Santa Cruz de Tenerife. “Plaza de Toros” il recupero prevede che la facciata rimanga inalterata

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Santa Cruz de Tenerife. “Plaza de Toros” il recupero prevede che la facciata rimanga inalterata

Avevamo giá scritto di questo monumento recriminandone lo stato di abbandono da anni e anni.  Questa recente notizia rende giustizia a una costruzione che doveva assolutamente ritrovare l’antico splendore. La “Comisión Insular de Patrimonio Histórico” ha dato il proprio consenso  alla proposta dei proprietari dell’immobile, la famiglia Hafner, di costruire appartamenti e posti auto. Nota estremamente positiva: il recupero prevede che la facciata rimanga inalterata.

Secondo i tecnici, la facciata dell’antica arena é l’elemento piú identificativo della costruzione, il cui valore si evidenzia proprio nella la sua facciata circolare e nell’equilibrio tra dimensioni, alternanza delle aperture e tipologia degli stessi. Si reputa che queste costituiscano l’elemento più emblematico dell’edificio e si ritiene necessaria l’apertura ed il recupero della configurazione originale di dette aperture. Nei progetti originali e nelle vecchie fotografie, alcune aperture erano indicate però non si arrivó mai ad aprirle.

Per questo motivo si considera giusta la soluzione proposta: la facciata originale dovrá essere rispettata nella sua interezza. Se ne dovrá conservare la materialità, l’altezza, le dimensioni ed il numero e la struttura delle aperture. Da quanto si evince dalla relazione tecnica elaborata dalla stessa commissione, certamente sará mantenuta l’intera facciata mentre é previsto l’uso commerciale del complesso.

Si creerà un edificio residenziale di sei piani con appartamenti e 591 posti auto distribuiti su tre piani. Gli altri usi previsti sarebbero uno alberghiero, incluso una residenza per anziani. Il progetto presentato propone altresì la cessione dello spazio libero all’interno della “Plaza de Toros”, gli accessi allo stesso, l’area pedonale che la circonda e una piccola dotazione culturale (ludoteca, asilo-nido) con l’obbiettivo di aprire la “Plaza de Toros” alla città in tutto il suo perimetro. In ogni caso il via libera del “Cabildo de Tenerife” è condizionato”, ripetiamo, soprattutto nel mantenere l’integrità della facciata esterna, nell’ottemperare ad altri requisiti come il progetto interno per quanto concerne il disegno circolare dell’arena. Rispetto a quest’ultimo si profila la possibilità di progettare un’ impostazione nella quale si evochi, in qualche maniera, la presenza delle antiche gradinate, integrandole con l’uso previsto.

Altri vincoli: si dovranno integrare gli specifici elementi di interesse come le colonne originali, trasportate da Siviglia da Antonio Pintor, architetto responsabile  del progetto della “Plaza de Toros” come pure le ringhiere di ferro. Per ciò che concerne la costruzione dell’immobile, i tecnici reputano fattibile la disponibilitá dei primi cinque piani, ripulendo e occultando il muro divisorio esistente. Si dovrà comunque riconsiderare la volumetria dell’ampliamento di un piano in più, fino a raggiungere un livello di sei piani e sará fattibile solo se non si vedrà dalla “Rambla” e si integrerà con l’ambiente senza sporgere. Si studierà anche la possibilità d’integrazione nel progetto dei corpi costruttivi esterni, presenti nel progetto originale, e che non furono sviluppati, come le aperture disegnate nella facciata. Per quanto riguarda il parcheggio, la relazione tecnica informa che la costruzione é necessaria, non solo perché l’intervento non danneggia il valore dell’immobile, ma perché risolverà il problema del sovraffollamento di auto per la mancanza di parcheggi.

Si studierà anche la possibilità di ubicar detti posti auto nella totalità del terreno senza attenersi solo alla forma circolare della “Plaza de Toros”, sempre che le condizioni lo permettano. Per quanto concerne lo spazio libero esterno, nel progetto originale di Pintor, era destinato ad infermeria, recinti, stalle e magazzini, ma si considera che non abbia un valore cosí rilevante come la facciata circolare. Pertanto si reputa interessante studiare la possibilità d’integrazione nel progetto di questi annessi, come parte dello spazio pubblico esterno a la “Plaza”. Questa relazione técnica é pertanto il primo passo per recuperare un immobile datato 1893, opera dell’affermato architetto municipale Antonio Pintor. Un monumento abbandonato da oltre vent’anni che potrà finalmente ritrovare non solo l’antica bellezza architettonica ma sará un “regalo” ai “Chicharreros” che hanno il diritto di poter usufruire di questo bene al quale sentono di appartenere.
Paola Nicelli

Foto: wikipedia

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