Creme solari e disruptori endocrini: protezione o rischio invisibile?

Scritto il 01/06/2025
da Dr. Federico Gentile

 

Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle ore trascorse all’aria aperta, applicare una buona crema solare diventa un gesto quotidiano fondamentale per proteggere la pelle dai danni provocati dai raggi ultravioletti. È una misura essenziale di prevenzione, raccomandata da dermatologi e professionisti della salute, per ridurre il rischio di scottature, invecchiamento precoce e patologie ben più gravi come il melanoma. Tuttavia, negli ultimi anni si è fatta strada una crescente preoccupazione riguardo ad alcuni ingredienti presenti nei filtri solari di uso comune. Diversi studi scientifici e segnalazioni da parte di enti autorevoli, come il Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori della Commissione Europea e l’Organizzazione dei Consumatori e degli Utenti, hanno puntato l’attenzione su due sostanze specifiche: octocrilene e homosalate. Questi composti chimici, utilizzati per la loro efficacia nel bloccare le radiazioni UV, sono oggi sotto osservazione per il loro possibile effetto come disruptori endocrini, ovvero sostanze capaci di interferire con l’equilibrio ormonale dell’organismo umano.

Il sistema endocrino è una rete complessa e delicata che regola funzioni vitali come la crescita, il metabolismo, la fertilità e il funzionamento del sistema immunitario. L’azione di queste sostanze può imitare, potenziare o bloccare gli ormoni naturali, generando squilibri che, nel tempo, possono ripercuotersi sulla salute riproduttiva, sullo sviluppo e persino favorire l’insorgenza di alcune patologie tumorali. L’octocrilene, per esempio, è stato riconosciuto come potenzialmente problematico, tanto che la sua concentrazione nei prodotti cosmetici è stata limitata dall’Unione Europea a un massimo del 10%. Ancora più stringente è il caso dell’homosalate, il cui utilizzo sarà vietato a partire dal 2025 in quasi tutti i cosmetici, ad eccezione di alcune formulazioni facciali prive di gas propellenti, e comunque entro una soglia molto bassa.

Ciò che desta particolare preoccupazione è la presenza di queste sostanze anche in prodotti solari destinati ai bambini, una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile. Sebbene l’uso occasionale di queste creme non rappresenti un pericolo immediato, molti esperti suggeriscono di adottare un approccio precauzionale, privilegiando prodotti che non contengano ingredienti sospetti. L’esposizione prolungata e costante a filtri chimici potenzialmente attivi sul piano endocrino può, nel lungo periodo, compromettere il delicato equilibrio ormonale, soprattutto se associata ad altri fattori ambientali.

Fortunatamente, esistono alternative sicure ed efficaci. I cosiddetti filtri fisici o minerali, come l’ossido di zinco e il diossido di titanio, rappresentano un’opzione valida per chi desidera una protezione solare senza rischi per l’equilibrio ormonale. Questi ingredienti non vengono assorbiti dalla pelle, ma restano in superficie e riflettono i raggi solari come piccoli specchi. L’ossido di zinco, in particolare, è molto apprezzato per la sua capacità di proteggere efficacemente sia dai raggi UVB sia da quelli UVA, compresi i più pericolosi a lunghezza d’onda lunga. È particolarmente indicato per i bambini e per le persone con pelle sensibile. Anche il diossido di titanio svolge un’azione protettiva simile, sebbene leggermente meno efficace contro i raggi UVA lunghi. Entrambi gli ingredienti sono considerati sicuri dalle autorità sanitarie e non sono associati ad attività endocrina.

In definitiva, se è vero che la protezione solare è indispensabile per prevenire i danni causati dall’esposizione al sole, è altrettanto importante che i prodotti utilizzati siano sicuri non solo per la pelle, ma per tutto l’organismo. Leggere le etichette, informarsi sulla composizione dei cosmetici e fare scelte consapevoli non è un atto di allarmismo, ma di responsabilità. La trasparenza da parte dei produttori e una regolamentazione rigorosa da parte delle autorità competenti sono elementi imprescindibili per garantire la salute pubblica. In attesa di ulteriori studi e conferme scientifiche, scegliere una crema solare con filtri minerali, soprattutto per i più piccoli e per chi ha problematiche endocrine, è una scelta prudente e consigliabile. Perché proteggere la pelle dal sole è giusto, ma farlo senza compromettere l’equilibrio del nostro corpo è ancora meglio.

 

DR. FEDERICO GENTILE