Tenerife 2016. Cari amici, cari lettori, l’anno che si conclude ci ha visti protagonisti sul territorio…

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Tenerife 2016. Cari amici, cari lettori, l’anno che si conclude ci ha visti protagonisti sul territorio…

Tenerife, dicembre 2016. Cari amici, cari lettori,

l’anno che si conclude ci ha visti protagonisti sul territorio, con le nostre iniziative che, grazie al vostro sostegno, hanno registrato un successo oltre ogni aspettativa. Abbiamo iniziato l’anno con una conferenza importante per i nostri pensionati italiani, svoltasi lo scorso 23 febbraio, sempre a Tenerife.

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Conferenza che non ha mai perso l’obiettivo fondamentale di offrire un quadro informativo alla categoria dei pensionati italiani alle Canarie, e che data l’affluenza di quasi duecento persone, ha dimostrato in numeri e contenuti l’effettiva utilità di questo incontro. Ma il nostro sguardo non può fermarsi alle problematiche e alle esigenze dei soli pensionati.

Il 4 giugno infatti si è celebrata la prima Festa Italiana a Tenerife. Grazie al Comune di Adeje, che in forma assolutamente gratuita, ha messo a disposizione mezzi e strutture, abbiamo dato vita alla nostra prima festa.

Al di là del momento istituzionale, che ognuno vive legittimamente come meglio crede e sente, mi preme ricordare che questo evento ha rappresentato la possibilità per diverse realtà imprenditoriali italiane di farsi conoscere e apprezzare.

L’affluenza di pubblico è andata oltre ogni aspettativa. Moltissimi i visitatori stranieri, a conferma che sappiamo distinguerci anche e soprattutto per ciò che sappiamo fare bene.

Abbiamo fatto squadra, ci siamo organizzati e abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci.

Questo è lo spirito della gente comune che, nonostante tutto, si rimbocca le maniche. La gente che non ha tempo per criticare, perché deve e vuole costruire.

 

 

 

 

 

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Ed è questa gente che io porto nel cuore, e che non smetto di cercare anche e soprattutto in quei nostri luoghi d’Italia che quest’anno hanno vissuto e continuano purtroppo a vivere la tragedia del terremoto. Questi luoghi, profondamente feriti, non sono morti. Diverse, infinite, intense le iniziative a cui la gente comune ha dato vita.

Il mare ha abbracciato la montagna: i comuni della costa adriatica hanno accolto con grande generosità il popolo dei Sibillini. La rinascita parte da ognuno di noi. Non bisogna abbassare lo sguardo critico su quanto devono fare istituzioni ed enti preposti. Ciò nonostante, è anzitutto un’esigenza, la necessità di sentirsi ancora vivi, ciò che spinge le singole persone a darsi da fare, senza aspettare che siano gli altri a farlo. Mi arrivano tantissime testimonianze in tal senso, di come si stia ripartendo, non solo per quanto riguarda la ricostruzione edile, ma e soprattutto per quella artistica, sociale, umana.

La creatività che contraddistingue gli italiani, unica nel suo genere, e chi ha conosciuto il mondo ne è consapevole, anima anche e ancora di più la gente di questi luoghi. Le cose belle succedono, dobbiamo andare a cercarle, e nutrircene. Nuove scuole antisismiche già operative, sindaci coraggiosi che aprono musei temporanei (il caso del comune di Matelica), per non allontanare il patrimonio artistico dalla sua gente, perché la bellezza aiuta a mantenere alto il morale.

E poi mi piace raccontarvi di una iniziativa che mi è stata segnalata recentemente: a Tolentino, in provincia di Macerata, un gruppo di giovani, “maghi del computer”, sta realizzando un progetto per aiutare invece chi, da sempre, è mago della pala e con la terra fa magie. “Daje Marche” il suo nome. Il sito web è online da alcuni giorni (dajemarche.it), e potete seguire gli sviluppi pregressi di questo progetto sulla omonima pagina Facebook, che ad oggi piace ad oltre 16.000 persone.

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Un portale e-Commerce nel quale vendere e quindi acquistare prodotti tipici locali delle imprese colpite dal terremoto. Un lavoro di squadra, dove tutti danno una mano, gratuitamente: grafici, fotografi, sviluppatori, tecnici informatici, specialisti in web marketing, traduttori. Tutti legati dal senso di appartenenza e dall’amore verso la propria terra, perché, come dicono loro, “sono le grandi persone a rendere un sogno grande”.

 

Ed è con un sentimento di profonda speranza che voglio concludere questo anno, ed accogliere il prossimo, con un pensiero a chi ha perso la vita, e a chi lotta per tenersela ben stretta, e un abbraccio a tutti voi, che siete qui alle Canarie, da me a dalla nostra redazione, affinché possiate trascorrete momenti di profonda serenità assieme alle persone a voi care, nei prossimi giorni di festa.

 

Cordialmente,

 

Antonina Giacobbe

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