Ottobre 2025: decisioni politiche, tensioni economiche e sfide ambientali globali

Scritto il 16/10/2025
da Redazione

All’inizio dell’autunno 2025, il mondo affronta un intreccio di scelte politiche cruciali, tensioni economiche e sfide ambientali urgenti. Le decisioni di governi e istituzioni internazionali hanno ridisegnato i delicati equilibri globali, mentre l’emergenza climatica spinge verso una cooperazione più stretta.

Decisioni Governative e Sicurezza Internazionale

Il 10 ottobre 2025, Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco che pone fine a settimane di conflitto nella Striscia di Gaza. L’intesa, sostenuta dagli Stati Uniti, prevede scambi di prigionieri e il ritorno graduale degli sfollati, segnando un passo importante verso la stabilità nella regione. Washington ha inviato 200 militari per monitorare la tregua, accolta con sollievo da entrambe le popolazioni.

Parallelamente, il 18 ottobre le Nazioni Unite hanno reintrodotto le sanzioni contro l’Iran, scaduto il precedente accordo sul nucleare (JCPOA). Francia, Regno Unito e Germania hanno invitato Teheran a rispettare le risoluzioni ONU, mentre gli Stati Uniti – sotto l’amministrazione Trump – hanno riaffermato una linea di massima pressione economica, pur lasciando aperta la via diplomatica. L’Iran ha reagito con fermezza, richiamando i propri ambasciatori e promettendo ritorsioni. Questi eventi mostrano come la sicurezza internazionale resti terreno di scontro più che di dialogo, con ricadute su stabilità e mercati.

Economia Mondiale: Rivalità e Incertezze

Sul fronte economico, ottobre è stato segnato da un inasprimento delle tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina. Pechino ha esteso i controlli sulle esportazioni di terre rare, materiali cruciali per l’industria tecnologica e militare. Trump ha reagito minacciando dazi del 100% su tutti i prodotti cinesi dal 1° novembre, innescando timori di una nuova guerra commerciale.
Il Fondo Monetario Internazionale, nel suo World Economic Outlook, descrive un’economia “in stato di incertezza”: la crescita globale per il 2025 è stimata al +3,2%, ma l’inflazione resta alta e le tensioni commerciali potrebbero ridurre il PIL mondiale di un ulteriore 0,3% nel 2026.
Le banche centrali mantengono tassi d’interesse elevati per contenere i prezzi, ma ciò rischia di frenare la ripresa. Gli Stati Uniti e l’Europa evitano la recessione, con mercati del lavoro solidi, ma l’appello degli economisti è alla prudenza e alla cooperazione internazionali, per non compromettere fiducia e crescita.

Ambiente e Transizione Verde

La crisi climatica continua a manifestarsi con forza: inondazioni in Nepal e India, incendi devastanti in California e uragani record nel Golfo del Messico hanno causato gravi perdite umane ed economiche.
Alla Conferenza ONU sul Clima di settembre (Climate Ambition Summit), quasi 100 paesi hanno annunciato nuovi impegni in vista della COP30 di fine anno in Brasile. Il Segretario Generale António Guterres ha chiesto un piano globale per limitare il riscaldamento sotto +1,5 °C, indicando cinque priorità: energie pulite, riduzione del metano, stop alla deforestazione, decarbonizzazione industriale e giustizia climatica.

Cina ed Unione europea hanno presentato obiettivi più ambiziosi:

  • Pechino punta a tagliare del 7–10% le emissioni nette entro il 2035 e ad aumentare al 30% la quota di energia da fonti non fossili.

  • Bruxelles aggiornerà il proprio piano con una riduzione delle emissioni del 66–72% entro il 2040, verso la neutralità climatica nel 2050.

Nonostante le promesse, persiste il divario tra impegni e finanziamenti reali: dei 100 miliardi di dollari annui promessi ai paesi vulnerabili, solo una piccola parte è stata effettivamente erogata. Tuttavia, un dato incoraggiante arriva dal settore energetico: per la prima volta nella storia, nel 2025 le rinnovabili (solare ed eolico) hanno superato il carbone nella produzione mondiale di elettricità.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la capacità rinnovabile globale potrebbe raddoppiare entro il 2030, con l’80% della nuova potenza proveniente dal solare. L’UE ha inoltre approvato la Legge sul Ripristino della Natura per recuperare il 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030.

Sfide e Interconnessioni Globali

Le tensioni politiche, le difficoltà economiche e l’urgenza climatica mostrano una verità fondamentale: nessuna di queste sfide può essere affrontata isolatamente.
Le decisioni dei governi influenzano la stabilità e la fiducia globale; le economie, a loro volta, determinano la capacità di investire nella transizione verde; e la crisi climatica rappresenta lo sfondo su cui tutte queste dinamiche si intrecciano.
Solo riconoscendo l’interdipendenza tra politica, economia e ambiente, i leader mondiali potranno costruire un futuro più stabile, sostenibile e giusto per tutti.