Italia. Gli assegni cartacei diventeranno un documento digitale, una volta versati in banca

0

Addio carta, anche gli assegni si adeguano e seguono il processo di digitalizzazione del paese. Grazie alla procedura CIT (Check Image Truncation) gli assegni cartacei diventano un documento digitale, una volta versati in banca.

COSA CAMBIA – L’assegno digitale sostituisce l’assegno originale cartaceo e ha piena validità ad ogni effetto di legge, riducendo i rischi operativi legati al suo scambio materiale e lavorazione manuale. Lo segnala l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, spiegando in un comunicato che la CIT non incide sulle modalità di utilizzo e versamento degli assegni da parte dei clienti: l’emissione e la circolazione degli assegni rimangono infatti in forma cartacea, e il versamento avviene presso gli sportelli delle agenzie o presso gli ATM multifunzione come previsto da ciascuna banca. Dal 9 luglio 2018 la CIT è l’unica procedura utilizzabile dalle banche per il pagamento degli assegni.

REGOLE PER GLI ASSEGNI – Quando si emette l’assegno o quando lo si riceve, è importante verificare che esso sia completo di tutti gli elementi obbligatori:

  • luogo e data di emissione;
  • importo in lettere e in cifre;
  • nome del beneficiario;
  • firma del correntista che emette l’assegno bancario (cosiddetta firma di traenza) o della banca che emette l’assegno circolare.

Gli assegni privi di uno di questi requisiti non sono regolari, non possono essere incassati con la nuova procedura Cit e devono essere nuovamente emessi. Da non dimenticare, inoltre, che sugli assegni di importo pari o superiore a 1.000 euro deve essere presente la clausola “non trasferibile”, solitamente già presente sui moduli di assegni rilasciati dalla banca o da apporre a mano, a cura del correntista, qualora non presente su moduli di assegni “vecchi” e non ancora utilizzati, per non incorrere in sanzioni.

I CONSIGLI DELL’ABI – Per facilitare il processo di digitalizzazione dell’assegno e il suo incasso, è opportuno, spiega l’Abi:

  • compilare l’assegno con una scrittura quanto più possibile chiara e comprensibile;
  • apporre le firme di traenza e di girata, gli eventuali timbri e le altre informazioni rilevanti negli spazi appositi, evitando che i vari dati si sovrappongano e diventino difficilmente leggibili;
  • custodire con cura l’assegno, evitando che si danneggi o si consumi.

Qualora non sia possibile per la banca creare una immagine digitale valida, l’assegno è sottoposto ad un processo di lavorazione più lungo, di cui il cliente viene informato dalla propria banca.

Se un assegno non viene pagato… continua a leggere https://quifinanza.it/soldi/banche-gli-assegni-diventano-digitali-cosa-cambia/221481/

Visita il nostro Magazine

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui