Tra le onde dell’Atlantico, le Isole Canarie raccontano storie antiche di uomini, reti e barche. Questo arcipelago, sospeso tra il continente africano e l’Europa, ha da sempre visto nel mare non solo una fonte di sostentamento, ma anche un elemento fondamentale della propria identità culturale. Per secoli, le comunità costiere hanno costruito la loro vita intorno alle maree, alle correnti e ai segreti dei fondali: ogni pesca, ogni navigazione, ogni ritorno a terra era un gesto che univa sopravvivenza, tradizione e senso di comunità.
La pesca artigianale, in particolare, è uno dei pilastri di questa storia. A differenza della pesca industriale, che privilegia quantità e meccanizzazione, quella artigianale valorizza il territorio, le conoscenze locali e il rispetto per l’ambiente marino. I pescatori delle Canarie non sono semplici lavoratori: sono custodi di un sapere antico, che combina competenza tecnica e osservazione della natura. Conoscere i fondali, le stagioni dei pesci, i venti e le correnti è una forma di memoria collettiva, tramandata di generazione in generazione.
Negli ultimi decenni, le sfide si sono moltiplicate. La pressione del mercato globale, le regolamentazioni europee, la necessità di adottare pratiche sostenibili e l’evoluzione tecnologica hanno richiesto un nuovo equilibrio tra tradizione e innovazione. In questo contesto si inserisce l’iniziativa del Governo delle Canarie, che ha stanziato 590.204,75 euro per 24 cofradías di pescatori, con l’obiettivo di rafforzare il settore e renderlo più resiliente, efficiente e sostenibile. Questo investimento non è solo un sostegno economico: è un riconoscimento del valore sociale, culturale ed ecologico della pesca artigianale, capace di tenere insieme comunità, territorio e economia.
Le cofradías, centri organizzativi delle attività di pesca, rappresentano il vero cuore pulsante di questo settore. Non sono solo luoghi in cui si gestiscono il pescato e le attività quotidiane, ma spazi di socialità, formazione e scambio culturale. Ogni cofradía racconta una storia: di pescatori che partono all’alba, di famiglie che vivono la vita del porto, di paesi interi che si stringono attorno a una tradizione condivisa. In questo scenario, l’investimento governativo diventa un ponte tra passato e futuro: permette di mantenere vive le tradizioni, ma introduce strumenti moderni e sostenibili per affrontare le sfide del presente.
Le cofradías di pescatori sono molto più di semplici organizzazioni di lavoro: sono il cuore pulsante della pesca artigianale canaria e custodi di una tradizione millenaria. La loro origine risale a secoli fa, quando le comunità costiere si unirono per coordinare la pesca, proteggere i membri della comunità e garantire una gestione equa delle risorse marine. Questi centri non solo regolavano la divisione del pescato, ma stabilivano regole condivise su rotte di pesca, tecniche consentite e periodi di riposo delle acque, assicurando così la sopravvivenza sia della comunità che degli ecosistemi marini circostanti.
Oggi, le cofradías mantengono questo doppio ruolo: da un lato, gestiscono la quotidianità della pesca, coordinando barche, reti e mercati locali; dall’altro, sono centri sociali e culturali che sostengono le famiglie dei pescatori, offrono formazione e creano reti di collaborazione tra gli operatori del mare. Ogni isola delle Canarie vanta le proprie cofradías, spesso con secoli di storia alle spalle, ognuna con caratteristiche e tradizioni peculiari. Per esempio, a Tenerife, alcune cofradías si distinguono per la gestione dei mercati ittici, mentre nelle isole minori, come La Gomera o El Hierro, il lavoro delle cofradías è strettamente legato alla pesca costiera e alla vita del porto.
Le cofradías non sono solo strumenti di organizzazione economica: sono anche luoghi in cui si tramandano conoscenze, si formano giovani pescatori e si consolidano legami comunitari. In questo senso, l’investimento del Governo delle Canarie non rappresenta solo un sostegno economico, ma anche un riconoscimento del ruolo culturale e sociale di queste istituzioni. Modernizzare gli strumenti, migliorare le strutture e aggiornare i sistemi informatici significa rafforzare la capacità delle cofradías di svolgere il loro ruolo, sia come centri produttivi sia come custodi della memoria collettiva.
Attraverso le cofradías, la pesca artigianale si conferma un fenomeno che va oltre il semplice pescare: è un modello di economia solidale, sostenibile e radicata nel territorio, capace di combinare tradizione, innovazione e responsabilità sociale. Ogni rete tirata, ogni barca che salpa all’alba, ogni pesce che arriva fresco al mercato racconta la storia di una comunità che vive in armonia con il mare, rispettandone i ritmi e le regole.
Il finanziamento di 590.204,75 euro si traduce in interventi concreti: acquisto di attrezzature moderne e mezzi di trasporto per il pescato, implementazione di sistemi informatici per una gestione più efficiente, miglioramento delle strutture sociali e adeguamento delle aree di prima vendita. L’obiettivo non è solo aumentare la produttività, ma migliorare la qualità dei prodotti e rafforzare la competitività delle cofradías sul mercato locale e internazionale.
Ma il valore dell’investimento va oltre l’economia. Sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e responsabilità sociale sono al centro del progetto. L’introduzione di pratiche di pesca a basso impatto, l’uso di sistemi digitali per tracciare il pescato e la gestione intelligente delle risorse marine rappresentano un esempio concreto di come tradizione e innovazione possano convivere. Allo stesso tempo, le cofradías continuano a essere centri di aggregazione, formazione e opportunità per i giovani, creando posti di lavoro e promuovendo la coesione sociale nelle comunità costiere.
La pesca artigianale è anche un volano culturale e turistico: i mercati del pesce, le sagre locali, le esperienze di pesca con i pescatori diventano strumenti per valorizzare il territorio e far conoscere al mondo l’identità delle Canarie. Ogni porto racconta storie di fatica, passione e resilienza, mostrando ai visitatori un legame unico tra uomo e mare, tra passato e futuro.
In questo scenario, l’investimento del Governo delle Canarie assume un valore simbolico e concreto. Riconosce l’importanza delle cofradías come custodi della tradizione, strumenti di sviluppo economico e motori di sostenibilità ambientale. Ogni rete gettata, ogni barca che salpa, ogni pesce venduto fresco al mercato diventa un simbolo di resilienza, identità e futuro sostenibile dell’arcipelago.
Le Canarie, così, confermano il loro ruolo di modello in cui il mare, la cultura e l’innovazione si incontrano. La pesca artigianale non è più solo un mestiere: è una filosofia di vita, un patrimonio collettivo e una promessa per le generazioni future, unendo economia, comunità e sostenibilità in un unico filo conduttore.

