A mezzanotte del 31 dicembre, mentre stai brindando con gli amici, da qualche parte nel mondo qualcuno sta stappando una bottiglia di champagne che costa quanto il tuo stipendio annuale. Il Capodanno per i super ricchi è un universo parallelo dove il biglietto d'ingresso a una festa vale quanto un'auto usata e dove il problema non è permetterselo, ma riuscire a essere invitati.
Quando il lusso diventa assurdo
Partiamo dal vertice della piramide: l'Atlantis The Royal a Dubai. Cinquantamila euro a persona per salutare il 2025 e accogliere il 2026. Non è un errore di battitura. Cinquantamila. Per quella cifra hai una cena gourmet di dodici portate firmata da chef stellati che normalmente dovresti aspettare sei mesi per prenotare, una performance live di Beyoncé o equivalente, budget artisti cinque milioni di dollari per la serata, e una vista sui fuochi d'artificio del Burj Khalifa da una terrazza privata dove lo champagne Dom Pérignon scorre illimitato. Include una suite per due notti e la certezza matematica che nessuno dei tuoi amici normali potrà mai capire com'è stata l'esperienza.
Chi paga queste cifre? Petrolieri russi, crypto-miliardari che hanno fatto fortuna con le memecoin, ereditieri sauditi, imprenditori tech cinesi. Gente per cui cinquantamila euro sono quello che si spende per fare la spesa settimanale. Il dress code è black tie obbligatorio, ma il vero filtro non è la cravatta nera, è il conto in banca. Qui non si viene per festeggiare, si viene per essere visti festeggiare.
A New York, se vuoi l'esperienza iconica di Times Square senza il disagio di stare in piedi al freddo per otto ore insieme a un milione di turisti, esiste la VIP Lounge: quindicimila euro per guardare la discesa della palla di cristallo da una suite panoramica del Marriott Marquis con open bar premium, cena servita al tavolo e soprattutto bagni privati. Perché il vero lusso del Capodanno a Times Square non è lo champagne, è non dover attraversare una folla impazzita per recarsi alla toilette.
Sydney offre qualcosa di leggermente più abbordabile, ma non meno esclusivo: ottomila euro per cenare sulla terrazza dell'Opera House mentre i fuochi d'artificio esplodono sul Harbour Bridge a duecento metri da te. Include il transfer in yacht privato perché ovviamente non puoi arrivare in taxi come un comune mortale. L'Australia ha il vantaggio geografico di festeggiare per prima il nuovo anno, quindi tecnicamente stai anticipando tutti gli altri. Vale ottomila euro essere i primi? Per alcuni, assolutamente sì.
La verità scomoda del lusso estremo
Ma ecco il punto: queste feste sono davvero migliori o sono solo più costose? A Dubai il DJ è lo stesso che suona a Ibiza per un decimo del prezzo. Lo champagne è eccellente, certo, ma dopo il terzo bicchiere la differenza tra Dom Pérignon e Moët la percepiscono solo i sommelier professionisti. I fuochi d'artificio sono spettacolari, ma quelli gratuiti di Sydney visti da Circular Quay sono altrettanto belli, anzi probabilmente più belli perché li guardi insieme a mezzo milione di persone euforiche invece che da una terrazza sterilizzata dove tutti si guardano le scarpe di lusso a vicenda.
Il vero problema delle feste iper-esclusive è che sono... esclusive. La selezione rigida crea un'atmosfera rarefatta dove nessuno si lascia andare davvero perché tutti stanno giocando al gioco del "sono ricco, ma casual". Il paradosso del lusso estremo è che spesso uccide la spontaneità, che è l'ingrediente fondamentale di una festa memorabile.
Le alternative che valgono dieci volte di più
A Budapest, per ottanta euro, puoi festeggiare nelle storiche terme Széchenyi. Immagina: sei immerso in acqua termale a trentotto gradi mentre fuori la temperatura è sotto zero, luci psichedeliche illuminano i palazzi Liberty, un DJ fa girare musica elettronica, e intorno a te ci sono ungheresi ubriachi di pálinka che ballano in costume. È surreale, è autentico, è l'esperienza più particolare che puoi avere in Europa a Capodanno. E costa meno di una cena decente a Milano.
Edimburgo organizza l'Hogmanay, la tradizione scozzese del Capodanno che trasforma l'intera città in una festa di strada. Trentacinque euro per il biglietto d'ingresso. Fuochi d'artificio dal castello che dominano la città, whisky che scorre a fiumi, migliaia di persone che a mezzanotte si tengono per mano e cantano Auld Lang Syne con un'emozione che non troverai mai in una suite da quindicimila euro. È caotico, è freddo, probabilmente pioverà, ma ti ricorderai quella notte per i prossimi dieci anni.
Valparaíso in Cile fa le cose in grande: venti minuti di fuochi d'artificio continui sul Pacifico, tra i più spettacolari del mondo, e l'ingresso è gratuito. Mezzo milione di persone si arrampica sulle colline colorate della città portuale per guardare il cielo esplodere di luce. Zero barriere, zero VIP, zero dress code. Solo l'oceano, i fuochi e la sensazione che in quel momento tutta l'umanità è sincronizzata nella stessa gioia. Quanto vale questa esperienza? Impossibile quantificarla.
Tulum in Messico offre beach party sulla spiaggia caraibica per trecento euro: piedi nella sabbia, fuoco che crepita, musica elettronica fino all'alba, atmosfera bohémien che attira backpackers e milionari discreti che si sono stancati della scena pretensiosa di Dubai. Qui il lusso è la semplicità, e la semplicità costa infinitamente meno.
Cosa compri davvero con cinquantamila euro
La domanda vera è: quando paghi cinquantamila euro per una festa di Capodanno, cosa stai comprando? Non è l'esperienza in sé, perché oggettivamente cenare e ballare a Dubai non è cinquecento volte meglio di farlo a Budapest. Stai comprando esclusività, stai comprando il diritto di dire "io c'ero", stai comprando la foto Instagram con il location tag giusto. Stai comprando la distanza simbolica dal resto dell'umanità.
Per alcuni vale ogni centesimo. Per altri è lo spreco più assurdo immaginabile. La verità è che il Capodanno perfetto non si misura in euro spesi ma in quanto quella notte ti ha fatto sentire vivo, connesso, parte di qualcosa di più grande. E spesso, le notti che ci ricordiamo per sempre sono quelle dove abbiamo speso poco e riso molto, non quelle dove abbiamo pagato una fortuna per stare in un ambiente asettico con gente che passa la serata a controllare che tutti abbiano notato il loro orologio da cinquantamila euro.
Fonti: Luxury Travel Magazine, Forbes Travel Guide, Time Out Global NYE Guide 2025

