In attesa delle celebrazioni mondiali per San Francesco d'Assisi nel 2026, è fondamentale riscoprire il capitolo eroico della storia francescana nelle Isole Canarie. Qui, agli albori dell'espansione europea, il messaggio di fratellanza del santo si scontrò violentemente con gli interessi mercantili e la piaga della schiavitù.
A partire dal periodo successivo alla "riscoperta" di Lanzarote da parte del navigatore genovese Lanzarotto Malocello (nel 1312), l'arcipelago divenne un laboratorio per l'espansione atlantica, segnato dalle incursioni per la cattura di schiavi e dall'inizio dell'evangelizzazione. In questo contesto drammatico, i Frati Minori assunsero un ruolo di sentinelle morali, schierandosi con determinazione in difesa dei nativi canari, i Guanci.
La battaglia per la giustizia nelle Canarie fu combattuta fin dall'inizio ai più alti livelli della cristianità. L'importanza dell'istituzione della Chiesa Cattolica risiedeva nella sua capacità di esercitare un'autorità morale e giuridica sulle potenze europee, riconoscendo i nativi canari come esseri umani con anima e dignità, non come semplice merce. Questa posizione, promossa sul campo dai missionari, fu formalizzata e sostenuta dal Papato.
Il Papato intervenne precocemente per sanzionare gli abusi, dimostrando che la difesa dei nativi era un principio della Chiesa anteriore alla grande era delle scoperte.
Subito dopo la prima ondata di contatti europei e incursioni di schiavi,il Papa Clemente VI eresse il Regno delle Isole Fortunate (Canarie) a favore del principe castigliano Luis de la Cerda, ma imponendo severe restrizioni sui diritti degli abitanti. Sebbene l'iniziativa fosse legata ad ambizioni politiche, fu il primo passo per riconoscere le isole come territorio di missione e proteggere gli aborigeni dalla pura e semplice schiavitù indiscriminata, stabilendo che le conversioni dovessero essere pacifiche.
Papa Gregorio XI Continuò la linea dei suoi predecessori, ribadendo l'importanza dell'evangelizzazione pacifica e la necessità di proteggere le popolazioni locali dagli attacchi e dalla schiavitù. La sua preoccupazione era che le incursioni schiaviste compromettessero la possibilità stessa della missione cristiana.
Questi interventi del XIV secolo prepararono il terreno per le condanne più esplicite del XV secolo: Papa Martino V emise diverse bolle e lettere apostoliche, condannando fermamente la riduzione in schiavitù degli indigeni delle Canarie, minacciando sanzioni spirituali a coloro che perpetravano la schiavitù in nome della conversione) L’ intervento di . Papa Eugenio IV (1434) fu il più risoluto. La sua bolla Sicut Dudum, promulgata nel 1434, è considerata un momento cruciale nella storia dei diritti umani. Ordinava la liberazione immediata di tutti i nativi canari ridotti in schiavitù e minacciava la scomunica a chiunque continuasse tale pratica.
Parallelamente agli interventi papali, i Francescani operavano sul campo. Il loro ruolo fu duplice: missione pacifica e denuncia aperta.
Tale impegno culminò con l'istituzione della prima sede ecclesiastica. Con la spedizione di Jean de Béthencourt (inizi del XV secolo), i Francescani furono al centro della prima organizzazione ecclesiastica. Nel 1404, fu eretta la diocesi di San Marcial del Rubicón a Lanzarote. Il primo vescovo nominato per questa sede fu Alfonso Sanlúcar de Barrameda, a dimostrazione della priorità e della fiducia riposta nell'Ordine per guidare l'evangelizzazione. Di fatto, molti dei primi vescovi delle Canarie provennero dai Frati Minori.
L'impegno dei frati non fu esente da pericoli mortali, spesso pagati con il martirio. La loro missione si scontrava sia con la resistenza dei nativi, che vedevano nei missionari i precursori degli assalitori, sia con l'ostilità degli stessi europei che vedevano ostacolati i loro traffici.
Diverse fonti registrano a Fuerteventura la strage di diversi frati (probabilmente Francescani e Domenicani) da parte degli aborigeni, a testimonianza dei rischi delle prime spedizioni. L'isola di Gran Canaria, che resistette più a lungo, fu teatro di violenza contro i missionari che tentavano l'evangelizzazione pacifica. Il frate Diego de Illescas e i suoi compagni, oltre ad altri cinque frati francescani uccisi in momenti diversi prima del 1478, furono vittime degli aborigeni (Guanci).
L'azione dei Francescani nelle Canarie, sostenuta dall'autorità morale del Papato fin dal XIV secolo, stabilisce un precedente storico di portata globale. L'arcipelago fu il primo laboratorio in cui l'espansione europea fu costretta a confrontarsi con la questione dei diritti delle popolazioni native.
La difesa intransigente dei Guanci anticipò di oltre un secolo l'azione di frati come Bartolomé de las Casas nelle Americhe. La storia canaria è, pertanto, intessuta di fede, martirio e lotta per la giustizia. Onorando San Francesco, ricordiamo che le Canarie non sono solo un paradiso turistico, ma anche il teatro di battaglie morali che hanno plasmato i princìpi della difesa dei diritti umani all'inizio dell'Età Moderna.
Presidente Società Dante Alighieri de Canarias

