La Palma. Un anno dall’eruzione del vulcano alcune zone rimango ancora chiuse per concentrazione di diossido di carbonio presente nell’aria
Il 19 settembre 2022 si compie un anno dall’eruzione del vulcano Tajogaite nella zona di Cumbre Vieja nell’Isola La Palma, nell’Arcipelago delle Isole Canarie. Si tratta di una destinazione turistica che dispone di circa 14.000 posti letto. Attualmente, circa 3.000 di questi letti destinati al soggiorno turistico non sono disponibili perché si trovano all’interno del Comune di Puerto de Naos, all’epoca evacuato a causa delle emissioni che il vulcano continua a produrre.
È necessario ricordare che l’eruzione cessò la sua attività il 13 dicembre scorso, data dopo la quale vennero attivati una serie di interventi diretti a sostenere il settore turistico dell’isola di La Palma. Come conferma Ashotel, associazione di categoria della Provincia di Tenerife, nell’agosto di quest’anno l’isola di La Palma ha raggiunto un’occupazione dei posti letto pari al 91% del totale, una cifra che a prima vista sembra molto positiva, ma bisogna tenere in considerazione “il volume minore dei letti disponibili attualmente” in questa località che fa parte delle Isole Canarie. Come spiega la stessa Ashotel, i viaggiatori accolti a La Palma in agosto sono stati soprattutto turisti provenienti dal resto della Spagna e gli stessi canari.
“Dopo quasi un anno dall’eruzione vulcanica, la zona turistica di Puerto Naos, una delle principali dell’isola, con un importante volume di posti letto, continua a rimanere chiusa per gli effetti nocivi dei gas emessi dal vulcano”, come spiegato dall’associazione. Secondo quanto riportato dai media locali, a Puerto Naos e La Bombilla ci sono circa 3.000 posti letto (contando Hotel, appartamenti e abitazioni ad uso turistico) che continuano a rimanere chiusi, come anche ristoranti, bar e attività commerciali. Gli abitanti di questo Comune non sono potuti rientrare nelle loro case.
Di fatto, come si apprende dai media locali, la scorsa settimana due persone sono entrate nel perimetro di sicurezza tutt’ora chiuso, e hanno poi accusato forti giramenti di testa e nausea a causa dell’alta concentrazione di diossido di carbonio presente nell’aria.
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