, la salute, l’alimentazione, il razzismo, l’accoglienza, le tante motivazioni diverse per lasciare l’Italia che rappresentano il grande mosaico della migrazione saranno restituiti al visitatore attraverso strumenti interattivi e multimediali. Ogni area del museo introduce un periodo della mobilità umana, dalla preistoria all’età medievale e moderna, ben prima della diffusione del concetto di “confine”.

L’emigrazione italiana non ha avuto solo la sua destinazione all’estero e non appartiene solo al passato. Per questo il museo racconta anche l’emigrazione interna, declinata nelle sue due grandi direttrici, dalla campagna alla città e dal sud al nord, e l’emigrazione contemporanea, con le forme che ha assunto dopo il 1973, anno del cambio epocale, in cui da paese di emigrazione l’italia diviene paese di immigrazione. All’interno del museo c’è anche uno spazio di riflessione, il memoriale, un’installazione artistica con un planisfero che mostra i luoghi di tragedie che hanno coinvolto l’emigrazione: dal naufragio del Sirio all’incendio della Triangle a New York, dai fatti di aigues mortes alla strage di Marcinelle, passando per disastri minerari e naufragi.

“Questo museo, Genova e i genovesi, lo dedicano a tutti quelli che sono qui a Genova ma provengono da altrove e poi anche a chi se n’è andato, anche io sono stato migrante, e non dimentico quella sensazione che si prova a partire e non sapere se si tornerà”. Così il sindaco di Genova Marco Bucci interviene in occasione del taglio del nastro del Mei, il Museo nazionale dell’emigrazione italiana inaugurato alla Commenda di Pré, riferendosi alla sua esperienza professionale negli Stati Uniti. “Questo luogo ospitava quelli che si imbarcavano per emigrare, ed è importante che sia la sede del museo – ricorda Bucci – da oggi deve essere sì uno spazio per la memoria ma anche un generatore di speranza di futuro, per quelli che ancora oggi hanno bisogno di migrare”. Secondo il sindaco il Mei non sarà “solo un tassello in più per l’offerta turistica ma anche per gli stessi cittadini genovesi”.

“Un luogo unico, pieno di multimedialità per rivivere le speranze, i dolori e i sacrifici degli emigranti italiani, storie che non possono essere dimenticate e che vanno tramandate alle future generazioni”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, in un messaggio inviato in occasione dell’inaugurazione del Museo nazionale dell’emigrazione italiana.

Fonte e foto di copertina: Genova, apre il Museo dell’Emigrazione, racconta i viaggi della speranza degli italiani – la Repubblica

Salone da pranzo del Hotel de Inmigrantes di Buenos Aires

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