Pensionati italiani all’estero, l’Inps punta su Zoom e WhatsApp per accertare l’esistenza in vita

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Nel tentativo di affinare le armi contro le truffe, i vertici dell’ente puntano sempre di più sulle tecnologie informatiche e sull’intelligenza artificiale. Zoom e WhatsApp, ma anche le altre piattaforme di comunicazione via web, social e smartphone entrano nella cassetta degli attrezzi dell’Inps per accertare l’esistenza in vita dei pensionati che ricevono all’estero (italiani e non solo) una pensione a dall’Istituto. Con l’obiettivo – spiega Il Resto del Carlino – di stanare furbetti della rendita tenuta in vita artificialmente a legittimo destinatario defunto.

L’operazione si svolge ogni anno con lo stesso scopo. Ma, nel tentativo di affinare le armi contro le truffe, i vertici dell’ente puntano sempre di più sulle tecnologie informatiche e sull’intelligenza artificiale.

Nel caso dei pensionati all’estero, la nuova tappa si inserisce nel processo annuale di verifica della titolarità del diritto. E così, a partire dal 7 febbraio prossimo, i pensionati residenti nel Continente americano, nei Paesi scandinavi, negli Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi, in Asia, Medio ed Estremo Oriente, riceveranno da Citibank NA (l’Istituto di credito che esegue i pagamenti al di fuori del territorio nazionale per conto dell’ Istituto) i moduli di richiesta di attestazione dell’esistenza in vita.

I pensionati residenti nelle aree geografiche dovranno restituire i moduli alla banca entro il 7 giugno 2022. Qualora l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di luglio 2022 avverrà in contanti nelle Agenzie di Western Union. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione entro il 19 luglio 2022, il pagamento della pensione sarà sospeso a partire dalla successiva rata di agosto 2022.

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