Per la terza volta nella storia, un corpo celeste proveniente da un altro sistema stellare sta attraversando il nostro Sistema Solare. Si chiama 3I/ATLAS e le sue osservazioni stanno riscrivendo la nostra comprensione dell'universo.
La scoperta dell'estate
Il 1° luglio 2025, il telescopio ATLAS a Río Hurtado, in Cile, ha individuato qualcosa di insolito. Nel giro di 24 ore, gli astronomi David Jewitt e Jane Luu del Nordic Optical Telescope hanno confermato che l'oggetto era "chiaramente attivo" con una coda diffusa di almeno 25.000 km. Il 2 luglio, il Minor Planet Center ha ufficialmente annunciato il terzo oggetto interstellare confermato nella storia, basandosi su 122 osservazioni da 31 osservatori internazionali.
A differenza delle comete tradizionali del Sistema Solare, 3I/ATLAS viaggia a circa 58 km/s rispetto al Sole, su un'orbita iperbolica che significa una cosa sola: entrerà nel Sistema Solare una sola volta per poi lasciarlo per sempre.
Un visitatore più antico della Terra
Secondo due studi indipendenti pubblicati nel luglio 2025, 3I/ATLAS potrebbe avere un'età compresa tra 3 e 11 miliardi di anni. Darryl Seligman della Michigan State University ha dichiarato a NPR: "3I/ATLAS è probabilmente da qualche parte tra 3 e 11 miliardi di anni. Quindi presumibilmente ha viaggiato attraverso la galassia per miliardi di anni, potenzialmente anche prima che il Sistema Solare si formasse".
Matthew Hopkins dell'Università di Oxford e il suo team suggeriscono che "c'è una probabilità di due terzi che questa cometa sia più vecchia del Sistema Solare, e che sia stata alla deriva nello spazio interstellare da allora", secondo quanto dichiarato dal coautore Chris Lintott.
La traiettoria di 3I/ATLAS suggerisce che provenga dal "disco spesso" della Via Lattea—una popolazione di stelle antiche che orbitano sopra e sotto il piano galattico principale. Come ha spiegato Hopkins: "Questo è un oggetto da una parte della galassia che non abbiamo mai visto da vicino prima".
Una composizione chimica senza precedenti
Il 6 agosto 2025, il telescopio spaziale James Webb ha analizzato la chioma di 3I/ATLAS con il suo strumento NIRSpec. I risultati, pubblicati nel paper guidato da Martin Cordiner della NASA, hanno rivelato una composizione straordinaria: il rapporto anidride carbonica/acqua è di 7,6±0,3—tra i più alti mai osservati in una cometa, e 4,5 deviazioni standard sopra la media delle comete del Sistema Solare.
Le osservazioni sono compatibili con un nucleo intrinsecamente ricco di CO₂, che potrebbe indicare che 3I/ATLAS contiene ghiacci esposti a livelli più elevati di radiazione rispetto alle comete del Sistema Solare, o che si è formato vicino alla linea del ghiaccio di CO₂ nel suo disco protoplanetario genitore, si legge nello studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.
Più recentemente, osservazioni con l'Atacama Large Millimeter Array (ALMA) hanno rilevato quantità sorprendenti di metanolo e cianuro di idrogeno. Martin Cordiner ha dichiarato a New Scientist: "Molecole come il cianuro di idrogeno e il metanolo sono presenti in tracce e non sono i costituenti dominanti delle nostre comete. Qui vediamo che, in realtà, in questa cometa aliena sono molto abbondanti".
Circa l'8% di tutto il vapore proveniente da 3I/ATLAS è costituito da metanolo—circa quattro volte la quantità tipicamente presente nelle comete del Sistema Solare. Cordiner ha aggiunto: "Sembra davvero chimicamente implausibile che si possa percorrere un cammino verso una complessità chimica molto elevata senza produrre metanolo".
Una mobilitazione scientifica globale
La comunità astronomica internazionale ha risposto con un'operazione coordinata senza precedenti. I telescopi spaziali James Webb e Hubble hanno catturato immagini e spettri dettagliati. La missione Mars Express dell'ESA ha osservato la cometa durante il suo avvicinamento a Marte il 3 ottobre 2025, mentre la sonda ExoMars Trace Gas Orbiter ha fotografato la sua chioma con la camera CaSSIS.
Anche la missione JUICE dell'ESA, attualmente diretta verso Giove, ha utilizzato cinque dei suoi strumenti scientifici per osservare 3I/ATLAS a novembre 2025, con dati attesi per febbraio 2026.
Stefanie Milam del Goddard Space Flight Center della NASA, intervistata da Scientific American, ha raccontato la corsa contro il tempo per attivare le osservazioni JWST: "Faceva trekking nel Maine quando l'oggetto è stato scoperto, e non riuscivamo a raggiungerlo—era completamente fuori dalla rete", riferendosi al leader del programma Martin Cordiner.
Passaggio ravvicinato e futuro
Il 30 ottobre 2025, 3I/ATLAS ha raggiunto il perielio a circa 1,4 unità astronomiche dal Sole (210 milioni di km). Il 19 dicembre 2025 ha effettuato il massimo avvicinamento alla Terra a 269 milioni di km—una distanza di totale sicurezza, ma abbastanza vicina per osservazioni dettagliate.
Dicembre rappresenta l'ultima finestra ottimale prima che 3I/ATLAS svanisca di nuovo nell'oscurità interstellare. Gli astronomi stanno monitorando eventuali cambiamenti nella composizione della chioma dopo il passaggio al perielio, seguendo l'esempio di 2I/Borisov che mostrò una drastica riduzione delle emissioni d'acqua dopo il perielio.
Perché è importante
Come hanno scritto Aster Taylor e Darryl Seligman in un editoriale per Space.com: "In 3I/ATLAS vediamo sia la promessa dell'astronomia sia l'importanza di continuarne il finanziamento".
Studiare 3I/ATLAS significa interrogarsi sull'origine dei pianeti, sulla diffusione della materia nell'universo e sulla possibilità che oggetti simili abbiano trasportato ingredienti prebiotici verso la Terra primordiale. Il futuro Vera C. Rubin Observatory dovrebbe scoprire circa 50 oggetti simili all'anno, trasformando queste rarità in una finestra sistematica su altri sistemi stellari.
Per ora, questo piccolo visitatore cosmico—forse più vecchio della Terra stessa—continua il suo viaggio attraverso il nostro Sistema Solare, lasciandoci con più domande che risposte e la certezza che l'universo continua a sorprenderci.
Fonti
Pubblicazioni peer-reviewed:
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Cordiner, M.A., et al. (2025): "JWST Detection of a Carbon Dioxide Dominated Gas Coma Surrounding Interstellar Object 3I/ATLAS." The Astrophysical Journal Letters, 991(2), L43. doi: 10.3847/2041-8213/ae0647
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Taylor, A.G. & Seligman, D.Z. (2025): "The Kinematic Age of 3I/ATLAS and Its Implications for Early Planet Formation." The Astrophysical Journal Letters, 990. arXiv:2507.08111
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Seligman, D.Z., et al. (2025): "Discovery and Preliminary Characterization of a Third Interstellar Object: 3I/ATLAS." The Astrophysical Journal
Interviste e dichiarazioni:
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NPR (29 ottobre 2025): Intervista con Darryl Seligman
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Scientific American (17 luglio 2025): "New Interstellar Object 3I/ATLAS's Biggest Mysteries Explained"
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New Scientist: Dichiarazioni di Martin Cordiner sulla composizione chimica
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Space.com: Editoriale di Taylor e Seligman
Agenzie spaziali:
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NASA Minor Planet Center: Annuncio ufficiale scoperta (2 luglio 2025)
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European Space Agency: Osservazioni Mars Express, ExoMars, JUICE
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NASA Goddard Space Flight Center: Analisi JWST e ALMA

