Crescono i contratti a tempo indeterminato discontinui nelle Canarie: oltre 39.000 in più dopo la riforma del lavoro

Scritto il 01/05/2025
da VivileCanarie ,

 

Secondo i dati del Servicio Público de Empleo Estatal (SEPE), il numero di contratti a tempo indeterminato discontinui nelle Isole Canarie ha registrato un forte incremento nel 2024, raggiungendo le 42.482 unità. Questo dato rappresenta un aumento di oltre 39.000 rispetto al 2021, quando i contratti di questo tipo erano circa 3.125. L’aumento coincide con l’entrata in vigore della riforma del lavoro approvata dal governo spagnolo.

La riforma, promossa dal Ministero del Lavoro, aveva come obiettivo principale la riduzione della precarietà e l’aumento della stabilità occupazionale, attraverso una maggiore diffusione dei contratti a tempo indeterminato. In questo contesto, i contratti discontinui sono stati utilizzati soprattutto in settori con attività stagionali o cicliche, come il turismo o l’intrattenimento.

Secondo alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale, come José Cristóbal García della Confederación Canaria de Empresarios (CCE), il cambiamento ha comportato una trasformazione di contratti temporanei preesistenti in contratti discontinui. García segnala che questo ha generato un aumento dei costi e una riduzione della flessibilità per molte aziende, in particolare per le piccole e medie imprese.

Dal punto di vista sindacale, Héctor Fajardo (UGT) considera l’aumento “prevedibile”, sottolineando che i contratti discontinui rispondono a reali esigenze stagionali e garantiscono maggiore stabilità rispetto al lavoro temporaneo. Aggiunge inoltre che, in alcuni casi, la continuità delle attività ha portato alla trasformazione dei contratti discontinui in contratti completamente a tempo indeterminato.

Secondo i dati raccolti dalla Consejería de Turismo y Empleo, nel 2024 i contratti discontinui hanno rappresentato il 13,71% del totale delle assunzioni nelle Canarie, rispetto al 4,09% del 2021. In settori come le attività amministrative, il numero di questi contratti ha raggiunto l’8.225, pari al 12,2% del totale. Montserrat Cosano, di Comisiones Obreras (CCOO), ha segnalato la necessità di studiare questo dato, considerato inusuale per un settore attivo durante tutto l’anno.

Anche nel settore turistico, con una media di occupazione stabile durante l’anno, si è osservato un alto numero di contratti discontinui (8.440 lavoratori). Le autorità stanno attualmente monitorando la situazione attraverso controlli regolari da parte dell’Ispettorato del Lavoro.

Un altro dato rilevante è la prevalenza femminile tra i lavoratori con contratto discontinuo. Secondo Cosano, questo potrebbe essere legato a esigenze di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, un aspetto che potrebbe avere ripercussioni anche sul piano pensionistico.

Il fenomeno resta oggetto di analisi da parte delle istituzioni e degli attori sociali, con l’obiettivo di valutare l’effettivo impatto della riforma sulla qualità e stabilità dell’occupazione nelle Isole Canarie.