Sulle orme del silenzio: viaggio tra le spiagge segrete delle Canarie

Scritto il 08/10/2025
da Caterina Chiarelli

Dalla sabbia dorata di Fuerteventura ai silenzi di La Graciosa: un viaggio poetico tra le spiagge più nascoste dell’arcipelago

 

C’è un momento, nelle Canarie, in cui il vento smette di soffiare e l’oceano sembra trattenere il respiro. È allora che le isole rivelano il loro volto più autentico: quello delle spiagge segrete, nascoste tra scogliere, sentieri e montagne, lontane dal turismo rumoroso. Luoghi dove il tempo si ferma e il silenzio diventa un compagno di viaggio.

 

Tenerife – Il cammino verso Antequera

Il viaggio comincia a Tenerife, tra i monti verdi di Anaga, dove la nebbia del mattino si intreccia ai profumi della terra. Il sentiero che porta a Playa de Antequera è una discesa lenta verso la quiete: tre ore di cammino tra fichi d’India e burroni, fino a una caletta di sabbia dorata che sembra appartenere a un altro tempo.

Non ci sono chioschi, né strade, né voci. Solo il mare che parla piano e il fruscio del vento tra le rocce. È qui che il viaggiatore capisce che la bellezza, spesso, si raggiunge solo a piedi.

 

Gran Canaria – Il silenzio di Güigüí

Da Tenerife si approda a Gran Canaria, e sulla costa occidentale una leggenda sussurra il nome di Güigüí. Per arrivarci serve coraggio: un lungo sentiero attraversa gole, pietraie e il sole implacabile del sud. Ma alla fine, la ricompensa è totale.

Davanti si apre una spiaggia selvaggia di sabbia nera e mare turchese, circondata da montagne maestose. Nessun rumore, solo il battito dell’oceano. A volte, nelle giornate limpide, si intravede il Teide in lontananza, come un miraggio sospeso sull’acqua.

Güigüí non è solo un luogo: è un rito di passaggio, un richiamo alla lentezza e all’essenziale.

 

Lanzarote – La quiete di Caleta del Mero

Il viaggio prosegue verso nord, a Lanzarote, l’isola di fuoco e vento. Tra le dune bianche di Órzola, la piccola Caleta del Mero è un rifugio di luce e silenzio. La sabbia candida, il mare trasparente e il profumo del sale creano un’armonia perfetta.

Si arriva facilmente, ma pochi restano: qui non c’è nulla se non il rumore delle onde e la libertà di stendersi al sole senza pensieri. Di notte, chi resta a dormire in tenda può osservare cieli stellati così limpidi da sembrare irreali. È un luogo per chi cerca pace, ispirazione, parole da scrivere nel vento.

 

Fuerteventura – L’infinito di Cofete

Quando il viaggio tocca Fuerteventura, l’isola cambia voce. Tutto qui è spazio, vastità, orizzonte. La spiaggia di Cofete, nascosta dietro le montagne di Jandía, è lunga dodici chilometri: un deserto dorato che incontra un oceano potente.

Si arriva solo con un fuoristrada o con pazienza, seguendo una strada sterrata che serpeggia tra colline e silenzi.

Davanti al mare, il vento porta l’eco delle leggende della Villa Winter, l’enigmatica casa che domina la baia. Ma più che i misteri, ciò che resta è la sensazione di trovarsi ai confini del mondo, dove la natura detta legge e ogni pensiero superfluo scompare.

 

La Palma e La Gomera – Le isole dell’anima

A La Palma, la “isla bonita”, la discesa verso Playa de Nogales è un viaggio dentro la terra. La sabbia nera brilla al sole, la scogliera verde abbraccia la baia, e il mare impetuoso ricorda la forza degli elementi. Qui il silenzio è sonoro, pieno di vita, e invita a respirare con calma.

Poco più a ovest, La Gomera custodisce Playa del Trigo, una perla nascosta tra le montagne di Vallehermoso. La si raggiunge solo camminando o in barca, ed è proprio questa difficoltà che la protegge. Quando si arriva, si resta in ascolto: il rumore del mare sembra una voce antica che racconta di libertà e solitudine.

 

El Hierro e La Graciosa – Ai confini del mondo

L’ultima parte del viaggio porta a El Hierro, l’isola più remota, dove la terra incontra il cielo in un abbraccio rosso fuoco. Playa del Verodal è una distesa di sabbia color ruggine, incastonata tra scogliere scure e onde potenti. Qui non si cerca il bagno perfetto, ma la sensazione di essere parte della natura primordiale.

Infine, c’è La Graciosa, l’isola senza asfalto, dove il tempo ha un passo diverso. A Las Conchas, una spiaggia dorata con vista sugli isolotti di Montaña Clara e Alegranza, il vento accarezza la pelle e il silenzio è assoluto. Si arriva a piedi o in bicicletta, tra dune e cespugli di sabina. E quando il sole tramonta, il cielo si tinge d’oro e l’oceano riflette la quiete di chi ha imparato a rallentare.

 

Il mare che insegna

Ogni spiaggia nascosta delle Canarie è un insegnamento: non si arriva per caso, ma per scelta. Occorre camminare, perdersi, fidarsi del vento e della luce.

In questi luoghi remoti, la fretta si dissolve e resta solo la bellezza nuda della natura.

Scrivere, meditare o semplicemente ascoltare il mare qui non è un gesto turistico, ma un atto di presenza.

Le Canarie, viste così, non sono solo un arcipelago di isole: sono un viaggio interiore. Un invito a ritrovare sé stessi tra le onde e il silenzio.