Tenerife, l’isola dei due tesori?

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Tenerife, l’isola dei due tesori? Non si tratta di una “boutade”! La cosa potrebbe anche essere seria!

Ci sono, infatti, due episodi della storia antica e medievale che potrebbero indicare Tenerife come la destinataria di tesori ancora nascosti! Dico “ancora” perchè io non li ho ancora trovati! E, ovviamente, quando li troverò…non lo dirò mica!

Mi riferisco alla Guerra Vandalica raccontata da Procopio all’epoca di Giustiniano e al fuggi fuggi dei templari agli inizi del 1300 per sottrarsi alla persecuzione delle potenze cattoliche europee. In entrambi i casi sappiamo di tesori che scomparvero portati da navi in fuga.

Decapitata la cupola templare in Parigi e dichiarato eretico l’intero Ordine dei Templari (grazie all’alleanza di Chiesa e Francia in combutta per mettere le mani sull’immenso patrimonio dell’Ordine stesso), ci fu (come ho già detto) un fuggi fuggi generalizzato!

Il fatto è che da Mont Saint Michel (il porto atlantico templare) sparí l’intera flotta insieme col leggendario tesoro dell’Ordine! Sappiamo che una parte di questa flotta si diresse verso la Scozia (dalla quale nei secoli successivi l’influenza templare si fece sentire col diffondersi delle ideologie massoniche in tutta Europa), mentre un’altra ritornò nel Mediterraneo per praticare azioni di pirateria; ma alcune navi, volendo completamente sottrarsi a qualsiasi controllo delle potenze cattoliche (anche per mettere il tesoro in salvo), scapparono verso le isole Canarie… dove già c’era il genovese Malocello! Del resto, i Templari avevano profonde ed estese conoscenze sia geografiche che nautiche per via dei loro precedenti contatti culturali avuti col mondo islamico al tempo delle crociate.

Ma perchè proprio Tenerife? Perchè nei miti guanci si parla di “uomini di luce”,di uomini vestiti di bianco che a volte camminavano nella notte a lume di candela…e tutto questo nella zona di Guimar a ridosso del “barranco di Badajoz” che i Guanci chiamavano “Chamoco”; le candele, a pensarci bene, avrebbero potuto essere tranquillamente quell’ambra grigia che appena appena strofinata fra le mani produce di fatto la fiamma come di una candela e che costituí quasi sicuramente per i templari la prima occasione di attività commerciale (altamente lucrativa) sulle isole, data l’enorme richiesta di questo prodotto sui mercati d’Europa nei cui porti approdavano le navi intermediarie di maiorchini e genovesi.

Non è certo un caso che, al momento di andarsene (o scapparsene, secondo me) fu trovata proprio allo sbocco del “barranco di Badajoz/ Chamoto”…la statua tipicamente templare d una Vergine Nera che divenne la Chaxiraxi dei Guanci e, successivamente (con la conquista spagnola), la Vergine della Candelaria, ancora oggi patrona delle Canarie.

Il tesoro templare rimase in Tenerife? Dove? Beh! Lo vado cercando!

Alcuni ufficiali tedeschi delle SS lo andavano cercando essi pure durante la seconda guerra mondiale (come ci raccontano gli ultimi nonagenari di Guimar) nell’ormai enigmatico “barranco” delle mille leggende! Ma che ne è dell’altro tesoro? Sí, quello dei Vandali sconfitti irrimediabilmente da Belisario nel 533?

L’ordine di Gelimero al suo segretario fu perentorio (nella foto pongo il passaggio del brano nel racconto di Procopio) !Se avessero vinto i bizantini (Procopio, ovviamente, parla di “romani”), Bonifazio (il segretario) avrebbe dovuto mettere al sicuro il tesoro sulle navi e prendere il largo! Ma verso dove? Secondo Procopio verso la Spagna! Ma no, per favore! Avrebbe significato regalare il tesoro ai Visigoti…aveva senso?

I vandali conoscevano bene le coste atlantiche dell’attuale Marocco e volete che non conoscessero le isole Canarie, le orientali delle quali sono visibili dalla costa stessa in certe condizioni ottimali di luce? Erano diventati i naviganti piú audaci del Mediterraneo con una flotta temibile e poderosa che fu capace di saccheggiare Roma …risalendo il Tevere!

L’ipotesi piú plausibile per me è che le navi vandale con tutto il tesoro salparono alla volta delle Canarie! Sarà per questo che il nord di Tenerife (all’arrivo dei primi europei) era prevalentemente popolato da gente di pelle chiara, con occhi azzurri e capelli biondi, come ci attestano le fonti storiche? Sarà per questo che erano biondi anche i ragazzi aborigeni canari descritti dal nostro Boccaccio nel suo libriccino (scritto in latino) “De Canaria”?

Allora! Avremmo un tesoro templare ancora nascosto nel “barranco di Chamoto/Badajoz, anche se non dobbiamo escludere il “barranco di Masca” oppure la stessa Degollada de Yeje (sito archeologico quest’ultimo, in cui tutti gli esperti ci vedono un’incisione rupestre con significati esclusivamente riconducibili a riti solari! Ma la stessa incisione, se osservata attentamente, può benissimo risultare una tipica croce templare, la famosa “croix paté” (nelle foto che accludo è visibile l’immagine del sito e quella di una croce templare)!

E avremmo ancora in Tenerife l’altro tesoro, quello dei vandali! Ma dove? Ho alcuni sospetti…che non posso rivelare tutti insieme! Intanto, escluderei Guimar e punterei sull’asperrimo promontorio vulcanico di Anaga, ma senza spingersi all’interno! Bisogna mantenersi lungo la costa selvaggia di questo antichissimo massiccio, penetrando nei suoi profondi “barrancos”…in uno dei quali ancora sopravvivono le ultime anguille nei corsi d’acqua dolce che arrivano al mare!

Gianni G.

Incisione sulla Degollada de Yeje: simbolo solare guance o croce templare?

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