Ogni anno, il 6 gennaio, la tradizione della calza della Befana riporta nelle case italiane un tocco di magia e nostalgia. Ma da dove nasce questa usanza così amata?
Le sue radici affondano nel folklore antico, un intreccio di elementi pagani e cristiani. Nell’epoca romana, durante i Saturnali, feste invernali dedicate a Saturno, si celebravano divinità legate alla fertilità e al rinnovamento, come Diana. Si credeva che figure femminili volassero sui campi durante le notti successive al solstizio d’inverno, portando prosperità per i raccolti futuri. Con l’avvento del Cristianesimo, queste credenze furono reinterpretate, dando vita alla figura della Befana.
Secondo la leggenda cristiana, i Re Magi, in viaggio verso Betlemme, chiesero indicazioni a una vecchietta, invitandola a unirsi a loro. Lei rifiutò, ma si pentì poco dopo. Da allora, si dice che la Befana viaggi di casa in casa portando doni ai bambini, nella speranza di trovare Gesù Bambino.
La calza appesa al camino richiama l’antica usanza di offrire doni agli spiriti benevoli in cambio di protezione. Dolci e carbone, oggi, simboleggiano rispettivamente il premio per i bambini buoni e l’ammonimento per i più monelli.
Questa tradizione è diventata un simbolo della cultura italiana, chiudendo il periodo natalizio con un gesto di affetto e dolcezza che attraversa le generazioni.