Tenerife: un quinto della popolazione è di origine straniera

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La quinta parte della popolazione di Tenerife, in concreto 172.065 persone, sono di origine straniera; tra questi 82.933 sono americani e 70.934 europei secondo i dati pubblicati nel libro “Movilidad y condiciones de vida de los inmigrantes durante la crisis econόmica en Tenerife”, presentato recentemente presso il Cabildo dagli autori Dirk Godenau e Daniel Buraschi.

Si tratta di uno studio sugli effetti della crisi economica nella popolazione immigrante dell’isola, realizzato dal Cabildo e dall’Universidad de La Laguna, attraverso l’Observatorio de la Inmigraciόn de Tenerife (Obiten). La crisi ha sortito effetti selettivi, sia tra la popolazione immigrata che tra quella autoctona: ha contribuito ad aumentare le disuguaglianze e a polarizzare le strutture sociali. Il vicepresidente del Cabildo, Efraίn Medina ha confermato che l’Obiten rappresenta una fonte di riferimento a livello mondiale.

Le esperienze, i lavori di ricerca e le azioni realizzare in questa materia hanno dato grandi risultati. L’interculturalità è un valore positivo sul quale il Cabildo vuol continuare a scommettere. Da parte sua Dirk Godenau, co-autore dell’opera, ha spiegato che questa pubblicazione viene a coprire una lacuna informativa su quali siano state le strategie di adattamento degli immigranti a Tenerife durante gli anni della crisi e Daniel Buraschi ha confermato che si tratta di un lavoro di ricerca sul campo per il quale sono state coinvolte oltre 600 persone. La ricerca sul campo è stata realizzata dalla Asociaciόn Mosaico Canarias, che ha coordinato un gruppo di 16 intervistatori, 12 di loro stranieri, per poter comunicare direttamente con persone di origine cinese, marocchina ed europea extracomunitaria.

Una particolarità che differenzia l’immigrazione verso Tenerife è l’alta percentuale di popolazione proveniente dall’Unione Europea, alla quale le cose non andavano così male come a quella extra-comunitaria.

La perdita di lavoro, la riduzione dei salari, l’instabilità contrattuale e l’aumento di lavoro non retribuito sono fenomeni che hanno colpito anche la popolazione che viene da fuori. 

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