I guardiani perenni di Tenerife. Si stagliano sullo sfondo, tra cielo e mare, della piazza della Basilica di Candelaria. Statue imponenti, michelangiolesche.
Sono quelle dei “menceyes” (re) guanches che, fino alla fine del XV sec., prima della conquista spagnola, governarono l’isola di Tenerife. Sono i leggendari Acaymo, mencey di Tacoronte, Adjona mencey di Abona, Anaterve, figlio di Acaymo, mencey di Guïmar, Bencomo di Taoro, Beneharo di Anaga, Pelicar di Icod, Pelinor di Adeje, Romen di Daute e Tegueste dell’omonima Tegueste.
Il primo mencey, non rappresentato, è Tinerfe il Grande, che divide l’isola tra i figli nei nove “menceyatos”. L’ultimo, Tinerfe, al quale si deve l’attuale nome dell’isola anticamente Chinet.
E le principesse guanches? Cathaisa, Guasimeta, Taganama, Agora, Dacil, figlia di Bencomo e la guerriera Guazimara. Enigmatiche le origini del popolo guanche. Similitudini culturali si sono riscontrate con i berberi del nordovest africano, ma resta l’incognita del loro aspetto fisico.
L’altezza, oltre 1,80 mt., il biondo colore dei capelli e l’azzurro degli occhi. Il corpo muscoloso coperto da pelli di animali. Suscita sgomento, incredulità scoprire che i guanches vivono con usi e costumi propri dell’ultimo periodo dell’Età’ della Pietra. Le grotte come abitazioni hanno restituito pitture rupestri a motivi antropomorfi e geometrici.
Al “Museo de la Naturaleza y del Hombre ” (MNH) di Santa Cruz de Tenerife, si possono apprezzare mummie guanches in perfetto stato di conservazione. La tecnica dell’imbalsamazione ha permesso uno studio sul popolo guanche e sulla loro profonda religiosità: erano monoteisti e il loro dio era Achihuran. Non esiste traccia della scrittura guanche la cui lingua era solo verbale e scompare dopo la conquista spagnola così come il resto della loro cultura neolitica che si scontra con la cultura europea del Rinascimento. Tenerife è conquistata definitivamente nel 1498.
Il 3 maggio 1494 Alfonso Fernandez de Lugo, dopo il fallimento di numerose incursioni dalla vicina Gran Canaria, sbarca sulla spiaggia di Anaza (dove ora è’ situata Santa Cruz de Tenerife) e vi pone una croce lignea.
Prima dello sbarco ottiene l’alleanza dei menceyes di Güïmar, Anaga, Arona, Adeje. Bencomo, mencey di Taoro insieme ai menceyes di Daute, Icod, Tacoronte e Tegueste è pronto ad affrontare gli invasori. Li spagnoli capitanati da Alfonso Fernandez de Lugo attraversano la valle di Aguere, raggiungono il nord fino a Taoro e, non incontrando resistenza, si addentrano nella gola di Acentejo dove, a sorpresa, i guanches sferrano il loro attacco.
Fieri, nella loro nudità, dotati solo di pietre e lance contro corazze, scudi, archibugi e bombarde dei nemici i quali soffrono una memorabile sconfitta ove ora si trova La Matanza de Acentejo. Umiliato ma non rassegnato, nel 1496, Alfonso Fernandez de Lugo sbarca ad Anaza supportato dalla cavalleria, sconosciuta ai guanches, che ne determina la sconfitta.
Nel combattimento muore Bencomo, il più valoroso. Beneharo, alleato dei nemici, si getta… continua leggere…
Paola Nicelli