Le aziende italiane attive nella ristorazione fanno fatica a trovare personale. In particolare, nel 2016, tra cuochi, camerieri e baristi, mancavano all’appello 4mila addetti.
La motivazione del fenomeno è duplice: in parte è dovuto alla carenza di candidati (31,5%), ma soprattutto alle loro inadeguate competenze professionali (68,5%). Un quadro che, come riportato dalla FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), fa emergere con chiarezza l’importanza di una formazione specifica appresa sul campo attraverso una sempre migliore alternanza scuola/lavoro.
Che in questo settore può fungere da vero e proprio motore per l’avvio di nuove attività imprenditoriali da parte dei più giovani: solo lo scorso anno sono state avviate 15.602 imprese con un tasso di natalità del 4,8%.
Pubblicato in Formazione professionale e lavoro.
di Roberta Lunghini
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