23 dicembre, ore 21:00, Plaza de Santa Ana
C'è un momento dell'anno in cui Las Palmas de Gran Canaria smette di essere una città e diventa un grande abbraccio collettivo. È la sera del 23 dicembre, quando migliaia di persone si radunano in Plaza de Santa Ana per un rito che si ripete da trentotto anni: il Concerto di Natale dei Los Gofiones. Non è semplicemente musica. È l'isola che parla a se stessa, che si ricorda chi è.
Il suono di un'Identità che non vuole morire
La musica canaria nasce da un intreccio di echi lontani: i canti dei Guanci nella loro lingua perduta, i ritmi africani arrivati con i venti dell'Atlantico, le melodie portoghesi e spagnole che si sono mescolate nei secoli. È una musica di confine, nata su isole che sono sempre state crocevia: tra l'Europa e l'Africa, tra la Spagna e le Americhe, tra il passato aborigeno e il presente globalizzato.
L'isa canaria, la folía e la malagueña sono il cuore pulsante di questo folklore. L'isa, discendente diretta della jota aragonese, è un ballo allegro dove i corpi formano cerchi, catene e ponti in una coreografia che ricorda antichi riti comunitari. La folía, di origine portoghese, è più cerimoniale: coppie sciolte si muovono in un gioco di avvicinamenti e rifiuti, lui si inchina, lei si ritrae danzando, un corteggiamento senza toccarsi mai che racconta secoli di codici sociali.
Il timple, piccola chitarra a cinque corde con una "gobba" caratteristica, è l'anima sonora di queste melodie. Il suo suono acuto e cristallino guida le parrandas, quelle processioni musicali che attraversano i quartieri nelle notti di festa. Accanto al timple suonano le chácaras, castagnette di legno più grandi di quelle andaluse, una "maschio" che batte il tempo grave, una "femmina" che scintilla in contrappunto. Poi ci sono tamburi, chitarre e strumenti dimenticati come il bucio, una conchiglia tagliata che i pastori usavano per chiamarsi attraverso le valli.
Los Gofiones: I custodi della memoria
Il 3 ottobre 1968, un gruppo di amici si radunò nel Jardín Canario su invito di Totoyo Millares con un'idea precisa: creare un collettivo capace di fare ricerca e recupero nel campo del folklore canario. Non era solo nostalgia. Era resistenza culturale in un'epoca in cui la modernizzazione spagnola minacciava di cancellare le identità locali sotto una patina di uniformità franchista.
Nel 1969 Los Gofiones debuttarono al Teatro Pérez Galdós di Las Palmas, e da allora non si sono più fermati. Quarantadue musicisti oggi, tre generazioni che rappresentano diverse età, ideologie e professioni. C'è l'insegnante che di giorno spiega matematica e la sera suona il timple. C'è il pensionato che ha imparato le seguidillas da suo nonno. C'è la giovane che canta le malagueñas con la stessa passione di chi le cantava due secoli fa.
Hanno portato la loro musica in Venezuela, Cuba, Cile, Uruguay, Argentina, Francia, Germania. Hanno collaborato con Silvio Rodríguez, Los Panchos, Milladoiro. Nel 2002 ricevettero la Medaglia d'Oro delle Canarie, nel 2018 il Premio Canarias per la Cultura Popolare. Ma il loro palco più importante resta Plaza de Santa Ana, ogni 23 dicembre, quando smettono di essere "artisti" per tornare a essere quello che sono sempre stati: isolani che cantano per altri isolani.
Il nome "Gofiones" non è casuale. Il gofio è la farina di cereali tostati che i Guanci mangiavano prima della conquista spagnola, l'alimento che ha attraversato millenni e conquiste, che ancora oggi si trova sulle tavole canarie mescolato al latte o al brodo. Chiamarsi "Los Gofiones" significa dire: siamo fatti della stessa sostanza ancestrale di quest'isola.
La piazza che è un palcoscenico naturale
Plaza de Santa Ana non è stata scelta a caso. È il luogo dove Gran Canaria ha sempre raccontato la sua storia: qui si affaccia la Cattedrale di Santa Ana, iniziata nel 1497 e terminata quattro secoli dopo, un ibrido di gotico, neoclassico e coloniale spagnolo. Di fronte, il Palazzo Vescovile e il Municipio, architetture che hanno visto passare conquistatori, corsari, commercianti.
Otto statue di cani in bronzo vigilano la piazza, simboli di quell'origine incerta del nome "Canarie" che alcuni fanno risalire proprio al latino canis. Pochi passi più in là, la Casa di Colombo ricorda che queste isole furono l'ultima terra europea prima del salto nell'ignoto atlantico, il luogo dove lo scopritore fece rifornimento nel 1492 prima di cambiare per sempre la storia del mondo.
Quando Los Gofiones suonano qui, la piazza diventa quello che è sempre stata: un teatro all'aperto dove la comunità si riconosce. Le luci natalizie si accendono sui balconi coloniali, le famiglie arrivano con coperte e thermos di cioccolata calda, i bambini corrono tra le statue dei cani mentre i nonni si siedono sui gradini della cattedrale. È un quadro che potrebbe appartenere al 1985 o al 2025, perché alcune cose non cambiano.
Il programma: un viaggio musicale tra secoli
La Gran Canaria Big Band, diretta da Chano Gil, apre la serata. Undici musicisti che fondono brass latini con melodie tradizionali, creando ponti tra il jazz afro-caraibico e le isa delle nonne. È un modo di dire: la tradizione non è museo, è un organismo vivo che respira il presente.
Poi sale sul palco La Trova, reduci dal loro evento "Noche Latina en Navidad", con canzoni popolari che parlano di mare, di emigrazione, di amori perduti e ritrovati. Le loro voci si intrecciano in armonie che sembrano venire da lontano, forse dal Portogallo, forse dall'Africa del Nord, forse da quel substrato guanche che nessuno sa più ricostruire con certezza ma che tutti sentono pulsare sotto la pelle dell'isola.
E infine Los Gofiones. Quarantadue persone sul palco che non sono una band ma un'assemblea, una rappresentazione fisica della comunità. Villancicos canari, arie tradizionali, ritmi popolari che attraversano le isole e i secoli. Le loro "sorprese natalizie" sono collaborazioni improvvisate, quando qualcuno dal pubblico si unisce a cantare, quando un musicista inventa una variazione e gli altri lo seguono. Non è musica scritta su spartiti. È conversazione musicale, memoria collettiva che si reinventa ogni volta.
Ranchos de Pascua: l'eco di una tradizione notturna
Nelle settimane intorno al Natale, gruppi di uomini girano per le strade cantando testi legati al ciclo natalizio, accompagnati da strumenti semplici, mentre raccolgono offerte per le "Messe della Luce". Sono i ranchos de Pascua, una tradizione che risale a secoli fa quando i quartieri si autoorganizzavano per celebrare la Natività senza aspettare le liturgie ufficiali.
Questi ranchos non si limitano al canto: la danza è parte essenziale, e il tutto culmina con il baile della Misa de Nochebuena. Dopo il concerto del 23, è facile incrociare questi gruppi nelle strade di Vegueta, il quartiere storico. Seguirli significa entrare in un'altra dimensione temporale, dove Las Palmas diventa un villaggio e il Natale non è un evento commerciale ma un rito comunitario.
Perché questo concerto significa qualcosa di più grande
In un'epoca di identità fluide e globalizzazione culturale, vedere migliaia di persone riunite per ascoltare musica che ha quattro secoli di storia è un piccolo miracolo. Non è nostalgia reazionaria o folclore da cartolina. È una comunità che decide consapevolmente di preservare un linguaggio espressivo che le appartiene, che parla delle sue radici berbere e aborigene, delle sue contaminazioni spagnole e latinoamericane, del suo essere ponte tra continenti.
La musica canaria ha sempre unito le persone nei momenti chiave della vita: durante l'aratura dei campi, i ranchos de ánimas nei rituali funebri, le folías e le isa quando si balla. Non è intrattenimento passivo. È collante sociale, modo di dire "noi siamo questo, insieme".
Los Gofiones hanno capito che la tradizione sopravvive solo se si rinnova senza tradirsi. Per questo hanno suonato con Silvio Rodríguez e hanno portato il timple nelle università europee. Per questo il loro concerto del 23 dicembre non è rievocazione storica ma evento vivo, dove la Gran Canaria Big Band può suonare accanto agli strumenti aborigeni, dove i villancicos medievali si mescolano a ritmi afro-caraibici.
Dopo il concerto: la notte continua
Quando l'ultimo applauso si spegne e le luci di Plaza de Santa Ana tornano alla loro atmosfera notturna, la musica non finisce. I bar di Calle Mendizábal e dintorni si riempiono. Qualcuno ha portato un timple, qualcun altro inizia a cantare una isa, e improvvisamente sei dentro una parranda spontanea. Il cameriere balla mentre porta le tapas. Due anziani si mettono a ballare una folía al centro del locale. Una ragazza registra tutto col cellulare ma poi lo spegne e inizia a cantare anche lei.
È questo che rende unico il Natale a Gran Canaria: la cultura non sta nei musei o nei concerti ufficiali. Sta nelle strade, nelle case, nei bar, nelle piazze. È vivente, contagiosa, inclusiva. Non devi essere nato sull'isola per sentirti parte di questo. Basta esserci, quella sera del 23 dicembre, e lasciarsi portare dal suono di un timple che riecheggia tra palazzi coloniali, mentre migliaia di voci cantano insieme parole che nessuno ha scritto su uno spartito ma che tutti conoscono da sempre.
Fonti
1. CanariWiki - Gobierno de Canarias. "Los Gofiones" https://www3.gobiernodecanarias.org/medusa/wiki/index.php?title=Los_Gofiones
2. Last.fm. "Los Gofiones biography" https://www.last.fm/music/Los+Gofiones/+wiki
3. Ayuntamiento de Las Palmas de Gran Canaria. "XXXVIII Concierto de Navidad de Los Gofiones, una cita imprescindible en la plaza Santa Ana" (19 dicembre 2025) https://www.laspalmasgc.es/es/ayuntamiento/prensa-y-comunicacion/notas-de-prensa/nota-de-prensa/XXXVIII-Concierto-de-Navidad-de-Los-Gofiones-una-cita-imprescindible-en-la-plaza-Santa-Ana
4. Ayuntamiento de Las Palmas de Gran Canaria. "La cita navideña con Los Gofiones da la bienvenida a las fiestas en la plaza de Santa Ana" (20 dicembre 2024) https://www.laspalmasgc.es/es/ayuntamiento/prensa-y-comunicacion/notas-de-prensa/nota-de-prensa/La-cita-navideña-con-Los-Gofiones-da-la-bienvenida-a-las-fiestas-en-la-plaza-de-Santa-Ana/
5. GoGranCanaria. "Cosa vedere a Las Palmas di Gran Canaria" https://www.gograncanaria.it/las-palmas/cosa-vedere-las-palmas/
6. Canarias Lovers. "Cattedrale di Santa Ana (Las Palmas): visita + foto" (20 giugno 2024) https://canarias-lovers.com/it/visitare-cattedrale-santa-ana-las-palmas-gran-canaria/
7. LPA Cultura. "Noche de Finados. Concierto de Los Gofiones" https://www.lpacultura.com/events/1355-noche-de-finados-concierto-de-los-gofiones

