Canarie: intensificati i programmi per attrarre il settore dei lavoratori da remoto

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Canarie: intensificati i programmi per attrarre il settore dei lavoratori da remoto

Le Isole Canarie hanno ospitato nel 2021 46.224 lavoratori da remoto, come confermato dai dati pubblicati dal portale Nomad List, riferimento mondiale in questo settore, e come evidenziato dall’Assessorato al Turismo (Consejería de Turismo, Industria y Comercio) del Governo delle Canarie.

Lo stesso Assessorato ha deciso di aumentare i fondi previsti per le strategie di mercato relative a questo settore – avviati lo scorso anno – allo scopo di aumentare la presenza di questo segmento, e attirare quindi questo tipo di viaggiatori.

In concreto, l’ente “Turismo de Canarias”, ha investito due Milioni di Euro per consolidare il flusso dei tre segmenti turistici di lungo soggiorno nelle Isole Canarie: “remote workers” (lavoratori da remoto), “silver plus” (pensionati e turisti over 55) e turismo sportivo professionistico, superando i 500.000 Euro destinati ad ogni settore nello scorso anno esercizio.

Una quantità che nel caso dei lavoratori da remoto aumenterà fino ad arrivare a 600.000 Euro nel 2022. Tra gli altri interventi, le Isole Canarie avvieranno una campagna promozionale su diversi mercati europei a fine anno.

L’Assessore al Turismo, Yaiza Castilla, ha confermato che “Le Isole Canarie sono riuscire a posizionarsi nel ranking internazionale come “miglior ufficio del mondo”, un concept comunicativo che ci ha consentito di scalare il ranking delle migliori pubblicazioni del mondo per i lavoratori da remoto, e che riguarda le quattro isole di Tenerife, Gran Canaria, Lanzarote e Fuerteventura”.

Questa piattaforma prevede che arrivino nell’arcipelago delle Isole Canarie 87.480 lavoratori da remoto nel 2023, numeri che comporterebbero un aumento del 90%.

Dall’altro lato, l’Assessore al Turismo ha sottolineato “l’alto impegno del settore privato per sostenere la strategia dell’ente “Turismo de Canarias”, con il rimodellamento di parte del settore dell’ospitalità, per adattarlo a questo tipo di turismo, con lo sviluppo di spazi di coworking e coliving, e altri prodotti specializzati, che ci consentono di fare sempre ulteriori progressi”.

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