Gli amministratori avvertono che la maggior parte dei complessi residenziali non potranno riaprire le piscine
Le autorità competenti (Administradores de Fincas) hanno avvisato che la maggioranza delle comunità dei proprietari non potranno rispettare le condizioni stabilite nell’ordinanza per la riapertura e utilizzo delle piscine nella fase 2 del piano di allentamento, perché non dispongono delle risorse o degli strumenti per realizzare i requisiti.
Secondo il Consiglio dei Collegi di Amministratori, in molte comunità non c’è personale preposto all’installazione che possa controllare o limitare l’accesso dei proprietari, che secondo l’ordinanza non deve superare il 30% e nei casi in cui ci sia la figura del bagnino di salvataggio, la sua competenza si limita al controllo dell’area della piscina.
Inoltre, per accedere alla piscina, bisognerà richiedere prima un turno e organizzare gli orari per gli stessi, al di fuori dei quali non si potrà sostare nella struttura. “Non è possibile gestire un piano di turni senza personale, o almeno un telefono, e la maggioranza delle comunità di proprietari non dispone del personale necessario”, spiegano gli amministratori, che accennano alla “enorme controversia” che si creerebbe se si cercasse di arrivare ad un accordo per stabilire i turni, quando non sono nemmeno state autorizzate le riunioni delle stesse comunità di proprietari.
Come pubblicato lo scorso 17 maggio nel BOE (Boletín Oficial del Estado), si potrà procedere alla riapertura al pubblico delle piscine, nella fase 2, sempre che si rispetti un’affluenza massima del 30% rispetto alla capacità dell’installazione e con turno precedentemente stabilito. L’Ordinanza del Ministero della Sanità stabilisce che, in caso contrario, l’affluenza verrà ridotta, per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza.
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