Cos’è la moda? Seconda parte

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moda-palola-immagine-2

moda-palola-immagine-2Proseguiamo insieme alla carissima Paola, che dalla sua alta e prestigiosa esperienza nel settore, ci guida nel mondo della moda.

La creatività da sola è fine a se stessa, si valorizza se realizzata con i giusti materiali, tessuti, filati pelli, pelliccia e accessori vari.

 

In questo campo è importantissima la modellistica, spesso capita però con tutti questi passaggi di lavorazione, che gli addetti cambino qualche cosa, grazie all’individualismo tipico italiano, è come se ponessero una loro firma al di là delle direttive dello stilista, a volte il risultato è disastroso, a volte invece può essere vincente.

L’esecuzione di una collezione richiede un tempo minimo di 4 mesi, esempio, si lavora per la collezione estate 2013 iniziando a settembre 2012, si parte con un progetto di base rivedibile e correggibile a seconda delle problematiche che nascono nel percorso.

{loadposition adsense-riquadro-articoli-piccolo}Il primo è la richiesta presso i vari fornitori del tessile, accessori ecc.

Quando si ha la necessità di esclusive si fanno varie prove presso le aziende stesse, sempre su nostro disegno, basti pensare alle stampe esclusive dove si inizia, la parte modellistica di ogni schizzo, facendo prove su tessuti il più possibilmente simili a quelli prescelti e che verranno pronti dopo due mesi dal tessitore, perché lo stesso schizzo applicato su di un altro materiale cambia completamente di immagine.

Dopo questa fase si comincia a vedere la bozza della collezione, ma siamo ancora in tempo a togliere, aggiungere o modificare.

Tutto questo avviene con un esame attento da parte di produttori e agenti di vendita e spesso, anche da clienti importanti, tutti con le loro esigenze.

Con la presentazione della collezione il lavoro dello stilista termina, viene presentata al pubblico con fiere e sfilate per le vendite, in base a queste si ordinano tutti materiali e si produce, dopo tre mesi i capi di abbigliamento si troveranno nelle boutique.

La moda come metamorfosi di se stessi, come formula d’espressione di uno stato d’animo e di un sentimento, oppure il contrario il voler dare una immagine completamente opposta, da quello che siamo veramente nel nostro più profondo essere, una mascherata forse?

Ci sono regole dettate dalle convenzioni sociali, a seconda dello stato e dal luogo, ci vestiamo in modo da sentirci adeguati, in ufficio si va con una mise, al cinema con un’altra, a un rito religioso, a passeggio, a cena e in molte altre situazioni ci adattiamo.

Gli uomini da sempre si domandano perche le donne impiegano così tanto tempo per vestirsi, semplicemente si stanno provando vari tipi di mise, fino a trovare quella che le farà sentire, interessanti o più sicure.

Per non parlare poi di quello che si scatena in una donna quando deve affrontare un primo appuntamento con un uomo, la crisi più completa.

Dovrò apparire sexy, semplice, scic e cosi via, ma niente di quello che ha nel guardaroba, la soddisferà!

Oggi più che mai anche l’uomo è sensibile a tutto questo, giovani e meno giovani ed è per questo che lo stilista non solo deve essere creativo ma anche un po’ psicologo, cioè essere a conoscenza e integrarsi con le esigenze e i desideri del pubblico a cui si rivolge e chiaramente proiettandoli nel futuro anticipandoli, per meglio soddisfarli e magari regalar loro piccole pillole di felicità.

Si ringrazia per la collaborazione e la realizzazione dell’intervista Federico Galiotto.

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