L’euro digitale: la nuova frontiera della sovranità europea

Scritto il 15/10/2025
da Redazione

La BCE accelera sul progetto della moneta digitale. Dietro la tecnologia, una sfida di indipendenza per l’Europa.

Nel 2023 la Banca Centrale Europea (BCE) ha avviato la fase di preparazione dell’euro digitale, con l’obiettivo di concluderla entro ottobre 2025. Secondo il documento ufficiale “Digital euro – Progress update” (BCE, aprile 2025), questa fase serve a sviluppare le infrastrutture tecniche, testare i sistemi di pagamento e definire un quadro normativo coerente con la proposta legislativa della Commissione Europea (COM/2023/369).

L’euro digitale, chiarisce la BCE, non sostituirà il contante, ma sarà “una forma elettronica di moneta della banca centrale accessibile a tutti i cittadini e imprese dell’area euro”.

Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo, ha spiegato nel 2024 che «l’euro digitale garantirà che l’Europa possa mantenere il controllo sul proprio sistema dei pagamenti in un mondo sempre più digitalizzato».

Il progetto nasce anche per ragioni di sovranità monetaria.

Negli ultimi anni, la diffusione delle stablecoin private, come USD Coin o Tether, ha sollevato timori in Europa: secondo la BCE, queste valute ancorate al dollaro potrebbero «ridurre il controllo pubblico sulla politica monetaria e aumentare la dipendenza dell’Europa da circuiti esterni».

La risposta europea è dunque anche geopolitica: creare un’alternativa credibile al dominio digitale del dollaro.

Il Regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), entrato in vigore nell’Unione Europea nel giugno 2023, rappresenta il primo passo verso questa autonomia. Esso introduce regole per l’emissione di stablecoin e garantisce la supervisione delle autorità europee, prevenendo rischi di instabilità finanziaria.

Prossime tappe ufficiali (BCE, 2025):

  •  Ottobre 2025: fine della fase di preparazione
  • Dal 2026: decisione del Consiglio dell’UE e del Parlamento Europeo
  • 2028 (stimato): possibile introduzione operativa

Per le Isole Canarie, altamente integrate nel turismo e nel commercio internazionale, un euro digitale europeo e sicuro potrebbe agevolare le transazioni dei visitatori e ridurre i costi di cambio e trasferimento.

Ma la BCE precisa che la vera priorità resta la fiducia dei cittadini: “nessuna innovazione può funzionare senza consenso sociale”.