Buona sera signora Antonina le racconto quanto successo questa mattina alle ore 11 presso l’ufficio menzionato:
Deposito tutto il contenuto delle tasche nell’apposita vaschetta per il controllo ai raggi, per recarmi all’appuntamento preso il giorno precedente, la signora addetta al controllo mi invita a passare nell’arco magnetico, le dico gentilmente che non posso perché portatore di pacemaker, mi chiede il documento dell’apparecchio, glielo mostro, mi dice non va bene perché non c’ è scritto il nome ma solo i dati tecnici e la data di istallazione, glielo faccio vedere sotto pelle non le interessa.
{loadposition adsense-riquadro-articoli-piccolo}Le chiedo gentilmente di farmi parlare con il direttore, lei mi fa mettere da parte nel vestibolo e mi dice, chiamo la polizia.. Attendo per buoni 10 minuti senza disturbare nessuno e poi arrivano 6 poliziotti in divisa che parlano con la signora che dice loro che non ho documenti, che certifichino il mio stato e che lei, se non passo sotto l’arco magnetico non mi permette di entrare negli uffici.
Devo aggiungere che mentre eravamo in attesa della polizia, la signora mi ha scrupolosamente indagato su tutto il corpo con il rilevatore di metalli a mano. Un poliziotto mi chiede, gli spiego gli mostro il pacemaker sotto pelle e il documento del pc rilasciato dall’ospedale che me l’ha impiantato, lui mi risponde che non è un dottore e se voglio entrare in quegli uffici devo portare con me un certificato medico che certifichi che non posso passare in zone altamente magnetiche.
Ci tengo a precisare che ho questo impianto da sette anni, ho girato gli aeroporti di tutto il mondo, sono entrato in banche, tribunali, senza essere mai respinto, ora per andare a fare un documento ho dovuto subire questa pesante discriminazione, senza contare che un secondo poliziotto si è rivolto a me, con lo stesso tono con cui si parla ad un delinquente.
Cordiali saluti e grazie. Mario C. ho 67 anni e sono un residente.
Seconda email ricevuta:
Buongiorno signora Antonina. Ho ripensato ancora a quello che mi è successo nell’ufficio delle tasse e mi sono chiesto: ma il personale addetto ad un controllo così delicato in un ufficio pubblico non deve essere addestrato a gestire autonomamente i casi come il mio?
Quel personale non è lì per aiutare il cittadino nell’interesse dell’ufficio fornitore di servizi? Perché nonostante fosse palese che io portassi il pacemaker mi ha invitato a passare sotto l’ arco magnetico? Perché quando ho chiesto di parlare con il direttore rifiutando il transito sotto l’arco magnetico mi ha detto: si metta a destra della porta che chiamo la polizia? Vita leva intimorirmi? All’arrivo della polizia ha detto che volevo entrare senza avere i documenti per il PM? Li aveva visti e non c’era il mio nome su, ma tutti i dettagli dell’apparecchio.
Perché il capo pattuglia mi ha chiesto di presentarmi con un certificato medico del mio cardiologo che specificava che ero impossibilitato a passare sotto forti campi magnetici, non era abbastanza noto che un pacemaker sotto campi magnetici si può cancellare o danneggiare compromettendo la vita del discriminato, in questo caso, dell’ignoranza? La polizia non dovrebbe essere a servizio del cittadino di fronte all’arroganza di qualche esaltato?
Con quale diritto viene a chiedermi un certificato medico del mio cardiologo per un evidentissimo pacemaker con documentazione originale? A tutta la scena era presente la mia amica Y. che mi aveva accompagnato a sbrigare le carte di quell’ufficio e che per fortuna le ha sbrigate. La signora per tutta la scena non ha fatto altro che ripetere: increible, increible Mario por favor rimani calmo.
Ho ancora altre domande che mi turbinano nella mente e che mi lasciano impotente di fronte alla pesante discriminazione che ho dovuto subire nel compimento di un adempimento che la legge di questo Paese mi aveva imposto e che non ho potuto assolvere personalmente.
Sig.ra Antonina la ringrazio ancora per il suo tempo e la sua disponibilità, grazie di cuore. Mario C.