“Passeggiata per le istituzioni”: siamo andati a conoscere il sindaco di San Miguel de Abona, Valentín González Évora

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VT: Signor Sindaco, questa volta siamo venuti a San Miguel de Abona, mossi sempre dall’intento di intensificare i rapporti tra la comunità italiana e le autorità locali, e per cercare di far conoscere ai nostri lettori in maniera più diretta le varie realtà dell’isola.

 

S: Sì, effettivamente è importante cercare in tutti i modi di far conoscere la nostra realtà a coloro che hanno scelto Tenerife come patria adottiva. Bisogna conoscere la comunità di San Miguel, e venire a conoscenza di tutti i servizi che la comunità è in grado di offrire.

{loadposition adsense-riquadro-articoli-piccolo}Il mese di agosto è stato indubbiamente il periodo più festoso, con le attività rappresentate con l’evento “Fes Costa San Miguel”, per far conoscere, al di fuori della realtà costiera di Golf Amarilla e Golf del Sur, anche i territori all’interno. Da qui si trae spunto per protrarre queste attività durante tutto l’anno, anche se naturalmente in forma più sporadica. Non dimentichiamo che lo scorso anno San Miguel de Abona è stata dichiarata zona BIC (Bien Interés Cultural, categoria “Conjunto Historico”). Vi invito quindi a visitare il nucleo storico di San Miguel, ricco di storia, architettura, e cultura. Dobbiamo infatti riappropriarci della nostra storia e della nostra cultura, lasciate da parte per troppo tempo in favore dei grossi progetti turistici. Adesso vogliamo spingere le persone a conoscere meglio il nostro territorio e quello che ha da offrire.

VT: E difatti, oltre all’aspetto turistico, San Miguel è nota per la sua cooperativa. Cosa ci dice a proposito? Abbiamo potuto scoprire e apprezzare gli eccellenti vini della vostra cooperativa, che non conoscevamo e che ci piacerebbe poter degustare più spesso.

Si, far conoscere meglio i nostri vini è un impegno che vogliamo svolgere con maggior enfasi. Abbiamo già ottenuto diversi riconoscimenti internazionali e adesso vogliamo legarlo maggiormente alle iniziative legate al nostro territorio, farlo conoscere ai fornitori locali, affinché si possa degustare nelle nostre strutture nel campo alberghiero e della ristorazione. Dall’Hotel a 5 stelle al turismo rurale, le persone che vengono a visitarci, e naturalmente chi vive qui, dovrebbero poter conoscere non solo le nostre bellezze, ma anche i nostri prodotti. Naturalmente bisogna anche saper scegliere i canali di distribuzione più appropriati. Ma non siamo solo bravi a fare il vino: quello che ancora in molti non sanno, è che la nostra cooperativa è il principale produttore di patate di Tenerife. Le nostre patate vengono commercializzate in tutta Europa, in particolar modo verso il Regno Unito. Siamo inoltre in grado di garantire la produzione durante tutto l’anno di patate che, oltre al gusto, sono di particolare qualità, perché, grazie alla coltivazione a jable (piccole pietre vulcaniche), sono ricche di minerali e nutrienti.

VT: Parlando invece del territorio costiero, cosa ci dice del “Puerto Marina San Miguel”, non trova che valga la pena far conoscere maggiormente questa infrastruttura?

Sono d’accordo con voi! Bisogna saper valorizzare il nostro porto. Se si pensa anche solo al fatto che il vicino Puerto Colón è già saturo, e che il nostro porto è in grado di accogliere imbarcazioni di carena più profonda, bisogna cominciare ad attirare inversori per stimolare maggiormente questa zona. Stiamo già organizzando manifestazioni di pesca sportiva e foto subacquea a livello internazionale. Grazie al nostro “Plan de modernización y mejoras de San Miguel” contiamo di attrarre anche investitori privati per realizzare i nostro obiettivi.

VT: Esistono altri progetti che riguardano la costa?

Certamente. Cominciamo anzitutto a parlare della marca turistica “Costa San Miguel”. Parliamo di un tratto costiero di circa 4 chilometri, che va da Los Abrigos fino a Costa del Silencio, e che include, per esempio, i complessi golfistici “Golf del Sur” e “Golf Amarrilla”, che comprendono percorsi con più buche di tutta l’isola. Esiste inoltre un complesso di strutture alberghiere a 4 e 5 stelle, e poi esiste la riserva naturale di San Blas. E, parlando di San Blas, tocchiamo un tasto dolente. L’area di San Blas ha bisogno urgentemente di un intervento a forze riunite. E’ in stato di abbandono, sprovvista di illuminazione notturna. E non è questa l’immagine che vogliamo dare. Vogliamo risanare il “Paseo de San Blas”, che collega a piedi il nucleo di Los Abrigos alla zona turistica di San Blas. Creare una passeggiata, percorribile anche di sera, che colleghi le strutture di San Blas con la zona dei ristoranti di pesce a Los Abrigos, creerebbe una forte e ulteriore attrattiva per il turismo in questa zona.

VT: Arrivati a questo punto, non possiamo non parlare della rotatoria di Las Chafiras. Sappiamo tutti che rappresenta un grosso problema di viabilità ed enormi rischi di sicurezza. Che cosa vi proponete di fare?

Come potrete immaginare, negli ultimi anni di crisi, il Cabildo di Tenerife, competente in materia, non disponeva dei fondi necessari. Ma aggiungo che, oltre al rischio per la sicurezza dei conducenti, questo problema sta condizionando gravemente lo sviluppo economico del comune di San Miguel. Basti pensare che nel poligono industriale esistono più di 250 imprese, dove lavorano regolarmente 3.000 persone (anche grazie a questa realtà, il comune di San Miguel registra il più basso tasso di disoccupazione dell’isola, pari al 12%, contro un 30% del totale). In questa zona transitano giornalmente circa 15.000 veicoli. Stiamo cercando di far approvare due progetti a breve termine. Il primo prevede l’allargamento della corsia di decelerazione per chi proviene da Los Cristianos, e il secondo la creazione di una rotatoria a Llano de Camello, per migliorare il traffico in uscita dal polo industriale verso l’autostrada. Entrambi i progetti sono fattibili, non richiedono grossi fondi e sono realizzabili entro il 2015.

Esiste poi un terzo progetto, molto ambizioso e oneroso, ma che darebbe un impulso eccezionale. Stiamo insistendo con le autorità del Cabildo di Tenerife per farlo approvare. Questo progetto prevede la creazione di un maxi-svincolo sul modello di San Isidro, in grado di collegare la parte bassa del comune, per intenderci, la zona di Guargacho, con la parte alta di Llano del Camello. In questo modo, una parte consistente del traffico verrebbe deviata da Las Chafiras, consentendo la soluzione definitiva del problema. Fortunatamente, anche alcuni inversori privati hanno capito l’importanza di questi progetti, la cui realizzazione beneficerebbe anche le loro attività e siamo quindi ottimisti di riuscire ad ottenere permessi e raccogliere fondi, anche perchè San Miguel rientra nelle condizioni previste dalla ZEC.

VT: Signor Sindaco, da quanto tempo esercita questa funzione?

Da 6 anni. Proprio gli anni di maggior crisi per la Spagna. Abbiamo passato momenti difficili, soprattutto in una comunità dove ci si conosce tutti. Trovarsi con il vicino di sempre, che all’improvviso non riesce ad arrivare a fine mese, è stato doloroso. Per questo la priorità negli anni del mio mandato, è stata quella di non perdere contatto con i cittadini, di far capire quando era ora di stringere la cinghia, ma anche di dedicare ogni possibile risorsa alle politiche sociali. Anche per quello non si è potuto disporre di fondi per le infrastrutture come sarebbe stato necessario e doveroso. Ma mi sento di dire che il periodo peggiore è passato, e adesso vogliamo guardare avanti!

VT: dopo questa lunga ed interessante chiacchierata, vorremmo concludere con la nostra domanda di rito: quanti italiani risiedono nel comune di San Miguel?

La comunità italiana è la seconda comunità straniera, con 856 residenti, seguono i tedeschi, con 400 residenti. Rilevante il dato degli inglesi, che con 4.040 residenti sono di gran lunga la comunità di stranieri più numerosa nel nostro comune, anche se gli inglesi si concentrano soprattutto nei centri di Amarilla Golf e Llano de Camello.

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