I vantaggi fiscali di Tenerife

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I vantaggi fiscali di Tenerife

VV – Se gentilmente spiega agli italiani come approfittare dei vantaggi fiscali nelle Canarie, di sicuro ne fará felici parecchi.

IPT – In realtà è proprio il contrario. Vorrei spiegare come è difficile approfittare di questi vantaggi.

VV – In che senso?

IPT – Ricevo continuamente email e richieste d’informazioni da parte di piccole ditte italiane convinte che spostando la sede alle Canarie potranno continuare a lavorare in Italia senza più pagare le tasse lí.

È un legittimo desiderio, però è anche un’ingenuità pensare che Europa ed Italia permettano loro di mettere in piedi questi meccanismi che, di fatto, produrrebbero una concorrenza sleale fra aziende.

VV – Però ci sono i vantaggi fiscali?

IPT – Vivere alle Canarie, a 1.400 km dalla Penisola Iberica e a 2.000 km dalla sua capitale Madrid, comporta per i suoi abitanti la rinuncia a molte opportunità nonchè un forte aggravio di costi, quali ad esempio gli spostamenti per studio o vacanze.

Per questo motivo le Canarie hanno goduto da sempre di una fiscalità alleggerita, prima come porto franco e dal 2000 come Estrema Periferia d’Europa.

Questo alleggerimento si evidenzia con la mancata applicazione di alcune accise (tipo quelle sul tabacco), la detassazione della benzina e altri fonti energetiche, nonché l’assenza dell’IVA. VV – E per le piccole imprese?

IPT – Anche loro godono di molte agevolazioni fiscali e una tassazione ridotta, però io uso dire che se ne agevolano, in quanto sono imprese stabilite alle Canarie che operano nelle Canarie per gli abitanti delle Canarie.

Alla fine sono i privati a soffrire il decentramento ed è giusto che siano questi a ricevere delle compensazioni.

Le aziende godono di agevolazioni per poterle scaricare a cascata ai cittadini.

VV – Quindi lei vuol dire che se le aziende hanno come clienti cittadini esterni a Canari, le agevolazioni svaniscono?

IPT – Esattamente! Vede, non per niente le Canarie possiedono una dogana extracomunitaria. In questo modo i movimenti di merci finite, sono penalizzati dai dazi doganali (oltre che dai costi di trasporto) e diventa poco interessante farle circolare per l’arcipelago.

VV – Sono maggiormente favorite le imprese che offrono servizi?

IPT – Non direi. Molte operazioni fra Europa e Canarie sono soggette ad IVA o ad IGIC non recuperabili che alla fine incidono sui prezzi finali.

VV – Neppure se le imprese operano attraverso Internet?

Forse in alcuni casi qualche impresa con sede nelle Canarie che offre solo servizi a ditte o privati in Europa, può ottenere qualche piccolo vantaggio, se non altro quello di trovarsi in un ambiente con un costo della vita e del personale inferiore a quello dei suoi concorrenti.

Però non considero questo un motivo sufficente per trasferire la propria sede.

VV – Quindi cosa direbbe alle persone che vogliono trasferire la propria ditta?

IPT – Chi vuole trasferirsi a Tenerife deve avere motivazioni che nulla hanno a che vedere con il sistema fiscale. Se fosse così inviterei tutti ad andare a vivere in Colombia o in Venezuela dove si paga molto meno che in qualsiasi Paese europeo.

Però, a che servirebbe pagare poco per vivere in un posto che non piace? Innanzitutto devono cominciare a frequentare l’isola vivendo in appartamenti, non in hotel dove la visione è falsata.

L’arcipelago offre un clima stupendo, una composizione multirazziale che apre la mente e, alla fine, una maggiore serenità.

Una volta trasferiti valuteranno le proprie capacità per potersi inserire con calma, nel mondo del lavoro.

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