La mozione presentata dall’ente canario al Congresso Mondiale della Natura, tenutosi ad Abu Dhabi, è stata approvata con il 96,5% dei voti favorevoli, consolidando oltre quarant’anni di lavoro per la conservazione marina.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN) ha comunicato l’approvazione, con un 96,5% di voti favorevoli, della mozione presentata da Loro Parque Fundación per la creazione di un’Area Marina Protetta nella Macaronesia, conosciuta come Santuario della Macaronesia.
Questa risoluzione, adottata a seguito della votazione delle mozioni sottoposte al Congresso Mondiale per la Conservazione, svoltosi dal 9 al 15 ottobre 2025 ad Abu Dhabi, rappresenta un importante riconoscimento internazionale al ruolo di leadership e alla traiettoria di Loro Parque Fundación nella protezione della biodiversità marina dell’Atlantico.
La proposta del Santuario della Macaronesia è un’iniziativa promossa sin dagli anni Ottanta da Wolfgang Kiessling, presidente e fondatore del Gruppo Loro Parque, insieme alla scienziata tedesca Petra Deimer, pioniera nella difesa dei mammiferi marini.
Nel corso di oltre quarant’anni, Loro Parque Fundación ha mantenuto l’impegno di creare un corridoio sicuro per i cetacei e le altre specie marine che popolano le acque di Canarie, Azzorre, Madeira e Capo Verde.
L’approvazione di questa mozione consolida la leadership di Loro Parque Fundación nel campo della conservazione marina e segna un prima e un dopo nella difesa della biodiversità della regione atlantica.
Con l’appoggio della comunità scientifica internazionale e il sostegno istituzionale dell’UICN, il Santuario della Macaronesia si profila come un riferimento mondiale nella protezione degli ecosistemi marini e un esempio di impegno costante verso il pianeta.
“Il Santuario della Macaronesia rappresenta un’aspirazione condivisa da scienza, istituzioni e società”, ha dichiarato Wolfgang Kiessling.
“La sua approvazione da parte dell’UICN dimostra che la cooperazione internazionale è la via più efficace per proteggere la biodiversità dei nostri oceani.”
“Questa approvazione costituisce un traguardo internazionale che rafforza il nostro impegno per la conservazione oceanica”, ha affermato Javier Almunia, consulente scientifico di Loro Parque Fundación.
“Il sostegno maggioritario della comunità scientifica e ambientale riunita nell’UICN ci spinge a continuare a lavorare insieme ai governi di Spagna, Portogallo e Capo Verde per avanzare verso la creazione effettiva di quest’area protetta.”
La Macaronesia ospita 32 specie di cetacei, che rappresentano l’84% delle specie presenti nell’Atlantico settentrionale, e costituisce una delle regioni più importanti per le migrazioni e i movimenti delle popolazioni marine.
La creazione di quest’Area Marina Protetta mira a salvaguardare i suoi ecosistemi dalle minacce del traffico marittimo, del sonar a media frequenza, della pesca industriale e dell’attività mineraria sottomarina, garantendo la conservazione della sua ricchezza biologica per le generazioni future.
Il Santuario aspira a diventare un modello di cooperazione scientifica e diplomatica internazionale, nel quale convergano gli sforzi dei paesi coinvolti, delle università e delle organizzazioni di tutela ambientale.
Nel 2024, tutte le università pubbliche della Macaronesia, tra cui le università di Azzorre, Madeira, Capo Verde, l’Università Tecnica dell’Atlantico, nonché l’Università di La Laguna (ULL) e l’Università di Las Palmas de Gran Canaria (ULPGC), hanno firmato il Manifesto per la Biodiversità Marina, promosso da Loro Parque Fundación.
Questo documento stabilisce le basi della collaborazione per lo sviluppo di progetti di ricerca e programmi formativi in materia di conservazione marina, rafforzando la dimensione accademica del futuro Santuario.
Dalla sua creazione, Loro Parque Fundación ha destinato oltre 29 milioni di dollari a più di 300 progetti di conservazione della biodiversità in tutto il mondo.
Grazie a questo impegno costante, 18 specie sono state salvate dall’estinzione, come il Guacamayo di Lear, reintrodotto con successo nel suo habitat naturale.
Alle Canarie, la Fondazione collabora con il Governo autonomo nel programma CanBIO, che studia gli effetti del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini e sulle specie incluse nella Lista Rossa dell’UICN.

