Portali dimensionali nelle isole Canarie? La storia della bambina delle pere

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Portali dimensionali nelle isole Canarie? La storia della bambina delle pere (prima parte)

Questa domanda me la sono posta l’altro giorno, quando ho finito di parlare con un mio amico palmero che, quantunque l’abbia conosciuto da poco, è diventato per me un vero amico; lui è un grande escursionista e un profondo conoscitore di “barrancos”, essendo altresí a conoscenza di tutte le storie, le leggende e i racconti popolari dell’intero arcipelago. Eravamo seduti di tardo pomeriggio nella graziosa piazzetta di Garafía, bevendo una deliziosa “cervecita” corretta al limone; e gli stavo raccontando delle mie tante escursioni nel “barranco” Chamoto o Badajoz la-palma-portali-dimensionali (2)(in particolare, quella fatta in una notte di luna piena con i miei carissimi amici  Giacomo, Gabriella, Angela Salima, Andreina, Adriana, Juri, che era con sua madre e due amiche italiane, e tanti altri che saluto qui affettuosamente da questa pagina, nella quale udimmo, nel prolungato silenzio che ci eravamo imposti stando sdraiati sotto una sterminata moltitudine di stelle, una specie di flebile fruscio di voci che arrivava fino a noi dalle ripidissime pareti del “barranco”) quando il mio amico mi interruppe di colpo!

-“Gianni,devo dirti una cosa (ovviamente, lo sto traducendo perchè mi parlava in castigliano)!” -Ma devi promettermi che rimane fra me e te, va bene? -“Certo, certo”-gli risposi, molto incuriosito; mi sembrava essersi innervosito e continuava a fissarmi quasi a voler capire se poteva effettivamente fidarsi di me.

P.- “Conosci certamente la storia della bambina delle pere, no?”-

G.- “Certo che la conosco, perchè?”-

P.- “Perchè… Gianni, torno a ripeterti che non mi va che si sappia quello che ti sto per dire: su questo tipo d’argomenti ci sono molti imbonitori e venditori d’arcani, lo sai, no?”-

G.-“Sí, sí lo so, ma non devi preoccuparti; dimmi, di che si tratta?”-

P.- “Si tratta, per l’appunto, di ciò che accadde alla bambina delle pere… “-Lo interruppi.

G.-“In che senso?”-

P.-“Nel senso che… è capitato anche a me!!!”-

G.-“Veramente, dici sul serio?”-

P.-“Ecco vedi, lo sapevo!”-

G.-“Ma no, ma no, scusami; i l fatto è che… è sorprendente! Lo capisci, no?”-

Il Palmero appariva estremamente serio e la cosa mi stava stuzzicando “un montón” (come amano dire da queste parti).

P.-“Gianni, prima di parlarti di ciò che mi è successo, voglio subito dirti cosa è effettivamente successo a quella bambina; giustamente, l’ho potuto capire dopo la mia personale esperienza; lei era andata a raccogliere pere nel “barranco” Chamoto (che dopo la violenta conquista dell’isola fu chiamato Badajoz), abitando proprio lí vicino con i suoi genitori che erano contadini.

Il fatto accadde all’inizio del secolo scorso, intorno al 1905.

La bambina raccontò al suo ritorno (ma, intanto, erano passati almeno 40 anni o addirittura 50 anni secondo  un’altra versione) che si era ADDORMENTATA SOTTO UN ALBERO DI PERE e che si risvegliò la-bimba-pere-la-palma-canarie-misteri in una GROTTA, dove ricordava aver visto ESSERI DI LUCE (un’altra variante dello stesso racconto riferisce che fu svegliata da un essere di luce e portata successivamente nella grotta). La bambina pensava che erano passate soltanto alcune ore, ma quando giunse a casa sua trovò i suoi genitori… completamente invecchiati, mentre lei era ANCORA LA STESSA BAMBINA!!! Cosa era successo secondo te, amico italiano?”-

G.-“Bah! Lessi a suo tempo che avrebbe potuto trattarsi di un’esperienza concernente PORTE DIMENSIONALI; penso che lo sai anche tu, no?”-

P.-“Esatto! Si tratta proprio di un’esperienza dimensionale, ma io ti dico di piú! La bambina ricordava in maniera alquanto confusa, perchè posso assicurarti che si addormentò all’ingresso della grotta e non sotto l’albero delle pere; inoltre, non vide affatto alcun ESSERE DI LUCE!!! Semplicemente, al suo risveglio (avvenuto nella stessa grotta), fu quasi accecata dai riverberi guizzanti  che il vento e il sole (agitando e proiettando fogliame e ramoscelli dal fondo del “barranco”) disegnavano sulle pareti in penombra della grotta stessa. La bambina, addormentandosi, venne immediatamente presa dal vortice dimensionale che la scaraventò in un futuro fortunatamente  molto prossimo per lei; infatti, al suo risveglio tutto quanto le sembrò cosí familiare da tornarsene prontamente dai suoi: ma attenzione! Allontanandosi dal luogo di emersione temporale del Portale, la bambina non potè piú ritornare indietro e, pertanto,… RIMASE PER SEMPRE NEL FUTURO!!! Un futuro di almeno 40 anni, in cui lei era ancora la stessa bambina, ma i suoi genitori già avevano… 40 anni di piú!!!

G.-“Mamma mia, Palmero! Hai ragione: ti prendono per pazzo se propali una storia di questo genere! Io stesso no so che dirti, sono un po’ sconcertato.”-

P.-“Aspetta, non ho finito.”-

G.-“Non hai finito? Ma vuoi farmi morire d’un infarto fulminante?”-

G.-“Questa esperienza può accadere a tutti, sappilo, e a te specialmente che bazzichi, come me, per gli impervi burroni di queste isole vulcaniche, albergando nel tuo animo d’ecologista la mia stessa sensibilità proclive ad ascoltare le voci segrete della natura”.-

G.-“Ti ringrazio, amico, per l’immagine molto lusinghiera che ti sei fatta di me; ma cosa ti fa credere che possa succedere a tutti e, soprattutto, a me?”-

P.-“A tutti quelli che, scendendo in solitudine nei “barrancos”, sanno ascoltare le vibrazioni e sentire le forze che promanano soprattutto dal profondo delle grotte; ma forse il verbo giusto non è tanto ascoltare, quanto captare: captare il flusso d’empatia irresistibile che può prenderti inspiegabilmente e in modo imprevedibile  sul limitare d’una grotta!

G.-“Insomma, Palmero, la grotta è il PORTALE DIMENSIONALE! Ma, secondo te, che cos’è un “portale dimensionale”?-

P.-“Per quello che vado intendendo, sulla base anche della mia esperienza che fra poco ti racconterò, si tratterebbe di  un processo di riconnessione magnetica o un processo di natura quantica che attualmente non siamo in grado di capire; quello che ora so è che un fluido sensoriale può attrarti verso l’ingresso di una grotta e lí cadere addormentato: in quel preciso istante attraversi incosciente la soglia del Portale ed il risveglio può avvenire o nel passato o nel futuro; è molto importante NON ABBANDONARE MAI (proprio qui fu l’errore della bambina)  il punto dove si è emersi!!!”-

G.-“Sto capendo: per poter ritornare indietro, bisogna rimanere esattamente nel punto in cui ci si è svegliati dopo “il viaggio” fatto da addormentati, non è cosí?”-

P.-“Esattamente! Bisogna rimanere nello stesso posto, anche perchè l’operazione del ritorno è quasi immediata! Si rimane dall’altra parte del tempo un minuto all’incirca (almeno cosí mi è sembrato) che corrisponde ad almeno 6 giorni del nostro tempo: quando mi è successo, già mi andava cercando la “Guardia Civil”!

G.-“Scusami, ma da cosa dipendono le coordinate spazio-temporali del “viaggio”? Come è che uno si ritrova nel passato o nel futuro? E in un’epoca anzichè in un’altra?”-

P.-“Mi fa piacere che mi fai questa domanda!Significa che sei stato attento e che hai afferrato molto bene il significato di quanto ti vado raccontando; riassumendo un po’, carissimo amico, ricordati che è la Grotta che ti attrae nel momento in cui il suo magnetismo ti pervade interamente; e quando ciò accade devi soltanto lasciarti andare, sederti sulla soglia della grotta stessa ed aspettare… con gli occhi chiusi!Sí, con gli occhi chiusi, perchè devi cercare nella tua mente immagini d’una situazione che ti piacerebbe vivere e intorno a quelle mantenere una forte concentrazione: quando il Portale ti afferra che sei già dolcemente addormentato, allora saranno proprio quelle immagini ad accompagnarti nel “viaggio” come materiale onirico d’un sogno che, freudianamente, sta esprimendo un tuo irresistibile desiderio insoddisfatto. Forse mi sto complicando con le parole, ma sottolineo chiaramente che il Portale, se si spalanca, ti porta esattamente… nella direzione dei tuoi desideri piú profondi!”-

G.-“È bella questa immagine d’un Portale del tempo che ti trascina… là dove il tuo cuore vorrebbe! Ma dimmi, Palmero, come mai la bambina delle pere scelse un futuro cosí tanto immediato?”-

P.-“Perchè stava desiderando intensamente d’avere con i propri genitori lo stesso rapporto amoroso che aveva avuto con i suoi nonni morti da poco; teneruccia,lei! Desiderava ardentemente dai suoi propri genitori il “cariño” che i nonni già non potevano piú darle! Malgrado il suo errore che ti ho già spiegato, fu veramente fortunata dato che, essendo rimasta nel futuro, i suoi genitori erano di fatto diventati per lei… come nonni!!!”-

G.-“Palmero, si può allora concludere che il Portale dimensionale altro non è che un varco quantico attraverso cui vediamo realizzati i nostri sogni?”-

P.-“Gianni, mi congratulo con te! Utilizzi sintesi espressive penetranti che mi lasciano di stucco! È proprio cosí, cosí come tu dici, sí! Ho, a questo punto, la forte convinzione che può succedere anche a te, veramente lo dico! Ti ritrovo tutti i requisiti indispensabili per un “viaggio”che, d’altronde, saresti in grado di raccontare meglio di me.”-

G.-“A proposito,ma il tuo “viaggio”? Quando me lo racconti? Ormai, amico mio, la cosa mi sta intrigando “un montón” e non puoi permetterti di lasciarmi con tutta questa curiosità che mi è salita in gola e che può farmi morire soffocato da un momento all’altro!”-

P.-“Gianni, mi dispiace ma si è fatto molto tardi: devo assolutamente tener fede ad un appuntamento già programmato; ma non devi pensare che voglio evadere la mia promessa! Senti, facciamo cosí: domani pomeriggio vediamoci alla stessa ora, ma non in Garafía; c’è un piccolo bar d’atmosfera autenticamente canaria in Punta Gorda: io ti aspetterò lí nel paesino davanti alla biblioteca. Va bene?”-

G.-“Vale, amigo, hasta mañana por la tarde”.- (segue seconda parte)

Autore : Gianni Galatone  – lucreziocaro@hotmail.com

Storia e Cultura delle isole Canarie © Riproduzione riservata

articolo pubblicato nel Periodico ViviTenerife agosto 2014

(foto: Gabriella e Gianni)

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