La rubrica dell’Editore: “Passione Italia a Tenerife” – una passione che dovrebbe essere più forte

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La rubrica dell’Editore: “Passione Italia a Tenerife” – una passione che dovrebbe essere più forte

Il 2 giugno arriva anche e nonostante il Coronavirus. Ma al Coronavirus non interessa la festa della Repubblica Italiana. Ma interessa a questa redazione, che ha ricevuto molte mail chiedendo delucidazioni in merito all’evento “Passione Italia”, che festeggiamo ormai da alcuni anni in occasione del 2 giugno.

Devo dire che sono rimasta sorpresa dalla quantità e, purtroppo, dalla qualità delle mail ricevute su questo evento.

Pensavo che la situazione oggettiva fosse risposta implicita al fatto che no, non possiamo festeggiare con “Passione

Italia” la nostra Repubblica. Un appuntamento che si era ormai consolidato sul calendario degli Italiani di Tenerife, e grazie al quale abbiamo sempre dato espressione della nostra miglior “Italianità”, forti della conferma dei numeri: ciò che sappiamo fare bene, viene riconosciuto e apprezzato anche da altri.

Non possiamo celebrare l’evento per diverse ragioni. Non è possibile imbastire un progetto, dare via alla macchina organizzativa e logistica senza avere certezze. Se non sappiamo cosa succederà tra una settimana, come facciamo a comprometterci, a vincolare fornitori, spazi, merci, non avendo nemmeno capito quando possiamo uscire di casa per la nostra ora d’aria quotidiana?

Inutile girarci intorno: gli addetti ai lavori, qui alle Canarie, dicono che ci vorranno due anni prima di riprendere a pieno regime le attività, qualunque esse siano.

E ciò nonostante, facciamo fatica a renderci conto, che in realtà questa pandemia è stata forse gestita troppo bene. Ci lamentiamo delle mille problematiche legate alla ripartenza, mentre, in un altro scenario, staremmo a piangere i nostri troppi morti. La percezione di ciò che è stato (sempre che sia finita qui), e nonostante momenti di smarrimento, di tristezza e di angoscia, sembra non essere così incisiva, altrimenti lo sport della lamentela sarebbe solo un ricordo di tempi passati. Abbiamo rischiato grosso, ma non lo abbiamo capito, perché le mail che ho ricevuto ne sono penosa conferma. Non abbiamo sofferto abbastanza, se tra di noi continuiamo a litigare e malignare. Devo assistere a teatrini di Primedonne a cui interessa brillare più di altre. Leggo dei capricci di chi mi dice che non intende partecipare, se sarà presente anche Pinko Pallino. Che bello sarebbe stato festeggiare insieme, augurandoci un futuro prospero per tutti.

Come sarei stata felice di sfruttare le celebrazioni del 2 giugno, e la festa “Passione Italia”, per superare le divisioni di quartiere, i dispetti di Anastasia e Genoveffa, perché questo è quello che succede, dopo una vera tragedia. Ci si rimbocca le maniche, tutti insieme, per uscire dal fango e ricostruire la nostra vita. Ma così non è. Allora ben venga l’annullamento dell’evento. Perché non saremmo stati all’altezza del momento, non avremmo saputo rispettare ed onorare il dolore di chi ha perso qualcuno, senza neanche poterlo abbracciare.

E se ancora non abbiamo messo il desiderio di riabbracciare chi amiamo al primo posto delle nostre priorità, non ci meritiamo nessuna festa.

Antonina Giacobbe

Inno di Mameli il nostro Inno italiano. Video 2016 in occasione della prima edizione di “Passione Italia – Tenerife”

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