Divorzi alle stelle: Canarias resta la regione con più rotture matrimoniali in Spagna

Scritto il 01/04/2025
da VivileCanarie ,

 

Le Isole Canarie si confermano, per il sesto anno consecutivo, la comunità autonoma con il tasso più elevato di dissoluzioni matrimoniali in Spagna. I dati diffusi dal Consiglio Generale del Potere Giudiziario evidenziano che, nel corso del 2024, i tribunali civili dell’arcipelago hanno registrato un totale di 5.232 domande di separazione, divorzio o annullamento matrimoniale. Sebbene questa cifra rappresenti una lieve flessione rispetto al 2023, con una diminuzione del 4,4%, la frequenza dei procedimenti continua a essere significativamente superiore alla media nazionale.
Con 236,4 casi ogni 100.000 abitanti, le Canarie superano nettamente la media spagnola, attestata a 199. Le comunità che seguono in questa poco invidiabile classifica sono la Comunità Valenciana, con un tasso di 221,9, e le Isole Baleari, con 219,9. Dall’altro lato, le regioni con il minor numero di separazioni e divorzi sono i Paesi Baschi, dove il tasso si ferma a 168,1, seguiti da Castiglia e León con 169,7 ed Estremadura con 180,3.
All’interno dell’arcipelago, la provincia di Las Palmas si distingue per un numero maggiore di rotture matrimoniali rispetto a Santa Cruz de Tenerife, con rispettivamente 2.714 e 2.505 casi. La distribuzione dei procedimenti sembra riflettere le caratteristiche socioeconomiche delle due province, con una maggiore concentrazione della popolazione e una più intensa attività economica nelle isole orientali.
Se a livello regionale le Canarie registrano una lieve diminuzione delle domande di separazione e divorzio, il panorama nazionale si presenta in controtendenza. Nel 2024, i tribunali spagnoli hanno accolto 95.650 domande di dissoluzione matrimoniale, segnando un incremento del 3,6% rispetto all’anno precedente. Questo aumento riporta il numero di cause a livelli molto simili a quelli del 2022, quando si registrarono 95.193 richieste.
L’incremento è stato determinato principalmente dalla crescita delle domande di divorzio consensuale, che hanno raggiunto quota 55.146 con un aumento del 4,4% rispetto al 2023. Anche i divorzi non consensuali sono aumentati, seppur in misura più contenuta, con una crescita del 2,8% e un totale di 37.080 casi. Al contrario, le separazioni hanno registrato una lieve flessione: quelle non consensuali sono diminuite del 3,2%, attestandosi a 1.006 casi, mentre quelle consensuali hanno subito una riduzione marginale dello 0,6%, fermandosi a 2.355 procedimenti.
Un dato peculiare riguarda invece le annullamenti matrimoniali, che, pur rimanendo un fenomeno numericamente limitato, hanno registrato un aumento significativo. Nel 2024, i tribunali hanno pronunciato 63 annullamenti, con un incremento del 23,5% rispetto ai 51 del 2023.
Analizzando il fenomeno in relazione alla popolazione, il tasso di dissoluzioni matrimoniali in Spagna si attesta a 199 casi ogni 100.000 abitanti. Oltre alle Canarie, che guidano la classifica, altre comunità con tassi superiori alla media nazionale sono la Comunità Valenciana, le Baleari, la Regione di Murcia (212,3), l’Andalusia (211,6), La Rioja (206,7) e Castiglia-La Mancha (204,6). Al contrario, regioni come la Galizia (195,2), Navarra (194,9), la Catalogna (193,3), le Asturie (192,2) e la Comunità di Madrid (181,2) presentano valori inferiori alla media, segnalando una minore incidenza delle rotture coniugali.
Parallelamente ai procedimenti di separazione e divorzio, si è osservato un aumento delle richieste di modifica delle misure stabilite nei procedimenti di dissoluzione matrimoniale, nonché delle domande relative alla custodia e agli alimenti per i figli nati fuori dal matrimonio. Nel 2024, le domande di modifica delle misure consensuali sono cresciute del 4,5%, raggiungendo quota 13.045, mentre quelle non consensuali hanno registrato un aumento del 2,8%, arrivando a 32.423. Anche le richieste di custodia e mantenimento per figli non matrimoniali sono aumentate, con una crescita del 3,9% per le domande consensuali (23.144) e del 4,5% per quelle non consensuali (28.506).
Il fatto che le Canarie mantengano da sei anni il primato delle dissoluzioni matrimoniali in Spagna apre a una serie di riflessioni sulle dinamiche socioeconomiche e culturali dell’arcipelago. Diversi fattori possono contribuire a spiegare questa tendenza. Da un lato, l’instabilità economica e l’elevato tasso di precarietà lavorativa potrebbero generare tensioni nelle relazioni coniugali, rendendo più difficile la stabilità familiare. Dall’altro, la forte incidenza del settore turistico, caratterizzato da orari di lavoro irregolari e stagionalità, può influenzare negativamente la vita di coppia.
Non va poi trascurato l’aspetto culturale. Le Canarie, al pari di altre regioni costiere con un’elevata mobilità della popolazione, stanno assistendo a un’evoluzione nei modelli di convivenza, con una crescente propensione alla flessibilità nei rapporti affettivi e una minore resistenza alla dissoluzione dei legami matrimoniali.
Nonostante la lieve riduzione del numero totale di separazioni e divorzi nel 2024, il dato rimane preoccupante, suggerendo la necessità di interventi mirati per comprendere meglio le cause di questo fenomeno e, laddove possibile, promuovere misure di sostegno alle famiglie e alla stabilità delle relazioni. Il ruolo delle politiche sociali potrebbe rivelarsi determinante nel favorire una maggiore coesione familiare, attenuando così una tendenza che, anno dopo anno, continua a caratterizzare la realtà dell’arcipelago.