Il diabete: un paradigma di salute pubblica e un imperativo preventivo

Scritto il 29/11/2024
da Dr. Federico Gentile

In qualità di medico, ritengo imprescindibile soffermarsi sull'importanza della Giornata Mondiale del Diabete, celebrata il 14 novembre, come momento cruciale per riflettere su una patologia che rappresenta una delle più grandi sfide per i sistemi sanitari contemporanei. Nelle Canarie, oltre 170.000 persone convivono con il diabete, una condizione che, per la sua natura cronica e multifattoriale, richiede interventi integrati e mirati sia sul piano clinico che su quello sociale. Il diabete mellito, e in particolare la forma di tipo 2, si configura come una malattia metabolica caratterizzata da un persistente stato di iperglicemia dovuto a un deficit assoluto o relativo di insulina. Questa condizione è associata a complicanze macrovascolari e microvascolari di rilievo, come malattie cardiovascolari, nefropatia, retinopatia e neuropatia, che compromettono gravemente la qualità di vita dei pazienti. Tra i principali fattori di rischio figurano l’obesità, la sedentarietà, l’età avanzata e la predisposizione genetica. Tuttavia, è noto che la sua insorgenza può essere significativamente ritardata o prevenuta mediante interventi sullo stile di vita, che comprendano una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare e il mantenimento del peso corporeo entro limiti salutari. La campagna di quest’anno, promossa sotto il titolo "Il diabete e il benessere", ha posto l’accento su tre dimensioni essenziali per la gestione della malattia: il benessere fisico, sociale e psicologico. In quest’ottica, nelle Canarie il Servizio Sanitario Canario (SCS) e la Federazione delle Associazioni di Diabete delle Canarie (FADICAN) hanno orchestrato una serie di iniziative rivolte alla comunità, tra cui laboratori di cucina salutare, sessioni di educazione fisica, screening diagnostici e incontri formativi per sensibilizzare sull'importanza della prevenzione primaria e della diagnosi precoce. Queste attività hanno evidenziato come una strategia multidisciplinare sia indispensabile per affrontare efficacemente una patologia che va oltre l'ambito strettamente clinico, influenzando anche il tessuto sociale ed economico. Dal punto di vista preventivo, si è ribadito come il monitoraggio dei fattori di rischio e l’adozione precoce di comportamenti salutari siano essenziali per contrastare l’aumento dell’incidenza del diabete di tipo 2. In particolare, l’educazione sanitaria svolge un ruolo cardine, soprattutto nelle fasce di età più giovani, dove è possibile intervenire con programmi di prevenzione mirati. Parallelamente, si è sottolineata l'importanza dei controlli medici regolari per le persone a rischio, poiché una diagnosi tempestiva consente non solo di rallentare la progressione della malattia, ma anche di prevenire complicanze irreversibili attraverso trattamenti farmacologici e interventi non farmacologici. Le attività realizzate in occasione della Giornata Mondiale del Diabete hanno dimostrato che la sinergia tra istituzioni sanitarie, associazioni di pazienti e società civile è un elemento imprescindibile per affrontare una patologia che non è solo clinica, ma anche sociale. L’integrazione di politiche sanitarie, educative e preventive rappresenta la via maestra per ridurre l’impatto del diabete, sia in termini di prevalenza che di complicanze associate. È quindi imperativo proseguire con strategie globali e personalizzate, che contemplino sia l’approccio educativo sia l’implementazione di percorsi di cura avanzati. Come professionista della salute, sottolineo l’importanza di un approccio olistico, che tenga conto non solo degli aspetti metabolici della malattia, ma anche del suo impatto psicologico e sociale. La lotta contro il diabete è, in ultima analisi, una responsabilità condivisa: richiede il coinvolgimento attivo dei pazienti, il supporto delle istituzioni sanitarie e un ambiente sociale che favorisca il benessere. La Giornata Mondiale del Diabete ci ricorda che, se affrontata con un approccio multidimensionale, questa malattia può essere controllata e gestita con successo. L’obiettivo, oggi più che mai, deve essere quello di garantire alle persone affette da diabete una vita lunga, produttiva e soddisfacente, ponendo al centro l’innovazione terapeutica, la prevenzione e la promozione del benessere globale.