Il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha recentemente annunciato un ambizioso piano di aiuti per attenuare l’impatto economico dei dazi imposti dagli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. Tuttavia, un dato significativo emerge dalla struttura degli aiuti: circa l’80% delle risorse annunciate non rappresenta nuovi finanziamenti, ma consiste principalmente in prestiti e garanzie fornite dall’ICO (Istituto di Credito Ufficiale) e in fondi europei già assegnati ad altri progetti.
Il piano prevede un ammontare totale di 14,1 miliardi di euro, di cui 6 miliardi saranno sotto forma di prestiti e garanzie erogati dall’ICO alle imprese colpite dai dazi. Questi dazi, imposti da Trump, variano dal 25% per i veicoli al 20% per la maggior parte degli altri prodotti provenienti dall’Unione Europea.
Altri 5 miliardi proverranno da fondi europei che verranno riorganizzati da progetti già esistenti. Resta comunque incerto il tasso di interesse applicato ai prestiti ICO, elemento che potrebbe influire sulla reale efficacia del supporto economico.
L’iniziativa di Sánchez, definita come un "Piano di Risposta e Rilancio Commerciale", è stata presentata come una risposta rapida e autonoma, anticipando le misure comunitarie che saranno prossimamente annunciate dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Tuttavia, l’opposizione ha espresso preoccupazione per il fatto che il piano non comporti un’iniezione di fondi freschi, ma piuttosto una riorganizzazione di risorse già esistenti.
L’annuncio del piano ha avuto ripercussioni sui mercati finanziari, con l’Ibex 35 che ha registrato una flessione dell’1% nella sessione di metà giornata. Il settore bancario ha subito cali più significativi, superiori al 3%, riflettendo l’incertezza degli investitori. A livello europeo, le perdite sono state contenute, in contrasto con le flessioni più marcate dei mercati asiatici.
La capacità del Governo di implementare nuove misure economiche rimane limitata dalla mancanza di un bilancio aggiornato, con il rischio di dover prorogare i conti pubblici anche per il 2026. Questa precarietà politica compromette la flessibilità del Governo di fronte a crisi economiche improvvise, come quella causata dai dazi statunitensi.
L’approccio di Sánchez, seppur orientato alla rapidità e all’autonomia rispetto all’Unione Europea, solleva interrogativi sulla sostenibilità delle misure adottate. In attesa delle decisioni comunitarie, l’efficacia del piano dipenderà dalla capacità del Governo di garantire condizioni vantaggiose sui prestiti e dalla reazione degli operatori economici alle nuove condizioni di mercato.
Gli aiuti di Sánchez per contrastare i dazi di Trump: la maggior parte saranno prestiti e fondi europei
Scritto il 04/04/2025
da VivileCanarie ,