Vi è mai capitato di avere dei preconcetti su qualcosa o qualcuno e conoscendolo più a fondo i primi pensieri siano stati rivalutati? A noi è capitato con Playa Paraiso, una località a pochi km da Las Americas che dalla scorsa primavera è diventata la nostra nuova casa.
Nei primi mesi di permanenza a Tenerife avevamo visto questa zona con occhi piuttosto scettici: esteticamente il paese non è ben curato, sembra invece un po’ trascurato; ci sono delle zone allo stato brado, addirittura un edificio lasciato incompiuto ed abbandonato.
{loadposition adsense-riquadro-articoli-piccolo}Si ergono inoltre alcuni palazzi che rovinano la composizione della natura circostante in cui sono inseriti. Passando con l’auto nella via principale si vedono negozi di souvenir e una moltitudine di bar, che lasciano intravedere un lato non molto accattivante: appaiono infatti molto diverse dalle strutture più moderne dei centri turistici poco distanti. Inoltre un particolare che ci ha lasciato un po’ perplessi era la mancanza di una spiaggia: si percepisce un clima balneare, l’oceano si vede a poca distanza, ma una spiaggia no.
Come spesso accade però il caso consente di entrare in contatto con chiavi di lettura che fanno andare aldilà delle iniziali pregiudizi: un giorno di marzo, avendo una pausa di un paio d’ore dal turno lavorativo, io e la mia compagna decidiamo di esplorare l’intorno dell’hotel per cui lavoro, desiderosi di passare un po’ del nostro tempo libero insieme e perderci nello scrutare il mare.
Incamminatoci verso la costa, si apre di fronte a noi un sentiero, una finestra sull’immensità dell’oceano, che offre una prospettiva unica del panorama e della vicina. Si viene travolti da una leggera brezza, provando una sensazione, tattile e mentale al tempo stesso, di freschezza: il profumo del mare e il suo rilassante brusio è un toccasana per l’equilibrio psicofisico.
Seguendo l’andamento sinuoso della costa, il percorso sembra cullare mentre si cammina a lato di scogliere scure che scendono a picco nel mare: impossibile non volgervi lo sguardo per osservare il gioco delle correnti che si creano mentre l’acqua vi sbatte contro.
Dopo circa un km, si arriva ad un punto in cui si rivolge le spalle all’orizzonte e si viene incanalati verso una piccola baia: alcune decine di metri di una spiaggia incantata, Playa de Las Galgas. La caratteristica che colpisce da subito è il senso di protezione trasmesso dalle imponenti ed eleganti scogliere presenti.
La spiaggia non ospita nessun tipo di servizio, ma al contrario di quello che si può pensare, è uno dei luoghi più accoglienti da noi trovati a Tenerife: la sua setosa sabbia e le graziose palme presenti consentono di godersi una prospettiva da cartolina, soprattutto quando la scena è arricchita dalla luce tersa e soffusa del tramonto.
All’entrare nella limpida acqua, la sabbia lascia spazio a rotondi ciottoli scuri, dando un ulteriore elemento cromatico allo scorcio. Questa playa è una perla incastonata tra due pareti possenti ma dolci al tempo stesso.
Dopo questa passeggiata, ci rendiamo conto che potrebbe essere il luogo ideale per una giovane coppia che ha avuto la fortuna di trovare lavoro in questa località, per aumentare la qualità del poco tempo libero a propria disposizione: vivere a due passi dall’oceano è stato un sogno realizzatosi, fare colazione in terrazza guardando La Gomera ha un qualcosa di magico.
Il contesto calmo, tranquillo e poco affollato, senza molta movida, ci spaventava al principio: la noia però non è riuscita a scovarci, anzi Playa Paraiso è diventata col tempo il luogo perfetto per potersi rilassare e rigenerare per continuare la nostra appassionante avventura sull’isola.
Alessandro Ugolini