Gli imprenditori della ristorazione e del turismo avvertono del probabile rischio di chiusura in massa delle attività commerciali se aumentano le restrizioni
Il Presidente dell’AERO (Asociación de Empresarios de Restauración y Ocio), Ramón Fariña, conferma l’enorme sforzo che il settore, che genera oltre 65.000 posti di lavoro alle Canarie, sta compiendo per poter portare avanti le attività con le massime garanzie di sicurezza.
L’Associazione chiede al Governo delle Canarie di prendere posizione rispetto alle nuove normative, per evitare interpretazioni scorrette e mette anche in dubbio l’efficacia di alcune delle misure adottate.
La AERO rivendica il ruolo chiave in questo settore dell’economia delle isole e avverte che un aumento delle restrizioni alle attività può significare un duro colpo per il settore e provocare la chiusura in massa delle imprese, con la conseguente distruzione del lavoro.
Su questa linea, ha detto, “le imprese associate hanno fatto un grande sforzo per prendere le misure necessarie per garantire la sicurezza dei locali.
Il settore ha effettuato importanti investimenti sulle strutture per adattarle alle raccomandazioni igienico-sanitarie e si sta comportando in modo responsabile per far rispettare la normativa all’interno dei locali”.
A sua volta, la AERO ha fatto presente che alcune misure, come l’anticipo sull’orario di chiusura, possono avere conseguenze irreversibili per la sopravvivenza di molte attività.
Il settore alberghiero genera alle Canarie 128.437 posti di lavoro. Di questi, 65.573 (pari al 52,6%) corrisponde ai servizi di alimentazione e bevande, suddivisi tra circa 20.000 strutture, superando di 5,2 punti percentuali l’impiego generato nel segmento alberghiero.
Questa cifra ha già subito una riduzione di circa 3.000 posti di lavoro negli ultimi tre mesi.
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