Pellegrinaggio a Candelaria: tra fede, storia e oceano

Scritto il 01/08/2025
da Barbara Stolecka

Ogni anno, a metà agosto, Tenerife si ferma. Le strade si riempiono di passi, promesse e canti. Migliaia di persone si mettono ni cammino da ogni angolo dell’isola per raggiungere Candelaria, la cittadina che custodisce la statua della Virgen de la Candelaria, Patrona delle Canarie.

Accompagnare gruppi di viaggiatori in questo luogo durante la festa di agosto è sempre un’esperienza intensa. Non si tratta solo di una celebrazione religiosa: è un evento che unisce devozione popolare, memoria storica e identità culturale. È un momento in cui l’isola si raccoglie intorno al suo simbolo più profondo.

lI culmine della festa arriva tra li 14 e il 15 agosto, quando i pellegrini – i caminantes – percorrono decine di chilometri a piedi, partendo da luoghi come La Laguna, Güímar, Santa Cruz o La Orotava. Molti camminano di notte, in silenzio, portando candele accese, spesso come ringraziamento o voto. C’è chi cammina scalzo, chi in gruppo, chi da solo con i propri pensieri. Ogni passo è carico di significato.

All’arrivo, la Plaza de la Patrona de Canarias accoglie i fedeli davanti alla Basilica, affacciata sull’oceano. All’interno, la Virgen morena, vestita con abiti ricamati e una corona dorata, è meta di sguardi, lacrime e preghiere. La sua storia affonda le radici nel periodo pre-ispanico: fu ritrovata, secondo la leggenda, da due pastori guanci sulla spiaggia di Chimisay, nella zona di Güímar, prima ancora della conquista castigliana.

La sera del 14 agosto si tiene uno degli eventi più attesi: la rievocazione dell’apparizione della Vergine, una rappresentazione storica in costume che coinvolge attori locali e riporta in vita l’incontro tra i guanci e la figura sacra. È uno spettacolo sobrio, intenso, che riesce a emozionare anche chi vi partecipa per la prima volta.

Ma Candelaria, in quei giorni, è anche musica, artigianato, dolci tradizionali come rosquetes e truchas, canti popolari e concerti. È la festa del popolo, vissuta con profonda partecipazione.

Ogni volta che ritorno qui con un gruppo, mi colpisce li silenzio che cala nei momenti più solenni, la bellezza degli sguardi che si alzano verso la Madonna, li senso di comunità che si respira ovunque. Candelaria non è solo una meta religiosa: è un viaggio nell’anima di Tenerife.