L’ente Protección de la Naturaleza ha ammesso che i processi di depurazione come anche lo svuotamento delle piscine finiscono in mare. Il Governo delle Canarie sta lavorando al censimento degli scarichi in mare, che verrà reso noto tra ottobre e novembre. L’ultimo risale al 2007. La direttrice generale dell’ente, Jesús María Armas, ha informato durante una conferenza stampa sullo stato attuale degli interventi fatti e di quelli previsti, soprattutto dopo l’apparizione di microalghe sul litorale e degli scarichi residuali sulla costa. La direttrice ha confermato che alle Canarie, con 1.500 kilometri di coste, tutti i processi di depurazione, dissalazione, industriali e svuotamento delle piscine avviene in mare.
Attualmente sono al vaglio 91 pratiche di autorizzazione allo scarico, di cui 31 in attesa dell’autorizzazione da parte della Dirección General de Costas. Della totalità delle pratiche due sono in fase di pubblicazione con un iter di sei mesi, e corrispondono ad autorizzazioni richieste nella provincia di Santa Cruz de Tenerife. Altre tredici si trovano in diverse fasi dell’iter procedurale presso il Vice-Assessorato all’Ambiente; altre 45 sono state contestate ai richiedenti, perché carenti di alcuni e/o diversi requisiti. Durante la stessa conferenza stampa il direttore generale della Salud Pública, Juan José Alemán, ha sottolineato che la qualità delle acque canarie è eccellente e che da oltre 30 anni questo organismo si occupa del controllo sanitario della qualità delle acque balneari con criteri riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale delle Sanità e dalle normative europee e spagnole.
Alle Canarie esiste un censimento di 175 spiagge con 217 punti di campionamento sottoposti a regolari controlli e analisi per esempio degli indicatori da contaminazione fecale escherichia coli e enterococco intestinale. Queste aree balneari sono sottoposte a controlli di campionamento programmati, con frequenza quindicinale o mensile, a seconda dell’epoca dell’anno, dell’occupazione o dei rischi che possano riscontrarsi.
Il risultato dei controlli e delle analisi viene notificato al Ministero della Salute, attraverso un Sistema di Informazione Sanitaria delle acque blaneari di Náyade, che dispone di un accesso diretto per i cittadini che possono consultare le informazioni necessarie. Dall’ultima relazione fornita le acque canarie risultano “eccellenti” nel 98,2% delle spiagge analizzate e “buone” nel restante 0,9%.
La stessa Commissione Europea ha confermato che le acque balneari canarie rispettano i massimi standard previsti dalle direttive europee.
Liberamente tradotto da canariasenhora.com