L’editore e i suoi perchè

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L’editore e i suoi perchè

I perché che mi assillano. In questi drammatici giorni in cui il fuoco divampa implacabile a Tenerife, l’inquietudine che inevitabilmente assale tutti coloro che si trovano sull’isola non risparmia neanche me. Allora quelli che potevano essere un dubbio, un interrogativo, un’inquietudine, diventano martelli pneumatici che colpiscono e corrodono la mente.

Mi chiedo spesso, perché la gente su Facebook scriva “in forma anonima”, senza il coraggio e la coerenza di metterci la faccia. In questi giorni poi, mi chiedo in modo particolare perché la gente faccia domande stupide sull’incendio che ha colpito Tenerife: “Le fiamme hanno raggiunto Las Americas? Los Cristianos? Le compagnie aeree hanno sospeso tutti i voli?”

A questo punto, rispondo io qui, a queste domande, con altre domande, le mie: “perché – visto che siete sempre connessi – non andate a consultare quella cosa che si chiama “google maps”, per capire dove ha colpito l’incendio – che in questo momento ha raggiunto i 90 km di perimetro-“? Eppure le zone interessate dall’incendio vengono costantemente citate dai media ufficiali. Ah già, i media ufficiali: un prestigioso quotidiano nella homepage del 20 e 21 agosto, titolava “Canarie: incendio vicino a Tenerife…”. MA VICINO DOVE? Scusate, cari colleghi del prestigioso quotidiano, ma lo sapete che Tenerife è un’isola? Cosa c’è vicino ad un’isola, se non il mare? Come fa a scoppiare un incendio in mezzo all’acqua? Sarà mica che l’incendio non è scoppiato “vicino” a Tenerife, ma proprio a Tenerife?

E, ma non ho mica finito, eh? Quando non avete la destrezza, l’intuito, l’acutezza necessaria per andare a cercare autonomamente in rete le risposte alle vostre domande, ricordatevi che quando invece volete andare in un ristorante, bar o discoteca, ci mettete un nanosecondo a verificare la posizione sul vostro” smart-phone”. Perché non dimostrate la stessa iniziativa quando volete avere informazioni vere? Perché non le cercate? Perché non le cercate e poi ve ne nutrite, invece che saziarvi con risposte spesso false, quasi sempre superficiali, date da chi spesso neanche conosce l’isola. Ma quali danno possono causare persone che dicono cose false, o che le dicono senza verificare le fonti?

Sembra che ormai siano tutti diventati “contenitori di notizie”, divulgatori di “copia-incolla” e di altri contenuti pubblicati non si sa bene da chi. Anonimi senza faccia, senza decenza, senza moralità, che si spacciano per professionisti. Perché vi volete convincere che il vostro futuro, o quello della vostra famiglia, possa trovare ragion d’essere in un post o in un video social? Vi piace una risposta, che credere vi calzi, e lasciate poi che vi insultino, vi deridano, sempre nascosti da profili fake.

Come sarebbe bello se si potesse tornare a pensare, eventualmente a non comprendere e, quindi, a formulare una domanda nata da un pensiero autonomo. Provate a cercarle, quelle maledette risposte, senza accontentarvi, o farvele servire su un vassoio di plastica…chiedetevi perché, non vi accontentate, così poi, non mi costringerete a sfogarmi in questo modo, che tanto, non ho mica capito perché l’ho fatto!

Antonina Giacobbe

Immagine ©Riproduzione riservata

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3 Commenti

  1. A proposito dell’ articolo dell’ editore, che condivido. Fahrenheit 451. Leggendolo si capiscono molte cose di oggi. Eppure è stato scritto nel 1953.

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