Home Curiosità Lettera aperta alle isole Canarie

Lettera aperta alle isole Canarie

9

Lettera aperta alle isole Canarie

Oggi l’arcipelago canario è in festa. Una festa che ogni anno ricorda quel 30 maggio del lontano 1983…ma poi, se si sa cosa accadde quel giorno, ecco che non è lontano affatto, perché fu il giorno della prima seduta del parlamento canario dopo quarantasei anni di dittatura franchista che aveva cancellato le varie autonomie concesse alle isole nella Prima Repubblica. Il 30 maggio è, quindi, il giorno del ritorno alla democrazia, che per le Canarie significò anche il ritorno ad avere gli ampi margini di autonomia necessari a un territorio così staccato dal continente e così diverso nelle sue esigenze.

Da ospite, festeggio questo giorno parlandovi dell’amore che ho per queste isole e per questa gente. Un amore nato da un colpo di fulmine, nell’ottobre del 2016. L’idea di lasciare l’Italia l’ebbi nel 2012, cominciando a cercare il posto nel quale invecchiare, perché la spinta di base fu solo quella: non volevo invecchiare in un Paese che credo di aver amato (e amo) visceralmente, ma a un certo punto per me è stato come svegliarsi accanto a un amante magnifico, guardarlo dormire, e domandarsi chi cavolo fosse. Lui sembrava non riconoscermi, io ho capito che non lo riconoscevo e che di più: era diventato un peso.

Non ho cercato me stessa alle Canarie. Molliamola con ‘ste menate perchè siamo noi stessi ovunque; con maggiore o minore consapevolezza, semmai. Io ho cercato un posto che non entrasse in conflitto coi miei bisogni. Non sono scappata dal freddo del nord Italia, anche se lasciare a casa i termosifoni e la mia perenne cervicale – ormai un lontano ricordo e gli antinfiammatori scadono nel cassetto – è stato veramente qualità della vita. Come lo è, dopo un anno di permanenza qui, non sentire più mia madre lamentarsi dei suoi dolori. Vederla alzarsi tardi la mattina, ridere delle dieci ore di sonno filate senza pasticche, e poi dormire altre due ore al pomeriggio. Come si dorme qui – chiedete in giro – non si dorme da nessuna parte. Ce ne domandiamo tutti le ragioni: qualità dell’aria, che è finissima? Un’aria di montagna al mare. Silenzio assoluto? I Canari dormono che è una bellezza e detestano alzarsi presto. Per i continentali che si svegliano naturalmente alle sei di mattina, cercare un espresso è una spedizione: devono conoscere un bar scellerato che a quell’ora sia aperto, o il bar di un distributore di benzina. Oppure, anche loro, scoprono gradualmente di svegliarsi naturalmente sempre più tardi.

Però… però il mio colpo di fulmine non è stato dovuto a questo. Clima ok, dormire ok, prezzi rispetto alla nostra cara (in ogni senso) Italia, ok. Non è stata nemmeno la bellezza delle isole a farmi tracollare, perché l’Italia in quanto a bellezza se la vede con pochi posti al mondo. Le isole Canarie, visitate una a una sono tutte diverse e tutte magnifiche, ma non scherziamo: l’Italia è sbalorditiva e non solo paesaggisticamente parlando.

Mi hanno conquistata il clima sociale più di quello meteorologico, i ritmi umani, una diversa concezione della vita, l’assenza di formalismi e di convenzioni dove le differenze sociali le noti nelle case e nelle auto, mai nelle persone perché per strada non si distingue il milionario dall’operaio: entrambi in bermuda, maglietta e “ciavatte”. Nessuno ti guarda per come sei vestito, nessuno ti guarda se sei grasso, magro, alto o basso, bianco o di colore, se cammini con le tue gambe o sei in sedia a rotelle – grazie, Canarie, per pensare SEMPRE a loro – se hai quattro arti funzionali oppure no, se sei etero, gay, trans, italiano, inglese, norvegese. Fregancazz.

Questa si chiama civiltà. Le Canarie sono più civili dell’Italia? Sì. Un sì bello secco. Coi bambini, che sono più liberi. Con gli anziani che sono davvero rispettati. Con le donne? Provate a sfiorarne una con una mano. O a fare lo stalker. O a inviare un messaggio intimidatorio. Provate, e semplicemente vi arresteranno e vi processeranno per direttissima entro tre giorni. Ecco come deliberano autonomamente le Canarie.

Poi, i Canari sono persone gentili. Rarissime le eccezioni che per questo si notano. E da questo punto di vista tornare in Italia dopo un po’ lascia sconcertati: nessuna commessa sorridendo ti chiama tesoro, o “corazon”, o “cielo”; nessun uomo – salvo eccezioni – ti cede tassativamente sempre il passo o il posto a sedere, ti apre la porta, ti offre aiuto se ti vede in difficoltà, ti porta le borse della spesa sino all’ascensore; nessun automobilista in caso di code ti lascia passare, poi passa lui e quello dopo di te aspetta il suo turno (una regola non scritta che, intelligentemente, tutti rispettano e che letteralmente sgomenta sempre mio padre); nei paesini nessuno saluta sempre tutti gli anziani, anche se sconosciuti. I miei genitori scambiano sorrisi e saluti per strada con ogni adulto, ragazzo o bambino che li incontri. Hola, buenos dias, o solo “buena”, come si usa. Non è merito mio se una persona difficile come mia madre, anche sforzandosi – come sua abitudine – di trovare un difetto a tutto, con questa gente sia spiazzata. Anzi, fuori combattimento. Inizialmente rideva per come vestivano le donne, che in effetti sembrano voler enfatizzare ogni variazione sul tema cellulite…ma ora anche lei esce di casa in vestaglietta e ciabattine e si gode l’addio al suo maniacale timore dello “sguardo altrui” su ogni dettaglio che non fosse sobrietà, eleganza e inappuntabilità. Ha mandato affanculo tutto anche lei, e il suo umore è radicalmente cambiato. Una donna di 88 anni, in un anno. Sole, gentilezza e libertà li prescriverei come ricetta medica ai depressi.

Non sto assolutamente scherzando. Io devo dire grazie a queste terre. Un grazie dal cuore. E non è elencando i loro pregi che potrò spiegare questo amore forte e riconoscente. Penso a una citazione: ”La casa non è dove vivi, ma è dove ti capiscono.” (Christian Morgenstern). E aggiungerei dove, malgrado tutto, ti accolgono. Lo dico da italiana. Lo dico perché merita: sono orgogliosamente italiana per tante belle cose, e me ne vergogno per altre. Abbiamo virtù riconosciute nel mondo, e difetti anche. Tutto il mondo è paese? Troppo comodo. La solita scusa per non ammettere caratteristiche che sono frutto di educazione o di diseducazione, diffuse e riconoscibili. Vale anche per gli educatissimi inglesi “a casa loro”, ché qui venite a dare un’occhiata e in un annetto noterete stronzaggini diffuse, così come per noi italiani “furberie” (sono generosa…) e gradassate. Italiani che da qui si preoccupano dell’immigrazione in Italia, e si comportano come se le isole fossero roba loro.

Eppure, in quasi sei anni di permanenza ho subito un solo atteggiamento di discriminazione: da una commessa del banco del pesce, che ho messo a posto egregiamente con riflessi pronti e spagnolo adeguato, incassando solo sguardi di approvazione persino dalle sue colleghe. Ché poi ho scoperto la cafona non essere canaria. Arripijate.

E allora grazie Canarie non tanto per la tolleranza, che è una brutta parola, ma per la pazienza e la civiltà, che invece sono parole bellissime. E rare. Ho sentito un connazionale asserire, pieno di boria, che non ci si può aspettare molto nei servizi da una popolazione di allevatori di capre. Ho pensato che è dura aspettarsi qualcosa soprattutto da una capra.

Buon “Dia de Canarias” ai Canari e ai miei connazionali e amici all’isola. Persone civili, in una terra civile.

Cinzia Panzettini

VAI CON L’INNO!!! Himno Oficial de la Comunidad Autónoma de Canarias (España)

Notizie Tenerife

9 Commenti

  1. Complimenti per tutto quello che hai scritto!
    Perché è la verità!
    Anch’io sono innamorata di questa terra meravigliosa,magica e unica!

    • Condivido buona parte , purtroppo per me la mia ultima vacanza in Gran Canaria ( Maspalomas ) si è conclusa col furto della mia valigia , mai mi sarei aspettato che l’autista del bus della Global mi rubasse la valigia, una vergogna , polizia e responsabili dei trasporti Global non si sono minimamente interessati al furto . Questa è la parte corrotta e truffaldina delle isole Canarie

  2. Grazie Cinzia Panzettini!!!
    Confermo e condivido appieno, da italiana trasferitasi a Fuerteventura 3 anni fa, tutto quello che hai scritto, sia riguardo all’Italia che alle Canarie. Subito dopo la luce particolare, a colpirmi é stata la gentilezza degli abitanti.

  3. Grazie per questa testimonianza, totalmente d’accordo. Terra meravigliosa,con una energia unica di cui non si può più fare a meno.
    Le persone ,tutte, hanno la gentilezza come tratto distintivo insito nell’anima e, confermo, qui si impara ad amare le piccole cose,i piccoli gesti di cui, in altri luoghi, nemmeno ci si accorge. Perciò GRAZIE ????????????.

  4. Bellissimo e d’accordissimo su tutto! Anch’io vivo qui dal 2016, siamo venuti qui io e mio marito con la nostra prima bimba e poi qui sono nati gli altri 2 bimbi… In Italia non sarebbe mai successo! Isola bellissima e fuori dal resto del mondo, superficiale, che ti etichetta per come sei vestito e con che auto giri… W le Canarie

  5. Complimenti per queste bellissime parole, anche io sono innamorato perso di Fuerteventura che frequento da più di 20 anni tant’è che mio figlio ventenne vive a Corralejo da quasi un anno e che nel giro di 3/4 anni raggiungerò.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version