Cosa ci facevano i nazisti alle Canarie? Già da prima della seconda guerra mondiale, i nazisti bazzicavano nelle le Canarie anche grazie alla complicità del dittatore Franco; che ci facevano?
Cosa volevano? Certo, l’ubicazione strategica delle isole poteva costituire di per sé un valido motivo; ma c’era dell’altro?
Sappiamo ormai da diverse fonti storiche che i nazisti cercavano indizi e prove della sopravvivenza di mitiche popolazioni di razza ariana,arrivando per questo scopo ad allestire nel seno stesso delle SS un Dipartimento chiamato, per l’appunto,”Eredità Ancestrale” che finanziava studi e spedizioni archeologiche come quelle che furono tentate nelle Canarie; in questo contesto, vennero studiate e redatte opere sui Guanci, ritenuti gli ultimi discendenti della razza ariana (involutasi successivamente per la scarsezza delle risorse offerte dalle isole vulcaniche dell’arcipelago).
Ebbe notevole peso per i ricercatori tedeschi l’opuscoletto in latino del nostro Boccaccio, il quale seppe offrire inedite informazioni sui Guanci utilizzando il resoconto di Angiolino del Tegghia sulla spedizione commerciale nelle Canarie (comandata da Nicoloso da Recco e avvenuta nel 1341 con capitale soprattutto, fiorentino e lusitano); in quella sua operetta (di innegabile valore storico sul tema aborigeno relativo alle Canarie), il famoso autore del Decameron descrive i ragazzi guanci (che furono presi a bordo e portati a Lisbona) con un profilo così sorprendentemente elogiativo e con tratti fisici così simili al tipo nordico (come la grande statura o il colore azzurro dei loro occhi) che suscitò enorme interesse nei ricercatori nazisti, i quali non tardarono (con lo storico Gustav Kossina) a porre in relazione gli stessi Guanci con l’ondata di popoli indoeuropei ( che si rovesciarono in Occidente a cominciare dal terzo millennio a.C.) produttori delle grandi culture vediche, zoroastriche,megalitiche, greche… e persino romane!
Il terreno su cui crebbero nel Novecento tutte queste ricerche (come quelle condotte negli anni ’20 dall’antropologo E.Fischer in collaborazione con l’etnologo austriaco J.D.WÖLFEL) era già stato preparato nel 1886 da una pubblicazione di Franz von LÖCHER (intitolata”I Germani nelle isole Canarie”); nel libro venne affermata la tesi circa l’origine germana degli aborigeni canari, sottolineando energicamente il fatto che “guance”altro non è che una deformazione di “wandches”, parola che in tedesco significa ”vandali”(ricordiamo che nel 533 d.C. i Vandali scappano dal Mediterraneo dopo essere stati sconfitti dalla flotta bizantina dell’imperatore Giustiniano e si rifugiano o nell’Atlas marocchino o…nelle Canarie!).
Ma accanto alle ricerche storiche, preistoriche ed archeologiche vennero anche affermandosi tendenze di carattere esoterico e teosofico…
continua a legere su http://www.vivilecanariemagazine.com/cosa-ci-facevano-nazisti-alle-canarie/