Pasquetta, quella festa che in Spagna... non esiste (o quasi)

Scritto il 21/04/2025
da VivileCanarie ,

 

In Italia, la Pasquetta è una di quelle giornate che tutti aspettano con una certa ansia. È il lunedì dopo Pasqua, sì, ma più che per motivi religiosi, è il giorno perfetto per una scampagnata, una grigliata con gli amici, o semplicemente per prendere una boccata d’aria dopo i pranzi infiniti delle festività. Insomma, per noi italiani, la Pasquetta è diventata quasi una tradizione sacra nel suo essere totalmente profana.

Eppure, se metti piede in Spagna, scopri che questa "festa della scampagnata" lì non esiste. O meglio, in quasi tutto il Paese è un normalissimo lunedì lavorativo. Ma com’è possibile, visto che siamo entrambi Paesi con radici cattoliche profondissime?

Le origini: tra vangelo e tradizione popolare

Tutto parte da un episodio del Vangelo: il giorno dopo la resurrezione di Gesù, due discepoli lo incontrano sulla strada per Emmaus. E poi c’è l’angelo che annuncia alle donne che il sepolcro è vuoto. Da qui, il nome ufficiale: "Lunedì dell’Angelo".

Col passare dei secoli, però, in Italia questa giornata ha preso una piega diversa. È diventata l’occasione per uscire di casa, stare insieme, e magari mangiare ancora un po’ degli avanzi della Pasqua. Una tradizione popolare, insomma, che ha superato la religione e si è trasformata in un’abitudine tutta nostra.

Picnic, grigliate e torte salate

Se sei italiano, sai già di cosa stiamo parlando: Pasquetta significa preparare cibo da portare via, scegliere un prato o una spiaggia, e passare la giornata tra risate, palloni che volano e teli da picnic. Alcuni si organizzano con grandi gruppi, altri si affidano all’improvvisazione, ma l’idea di fondo è sempre la stessa: uscire, stare all’aria aperta, condividere.

In alcune regioni, poi, ci sono tradizioni più specifiche. In Umbria, ad esempio, si fanno processioni particolari. In Campania, non manca mai la pastiera avanzata. Ma ovunque, il concetto resta: dopo la solennità della Pasqua, ci vuole un momento più leggero.

E in Spagna? Niente di tutto questo

In Spagna, invece, la Pasquetta non è un appuntamento fisso. Anzi, nella maggior parte delle regioni è un giorno lavorativo come tanti. Fa eccezione la Catalogna, le Baleari e poche altre zone dove il "Lunes de Pascua" è festivo. Ma anche lì, niente scampagnate all’italiana: al massimo si mangia la Mona de Pascua, una torta tipica che i padrini regalano ai loro figliocci.

Il motivo? Semplice: in Spagna il cuore delle celebrazioni è la Semana Santa, cioè la settimana che precede la Pasqua. Processioni spettacolari, riti religiosi profondamente sentiti, statue portate in spalla da decine di persone in silenzio assoluto... lì l’intensità spirituale si concentra prima della Pasqua, non dopo.

Due culture, due modi diversi di vivere la festa

Alla fine, la differenza tra Italia e Spagna in questa ricorrenza è tutta culturale. In Italia amiamo prolungare le feste, dare spazio alla convivialità, mescolare sacro e profano con una certa disinvoltura. In Spagna, invece, si preferisce mantenere il tono solenne fino alla fine, senza quell’“extra day” leggero e spensierato che per noi è quasi irrinunciabile.

Così, mentre da noi si prepara il pranzo al sacco, si carica la macchina e si va “dove capita”, in Spagna la Pasqua finisce... e basta. E se provi a spiegare cos’è la Pasquetta, probabilmente ti guardano un po’ perplessi.

Ma in fondo, è anche questo il bello delle tradizioni: ci ricordano da dove veniamo, ma anche quanto sia affascinante il modo in cui ogni popolo le vive a modo suo.